🌸 Il rovo, la pianta selvatica che regala le more di Sardegna
Il rovo (Rubus ulmifolius) è una pianta spinosa perenne tra le più diffuse della macchia mediterranea sarda. È facilmente riconoscibile per i suoi fusti aerei pentagonali, che possono superare i sei metri di lunghezza e sono ricoperti da spine arcuate robuste.
Si tratta di una specie straordinariamente adattabile, capace di crescere spontanea dai litorali fino alle colline interne, contribuendo a disegnare il paesaggio rurale dell’isola.
Il rovo resiste bene anche all’inverno, mantenendo gran parte del fogliame sempreverde. Le sue foglie, di forma ellittica e margine seghettato, presentano un colore verde scuro nella parte superiore e una superficie più chiara e vellutata sotto.
Durante la fioritura estiva, tra maggio e giugno, la pianta si riempie di piccoli fiori bianchi o rosa dal diametro di 10–15 mm, molto apprezzati dalle api per la produzione di miele di mora sarda.
Sul finire dell’estate, tra agosto e settembre, il rovo regala i suoi frutti più preziosi: le more di Sardegna, piccole drupe dal colore rosso vivo che, maturando, diventano nere e lucide.
Queste more selvatiche sono tra i frutti di bosco più amati dell’isola, interamente commestibili e ricche di antiossidanti naturali, vitamine e sali minerali. Simbolo di genuinità e sapori autentici, la mora di Sardegna rappresenta un legame diretto tra la natura incontaminata e la tradizione gastronomica dell’isola.

🌿 Quattro specie di rovo: il più raro cresce sul Limbara
Il rovo è una delle piante più diffuse in Sardegna, dove da sempre domina il paesaggio rurale sia costiero che interno.
Predilige i terreni umidi e incolti, ma è in grado di adattarsi a molteplici condizioni ambientali, colonizzando anche margini di strade, siepi e zone collinari.
La sua presenza non si limita all’isola: il rovo cresce spontaneo in gran parte d’Europa, in Nord Africa e nell’Asia meridionale, mentre nelle Americhe e in Oceania è stato introdotto dall’uomo per scopi ornamentali o produttivi.
In Sardegna si riconoscono quattro specie principali di rovo, ciascuna con caratteristiche e areali ben definiti:

🌿 Quattro specie di rovo: il più raro cresce sul Limbara
Il rovo è una delle piante più diffuse in Sardegna, dove da sempre domina il paesaggio rurale sia costiero che interno.
Predilige i terreni umidi e incolti, ma è in grado di adattarsi a molteplici condizioni ambientali, colonizzando anche margini di strade, siepi e zone collinari.
La sua presenza non si limita all’isola: il rovo cresce spontaneo in gran parte d’Europa, in Nord Africa e nell’Asia meridionale, mentre nelle Americhe e in Oceania è stato introdotto dall’uomo per scopi ornamentali o produttivi.
In Sardegna si riconoscono quattro specie principali di rovo, ciascuna con caratteristiche e areali ben definiti:

🌱 Una pianta simbolo del paesaggio rurale
Il rovo rappresenta una parte importante della biodiversità sarda, fungendo da rifugio per la fauna selvatica e da barriera naturale nei terreni agricoli.
Pur essendo considerato in molti casi una pianta infestante, il rovo mantiene un valore ecologico e alimentare elevato, grazie ai suoi frutti — le more selvatiche — che continuano a essere protagoniste della cultura contadina e gastronomica dell’isola.
🌾 Una pianta infestante che resiste a tutto
Il rovo è una pianta fortemente infestante, capace di diffondersi rapidamente e di resistere ai principali metodi di eradicazione.
Il taglio periodico, l’incendio e persino l’uso di erbicidi risultano spesso inefficaci, poiché la pianta rigenera nuovi getti dai rizomi e dalle radici sotterranee.
In Sardegna, il rovo rappresenta un elemento costante del paesaggio rurale: cresce spontaneamente ai margini di boschi, sentieri e siepi, dove trova luce abbondante e terreno umido.
Si tratta infatti di una pianta eliofila, che ama la luce diretta del sole e non tollera l’ombra degli alberi più alti.
Proprio per questa caratteristica, viene spesso utilizzata come barriera naturale o delimitazione di confini agricoli, grazie alla fitta rete di rami spinosi che la rendono impenetrabile.
In ambito ambientale, il rovo può anche svolgere una funzione ecologica, formando corridoi naturali per piccoli animali, uccelli e insetti impollinatori.
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🌲 Quando il rovo diventa un segnale d’allarme ambientale
La diffusione incontrollata del rovo è spesso indice di scarso intervento umano nella manutenzione dei boschi e delle aree rurali.
La sua capacità di soffocare la vegetazione arborea e di formare barriere impenetrabili insieme alla vitalba può portare alla riduzione della biodiversità e alla scomparsa di specie autoctone meno resistenti.
Per questo motivo, la gestione equilibrata di questa pianta è fondamentale per mantenere in salute gli ecosistemi sardi e garantire una corretta convivenza tra uomo e ambiente naturale.
🍇 La mora di Sardegna: un frutto selvatico ricco di gusto e tradizione
La mora di Sardegna, frutto del rovo comune (Rubus ulmifolius), è una delle delizie più autentiche che la natura isolana offre tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno.
Raccolta spontaneamente nelle campagne e nei sentieri collinari, la mora è apprezzata per il suo sapore intenso, che varia dal dolce all’acidulo, e per le sue proprietà salutari.
🍽️ Impieghi in cucina
La mora sarda è un frutto estremamente versatile. In cucina viene utilizzata sia fresca che trasformata in preparazioni dolci o salate.
È ottima consumata al naturale, oppure in insalata con bottarga, sedano e menta, un abbinamento originale e rinfrescante tipico della gastronomia isolana.
La tradizione sarda vanta anche una lunga esperienza nella preparazione di marmellate di mora, spesso realizzate in ambito domestico e tramandate di generazione in generazione.
Oltre alle confetture, la mora è protagonista in:
- guarnizioni per dolci e crostate, 
- yogurt artigianali e gelati alla frutta, 
- sciroppi, vini e acquaviti aromatiche. 
In ogni forma, la mora porta con sé il profumo del sottobosco sardo e il gusto genuino dei frutti spontanei dell’isola.

🌿 Piccola, dolce e preziosa
La mora di Sardegna non è solo un frutto delizioso, ma anche un simbolo della biodiversità spontanea dell’isola.
La sua raccolta segna da sempre l’arrivo dell’estate sarda e rievoca i gesti antichi della vita rurale.
Consumata fresca, in marmellata o nei dolci, la mora continua a essere un alimento semplice ma ricco di valori nutrizionali e di significato culturale.

 
 







































