“Komsomol” era l’abbreviazione della organizzazione giovanile sovietica detta “Unione della Gioventù Comunista Leninista di tutta l’Unione” .
Questa associazione esisteva in Unione Sovietica già ai tempi della fondazione dello stato federale, nel 1922 e fu presa in considerazione dalle alte dirigenze sovietiche per il mantenimento di una continuità ideologica con le future generazioni.
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Il supporto dei giovani comunisti, organizzati politicamente sotto la Komsomol, fu determinante in vari momenti storici dello stato sovietico, come ad esempio fornendo personale militare all’esercito durante la Prima Guerra Mondiale; come lavoratori nei campi e nelle officine proprio durante il conflitto mentre i padri erano stati inviati al fronte e, non ultimo, si adoperarono per la creazione di un apposto sindacato giovanile.
Le purghe staliniane
Nonostante la Komsomol fosse riconosciuta a tutti gli effetti la “riserva” generazionale del Partito Comunista e, nonostante, fin dal 1920, il fondatore dell’Unione Sovietica, Vladimir Lenin, avesse riconosicuto la nascente associazione e le avesse dato un indirizzo ideologico preciso nei discorsi sui cosiddetti “Compiti delle unioni giovanili” , subì, durante la dittatura staliniana, pesanti decimazioni, sotto forma di esili forzati in campi di prigionia (gulag) o di fucilazioni, dei principali fondatori ed esponenti.
Il Dopoguerra e la crisi degli anni ’70
Passata anche la Seconda Guerra Mondiale e finita l’era staliniana, la Komsomol riprese vigore per altre vent’anni,contribuendo nella ricostruzione del paese dopo le distruzioni del conflitto.
Il riconoscimento di credibilità formativa in ambito politico tuttavia arrivò ad un punto porto sulla fine degli anni ’70, quando il paese si stava ormai avviando verso una deideologizzazione. Pertanto, già nel decennio successivo, l’essere stati membri della Komsomol non fu più ritenuta utile dalle dirigenze in formazione.
La svolta socialista con Gorbaciov
Con l’elezione di Michail Gorbaciov, nel 1985, come segretario del Partito Comunista Sovietico, la Komsomol riformò il suo impiato ideologico abbandonando il marxismo-leninismo e aderendo al socialismo democratico. L’anima comunista tuttavia rimase ancora viva, seppur assai ridimensionata, all’interno dell’organizzazione che, sebbene minoritaria, iniziò a muoversi per creare una propria identità distinta dalla nuova Komsomol.
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La dissioluzione
Con la dichiarazione di indipendenza della Lituania, nel 1989, la Lega della Gioventù Comunista della Lituania si separò dalla Komsmol sovietica. Questo fatto creò la prima vera crepa politica all’associazione, perché definì la Komsomol di impronta socialista democratica pura, senza più influenze marxiste-leniniste. Tuttavia la dissoluzione dell’associazione fu solo rimandata. Nell’agosto del 1991, con il cosiddetto “Putsch di agosto“, il tentativo di colpo di stato comunista per far deporre il riformista Gorbaciov, si avviò il processo di scioglimento che si ufficializzò nel settembre dello stesso anno.