L’origine del paese di Gonnesa (oggi conta poco più di 5 mila abitanti) affonda nelle radici che gettarono i primi abitatori della Sardegna, ma la storia di questo territorio si arricchisce di eventi tragici che caratterizzano in maniera determinate la sua comunità a partire dal medioevo, quando divenne oggetto di cruente contese tra la famiglia toscana di origine longobarda dei Della Gherardesca, che vi impiantarono l’attività mineraria, e i pisani i quali, con continui assedi, riuscirono a impossessarsene per un breve periodo fino all’arrivo degli aragonesi.
In quel tempo Gonnesa si chiamava ancora Connesa e l’area, oggetto della contesa, divenne totalmente disabitata, fino quando, nel 1400, venne considerata pertinenza di Iglesias e concessa in feudo al visconte Gessa insieme a Fluminimaggiore. A gettare le prime basi perimetrali dell’abitato odierno, tuttavia, furono i romani, i quali tracciarono lo stesso reticolato urbano che si trova ancora oggi nel centro storico; mentre, i Della Gherardesca, furono coloro che impiantarono le miniere e, solo nel 1774, la località divenne Gonnesa, che poi, nel 1838 riscattata con la Carta reale fu inserita nella divisione amministrativa di Cagliari e nell’omonima provincia (1859).
LE ATTIVITÀ MINERARIE E LO SFRUTTAMENTO DELLA MANO D’OPERA: I MOTI GONNESINI
Nei dintorno dell’abitato di Gonnesa, dal 1800 ripresero le attività minerarie che furono soprattutto motivo di sfruttamento ambientale e della mano d’opera locale, tanto che, agli inizi del secolo successivo, il paese fu teatro di cruente lotte operaie come i cosiddetti “moti gonnesini” che il 20, il 21 e il 22 maggio del 1906 si ebbero fra i minatori e le forze dell’ordine. Gli scontri furono così cruenti che lasciarono sul campo numerosi feriti e tre morti.
Nel 1940 Gonnesa fu aggregata come frazione di Carbonia, ma, caduto il fascismo, riacquistò nuovamente l’autonomia nel 1945, sebbene continuarono le battaglie di un territorio situato ai margini di una regione che a sua volta era ed è periferia del Paese “Italia”.
LA SCOMMESSA DI GONNESA 2.0
Gonnesa oggi si propone come meta turistica di notevole interesse, che può vantare un ventaglio di offerte davvero completo e in grado di soddisfare tutti i gusti:
- col turismo culturale, legato alle escursioni nelle miniere abbandonate (vedi il villaggio minerario Normann, immerso nel verde dei boschi), alle numerose chiese, fra le quali ricordiamo quella dedicata a Sant’Andrea apostolo, risalente al XIV secolo, demolita e ricostruita nel 1774;
- col turismo ambientale, in un territorio dalla forma rettangolare che si estende dalle pendici delle zone montuose dell’Iglesiente fino alla valle del “Cixerri“
- col turismo balneare, grazie alle splendide spiagge (Porto Paglia, Fontanamare, Plag’e Mesu), lunghe distese di sabbia bianchissima protetta da tipica vegetazione mediterranea che ospita numerosa selvaggina, in particolare lepri, pernici e conigli selvatici.
INFORMAZIONI TURISTICHE – Per avere informazioni turistiche sulle strutture ricettive di Gonnesa, contattare direttamente la Proloco Corso Giacomo Matteotti, 229, Telefono 0781 36537.