Oliena, cuore della Barbagia ai piedi del Supramonte
Adagiata ai piedi del maestoso Monte Corrasi, Oliena è uno dei borghi più affascinanti e autentici della Barbagia e dell’intera Sardegna centrale. Conosciuta per la bellezza del suo territorio e per la forte identità culturale, Oliena si distingue come luogo dove natura, tradizione e spiritualità convivono in perfetta armonia. Il paese sorge a pochi chilometri da Nuoro, tra vallate fertili, montagne calcaree e sorgenti cristalline, in un contesto paesaggistico dominato dal Supramonte di Oliena, area di grande valore naturalistico e simbolo della Sardegna più vera e selvaggia.
Celebre per le sue sorgenti di Su Gologone, per la Valle di Lanaitto e per la produzione di eccellenze enogastronomiche come il vino Nepente di Oliena, questo borgo è un punto di riferimento per gli amanti dell’escursionismo, della cultura e del turismo esperienziale. Visitare Oliena significa immergersi in un mondo di antiche tradizioni, ospitalità sincera e paesaggi che raccontano, più di ogni parola, l’anima profonda della Sardegna.
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Scheda informativa di Oliena
- Nome Comune in italiano: Oliena
- Nome Comune in sardo: Uliana
- Comuni confinanti: Dorgali, Orgosolo, Nuoro
- Provincia: Provincia di Nuoro
- Subregione: Barbagia
- Abitanti: 6.542 (censimento 2023)
- Nome abitanti: olianesi
Geografia fisica di Oliena
Oliena è uno dei paesi più estesi e significativi della Provincia di Nuoro. Sorge ai piedi del maestoso Monte Corrasi, cuore roccioso del Supramonte di Oliena, in un contesto paesaggistico tra i più suggestivi della Barbagia. Il territorio comunale si trova al confine con la Barbagia di Ollolai, a circa 12 chilometri da Nuoro e 29 chilometri dal mare Tirreno, in linea d’aria con il Golfo di Orosei e la località costiera di Cala Gonone.
L’area di Oliena è dominata da rilievi calcarei e da un fitto intreccio di valli e canyon che custodiscono una biodiversità straordinaria. Tra i luoghi più affascinanti spicca la Valle di Lanaitto (nota anche come Lanaitho o Lanaittu), un vero e proprio santuario naturalistico incastonato tra pareti calcaree, doline e sorgenti carsiche. La valle si collega direttamente alla zona di Gutthidai, dove si trovano le celebri fonti di Su Gologone, una delle sorgenti più spettacolari e visitate della Sardegna.
Questo ambiente unico, che unisce montagna, acqua e macchia mediterranea, fa di Oliena una delle destinazioni più amate dagli appassionati di escursionismo, speleologia e turismo naturalistico, rappresentando una porta d’accesso privilegiata al mondo selvaggio del Supramonte.
Vignetto ad Oliena
Lanaitto (o Lanaittu, o Lanaitho)
La Valle di Lanaitto, conosciuta anche come Lanaittu o Lanaitho, è uno dei luoghi naturalistici più spettacolari della Sardegna centrale. Situata ai confini tra il territorio di Oliena e quello di Dorgali, si apre come un vasto anfiteatro naturale incastonato tra le creste calcaree del Supramonte. Sul lato sinistro si estende il Supramonte di Dorgali, mentre a destra e a fondo valle si sviluppa il Supramonte di Oliena, creando un paesaggio di straordinaria imponenza e bellezza.
La valle è un autentico museo geologico a cielo aperto, dove è possibile ammirare le forme più suggestive del carsismo sardo: guglie frastagliate, profonde gole, doline e grotte modellate nei millenni dall’azione dell’acqua. Le pendici dei rilievi sono ricoperte da una fitta vegetazione mediterranea di media montagna, composta da terebinti, ginepri secolari, lecci e olivastri, che avvolge le pareti rocciose e i sentieri con tonalità verdi e argentee.
Questo equilibrio tra roccia e vegetazione conferisce a Lanaitto un fascino selvaggio e incontaminato, rendendola una meta imperdibile per gli amanti della natura, dell’escursionismo e della fotografia paesaggistica.

Il bacino idrico di Oliena
Il territorio di questo borgo è tra i più ricchi e interessanti della Barbagia dal punto di vista idrografico, grazie alla presenza di numerosi corsi d’acqua superficiali e sotterranei che modellano il paesaggio e ne alimentano la straordinaria biodiversità. Le acque scorrono tra gole, valli e altopiani carsici, dando origine a sorgenti, ruscelli e fonti di grande valore naturalistico e simbolico, come le celebri sorgenti di Su Gologone, tra le più limpide e spettacolari della Sardegna.
A pochi chilometri dal centro abitato di Oliena scorre inoltre un tratto del fiume Cedrino, il corso d’acqua più importante della regione barbaricina. Con i suoi 80 chilometri di lunghezza, il Cedrino nasce dal Monte Fumai, nel massiccio del Gennargentu, e attraversa il territorio olianese prima di sfociare nel mare di Orosei, in località Foghe ’e Pizzinna. Il fiume rappresenta una vera e propria arteria naturale che unisce la montagna al mare, creando un paesaggio suggestivo dove acqua, roccia e vegetazione si fondono in perfetto equilibrio.
Grazie a questa ricchezza idrica, Oliena è oggi una delle aree più fertili della Sardegna centrale e continua a essere un punto di riferimento per chi desidera scoprire il lato più autentico e naturale dell’isola.

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Gutthidai e la sorgente di Su Gologone
In località Gutthidai, a pochi chilometri dal centro abitato di Oliena, si trova la più grande sorgente carsica della Sardegna: la celebre Su Gologone. Questa straordinaria fonte d’acqua, incastonata ai piedi del Supramonte di Oliena, rappresenta uno dei fenomeni naturali più suggestivi dell’isola e una delle principali attrazioni naturalistiche della Barbagia.
La sorgente di Su Gologone è alimentata da un vasto sistema di cavità e gallerie sotterranee che raccolgono le acque del massiccio calcareo del Supramonte, per poi restituirle in superficie con una portata che varia notevolmente a seconda delle stagioni: da 60 litri al secondo nei periodi di magra fino a 8.000 litri al secondo nelle fasi di piena (rilevamento 1995).
Oltre al suo valore geologico, Su Gologone è anche un simbolo identitario per Oliena, un luogo dove natura, spiritualità e cultura locale si incontrano. L’acqua purissima e il paesaggio circostante fanno di Gutthidai una meta imperdibile per chi desidera conoscere la Sardegna più autentica, fatta di silenzi, sorgenti e montagne che custodiscono l’anima dell’isola.
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La vegetazione nel territorio di Oliena
La vegetazione del territorio di Oliena rispecchia pienamente il carattere della macchia mediterranea e delle zone interne della Barbagia. Nelle aree pianeggianti, più vicine al centro abitato, dominano da secoli le coltivazioni di vite e ulivo, due elementi che definiscono il paesaggio agrario e la cultura produttiva locale. Da queste terre nascono eccellenze conosciute in tutta l’isola, come il celebre vino Nepente di Oliena e l’olio extravergine di alta qualità.
Salendo verso le pendici dei rilievi, in particolare lungo il Supramonte di Oliena, il paesaggio si trasforma in un fitto mosaico di boschi di leccio, querce, lentischio, corbezzolo e ginepro, che si alternano a tratti rocciosi e vallate boscose. In alcune zone, queste specie si concentrano in associazioni vegetali compatte, creando veri e propri polmoni verdi che ospitano una ricca fauna selvatica.
Tra le piante più caratteristiche del territorio si trovano inoltre l’agrifoglio, il tasso, l’alaterno e il sorbo, specie che arricchiscono la biodiversità locale e testimoniano la varietà ecologica di un ambiente in cui convivono boschi montani, pascoli e zone agricole. Questa combinazione di ambienti fa di Oliena una delle aree più rappresentative della flora mediterranea della Sardegna centrale.
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La fauna selvatica del territorio di Oliena
Con i suoi 1.463 metri di altezza, il Monte Corrasi rappresenta la vetta più elevata del Supramonte di Oliena e un autentico scrigno di biodiversità. Un tempo, queste montagne ospitavano la grande fauna selvatica della Sardegna, tra cui cervi, daini e persino grifoni che nidificavano sulle rupi calcaree. Oggi, nonostante la scomparsa di alcune specie storiche, il territorio conserva ancora una ricca fauna che testimonia l’equilibrio tra natura e ambiente.
Tra gli animali più caratteristici si possono osservare l’aquila reale, il maestoso rapace che domina il cielo del Supramonte, e il muflone sardo, simbolo della fauna isolana, spesso avvistato sui pendii rocciosi. Nei boschi trovano rifugio anche il cinghiale, il gatto selvatico sardo, la martora, la donnola, il ghiro e la lepre, specie che animano le notti silenziose di questa parte incontaminata della Barbagia.
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Primi insediamenti romani
Il territorio dove oggi sorge Oliena è abitato sin da tempi antichissimi. Le prime tracce di un insediamento stabile risalgono all’epoca romana, quando le popolazioni del circondario si concentrarono ai piedi del Monte Corrasi, trovando in quest’area un luogo naturalmente protetto e strategico. Fu qui che nacque il primo nucleo paraurbano destinato a evolversi, nei secoli successivi, nel vero e proprio centro abitato di Oliena.
Ben prima dell’arrivo dei Romani, tuttavia, il territorio olianese era già popolato. In epoca prenuragica e nuragica, l’uomo aveva infatti organizzato villaggi e accampamenti stabili nei luoghi più riparati e fertili del Supramonte. Testimonianze preziose di questa presenza si trovano nella Valle di Lanaitto, dove si possono visitare la celebre Grotta di Corbeddu, importante sito archeologico e paleoantropologico, e il villaggio nuragico di Sa Sedda ’e Sos Carros, uno dei complessi più affascinanti della Sardegna antica, noto per le sue strutture in pietra e le decorazioni a forma di teste di ariete.
Primi empori commerciali in epoca fenicio-punica
Durante la preistoria e l’antichità, queste comunità dell’interno mantenevano intensi scambi commerciali con la costa sarda, dove Fenici e Punici avevano fondato empori fiorenti per il commercio di metalli, ceramiche e prodotti dell’entroterra. È in questo contesto che anche il Supramonte di Oliena trovò un ruolo significativo come zona di transito e di collegamento tra il mondo montano e quello marittimo.
Un simbolo della resistenza culturale e identitaria della civiltà nuragica è infine il villaggio di Tiscali, situato in un’enorme dolina calcarea al confine tra Oliena e Dorgali. Secondo alcuni studiosi – e secondo una suggestiva tradizione romantica – Tiscali sarebbe stato l’ultimo rifugio delle popolazioni nuragiche che cercarono di preservare la propria indipendenza e cultura di fronte alle influenze e alle invasioni straniere, in particolare quella romana.



🌉 Scheda informativa: Ponte di Papaloppe (Oliena)
- Località: Agro di Oliena (NU), Barbagia – area del Supramonte di Oliena, nei pressi della valle del Cedrino
- Epoca: struttura storica rurale (rifacimenti stratificati; funzione di guado e collegamento pastorale)
- Materiali: pietra locale (calcarea e trachitica), apparecchiatura a corsi irregolari
- Tipologia: ponte ad archi a tutto sesto inserito nel contesto naturale
- Corso d’acqua: area del fiume Cedrino e dei suoi affluenti/impluvi stagionali
- Funzione storica: collegamento tra pianura olianese, ovili e tratturi del Supramonte; transito di pastori e piccoli traffici locali
- Stato di conservazione: parzialmente conservato; contesto paesaggistico integro e di alto pregio
- Accesso/itinerari: sentieri escursionistici locali dal territorio di Oliena (consigliate calzature da trekking; evitare dopo piogge o piene)
- Interesse: storico-architettonico, etnografico e paesaggistico; ideale per fotografia e trekking
- Periodo consigliato: primavera e autunno (clima mite, vegetazione in massimo splendore); in estate preferire le ore fresche
- Nei dintorni: Monte Corrasi, Valle di Lanaitto (Lanaittu), sorgenti di Su Gologone, sentieri del Supramonte di Oliena
- Note utili: rispettare proprietà private e muretti a secco; non lasciare rifiuti; attenzione al livello dei corsi d’acqua dopo piogge

































































