I murales di Sardegna sono molto più che semplici decorazioni: rappresentano la voce di un popolo che ha scelto i muri come tela per raccontare identità, memoria e lotta sociale. Nati negli anni Sessanta e Settanta, questi dipinti a cielo aperto hanno trasformato interi paesi in veri musei all’aperto, dove tradizione, denuncia politica e vita quotidiana si intrecciano. Da Orgosolo a San Sperate, da Tinnura a tanti altri borghi dell’isola, ogni murale custodisce una storia e regala al visitatore un’esperienza unica di arte e cultura sarda.
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📜 Scheda · Origini del muralismo
Dalle cattedrali medievali europee alla rivoluzione messicana: come l’arte murale si è trasformata da linguaggio religioso a strumento politico e sociale.
Origini medievali
Affreschi nelle cattedrali italiane e francesi (XIII–XV sec.) → funzione religiosa e didattica, destinata ai fedeli.
Dal culto alla società
I muri esterni iniziano a veicolare messaggi pubblici e politici → non solo immagini sacre, ma riflessioni collettive e critica al potere.
Rivoluzione messicana (1910)
- 900.000 vittime e nascita della prima costituzione moderna con diritti sociali.
- Murales come propaganda rivoluzionaria: affreschi sugli edifici pubblici e preispanici.
- Ideologia marxista resa accessibile a tutto il popolo attraverso l’arte.
Eredità culturale
Il muralismo rivoluzionario apre la strada al fumetto politico, altro strumento per diffondere messaggi ideologici a comunità con scarsa alfabetizzazione.
I murales come forma di valorizzazione urbana
Col tempo, molti comuni hanno compreso che i murales non sono solo denuncia o memoria storica, ma anche un modo per abbellire e valorizzare i centri abitati. Così, borghi architettonicamente semplici hanno acquisito fascino e identità grazie a queste opere.
Tra i luoghi più famosi in Sardegna per la tradizione muralistica troviamo Orgosolo (Nuoro), San Sperate (Cagliari) e Tinnura (Oristano). Le pareti raccontano storie attraverso caricature, scene realistiche o stilizzazioni, in bianco e nero o a colori: episodi storici locali e nazionali, personaggi pubblici, cronache entrate nell’immaginario collettivo, momenti di vita rurale e quotidiana.
Orgosolo, Tinnura e San Sperate
Orgosolo è celebre per i murales dedicati alla lotta contro i soprusi e le speculazioni, come quelle che hanno devastato la piana di Ottana, trasformata da terra fertile in un deserto di fabbriche abbandonate.
San Sperate, patria dell’artista Pinuccio Sciola, raffigura invece scene di vita campestre: frutteti rigogliosi, campi assolati e greggi al pascolo, in un’arte che celebra la natura e il lavoro agricolo.
Tinnura rappresenta un esempio più recente di politica culturale e turistica: qui gli autori hanno avuto carta bianca, realizzando opere che spaziano dal semplice uomo col cane, alle donne intente a intrecciare cestini in asfodelo, fino alla grande raffigurazione di Giuseppe Garibaldi che domina il centro del paese.
Murales di Sardegna
I murales di Sardegna rappresentano una delle espressioni artistiche e identitarie più originali dell’isola. Non solo Orgosolo, culla storica del muralismo sardo, ma anche tanti altri paesi hanno fatto delle pitture murali un simbolo culturale e turistico. Nel centro Sardegna, paesi come Villamar, Oliena, Fonni, Mamoiada e Sarule hanno arricchito le proprie strade con opere che uniscono tradizione, memoria storica e impegno sociale.
Anche Urzulei e Serrenti si distinguono per murales che celebrano identità locali, racconti popolari e riflessioni contemporanee. Visitare questi paesi significa immergersi in un itinerario unico, dove ogni muro diventa narrazione collettiva e testimonianza viva della cultura sarda.
Origini del muralismo
Le origini del muralismo affondano nel Medioevo europeo, quando i muri delle cattedrali italiane e francesi venivano trasformati in grandi tavole da disegno. Gli affreschi medievali avevano una funzione principalmente didascalica e religiosa, pensata per istruire i fedeli nei luoghi di culto.
Con il tempo, tuttavia, la pittura murale uscì dagli spazi sacri e iniziò a occupare i muri esterni degli edifici pubblici, diventando un mezzo di comunicazione rivolto a tutta la collettività. Non più soltanto immagini sacre, ma messaggi politici e sociali capaci di stimolare riflessioni e mettere in discussione il potere.
Un passaggio fondamentale avvenne durante la Rivoluzione messicana del 1910. In quel contesto, il muralismo divenne la voce degli ideali rivoluzionari e dei diritti dei lavoratori, sanciti per la prima volta in una costituzione moderna. Gli artisti dipinsero grandi affreschi sugli edifici pubblici e preispanici per veicolare un messaggio chiaro e universale: la lotta contro lo sfruttamento e l’affermazione della giustizia sociale.
Il muralismo politico-rivoluzionario messicano aprì la strada a nuove forme di arte popolare impegnata, tra cui anche il fumetto politico, utilizzato per diffondere messaggi ideologici a un pubblico spesso analfabeta, che non poteva accedere ai testi scritti.
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🎨 I Murales di San Sperate
Borgo del Campidano diventato simbolo di arte diffusa grazie ai murales e alla figura di Pinuccio Sciola, scultore delle celebri Pietre Sonore.
Identità del borgo
Comune del Campidano di Cagliari, noto come “paese museo” per l’arte diffusa che ne decora le strade e le case.
Temi dei murales
- Scene di vita rurale: campi, frutteti, greggi al pascolo.
- Tradizioni contadine e lavoro agricolo quotidiano.
- Omaggio alla natura come parte integrante della comunità.
L’eredità di Pinuccio Sciola
Artista e promotore del muralismo a San Sperate, ha reso il borgo un laboratorio d’arte a cielo aperto. Le sue Pietre Sonore sono esposte nel Giardino Sonoro, meta di migliaia di visitatori.
Oggi
San Sperate ospita festival artistici e iniziative culturali che rinnovano la tradizione muralistica, confermandolo tra i centri più vivaci d’arte contemporanea in Sardegna.











🎨 Murales di Tinnura
Piccolo borgo della Planargia (Oristano) divenuto celebre per i suoi murales, vere opere d’arte che arricchiscono l’abitato e raccontano scene di vita quotidiana e memoria storica.
Identità del borgo
Comune di poche centinaia di abitanti, oggi conosciuto come “paese dei murales”, esempio virtuoso di valorizzazione urbana attraverso l’arte.
Temi dei murales
- Scene di vita quotidiana: donne all’uscio di casa, lavori artigianali come l’intreccio dell’asfodelo.
- Omaggio ai personaggi storici: celebre il grande ritratto di Giuseppe Garibaldi.
- Racconti popolari e scorci di paesaggio tradizionale.
Valorizzazione recente
Negli ultimi decenni il Comune ha promosso un progetto culturale e turistico che ha dato carta bianca agli artisti, trasformando Tinnura in una vera galleria a cielo aperto.
Oggi
Tinnura è una tappa obbligata nei tour artistici della Sardegna: un paese-museo dove ogni muro diventa narrazione e memoria collettiva.





🎨 I murales Orgosolo
Nel cuore della Barbagia (Nuoro), Orgosolo è considerato la culla del muralismo sardo, con centinaia di opere che raccontano lotte sociali, storia e identità.
Identità del borgo
Paese barbaricino celebre per il suo spirito ribelle e le tradizioni pastorali. Negli anni ’60 e ’70 divenne simbolo di protesta artistica e politica.
Temi dei murales
- Denuncia sociale contro speculazioni e ingiustizie.
- Memoria storica di eventi locali, nazionali e internazionali.
- Solidarietà internazionale e messaggi antimilitaristi.
La piana di Ottana
I murales ricordano la trasformazione forzata di una fertile area agricola e pastorale in un distretto industriale abbandonato, simbolo di soprusi e fallimenti politici.
Oggi
Con oltre 150 murales, Orgosolo è oggi una galleria a cielo aperto, visitata ogni anno da migliaia di turisti attratti dalla forza narrativa delle sue pareti.











































