Da alcuni anni, in questo Paese, si fa una Marcia contro la violenza sulle donne ogni tre giorni.
Prossimi alla strage
Tale frequenza corrisponde alla media dei femminicidi in Italia che, se continua così l’andamento, potrebbe essere prossima a trasformarsi in media giornaliera e a quel punto parlare di “strage” potrebbe diventare un eufemismo.
La tv spazzatura substrato della violenza
Nel frattempo, dal 1983, in televisione, da quando è andata in onda la prima puntata del “Drive In”, campeggia un certo modo di fare intrattenimento può essere classificato come “pessima televisione”, perché propone trasmissioni sessiste (si pensi ai quiz e ai varietà di Paolo Bonolis) in cui le donne quando sono “bone” sono vallette in mutande, quando sono in là negli anni sono massaie analfabete. Raramente si beccano donne vestite, bone, colte e intelligenti.
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In questi show (quiz, varietà…) gli uomini in scena, specialmente il conduttore, sono quasi sempre ben vestiti, in giacca e cravatta.
Dal 1983
la donna in mutande,
l’uomo in giacca e cravatta
Dal quiz alla tragedia
Il denominatore comune tra questa televisione e il tragico fenomeno dei femminicidi è il seguente, ovvero la considerazione della donna come oggetto e la sua banalizzazione a figura subalterna. Questa lettura, quando è affidata ad un quiz televisivo si limita a una scenografia per acchiappare audience, ma quando è in mano ad un soggetto psicologicamente disturbato, espone le donne al rischio di aggressioni gratuite per il fatto di essere uscite da quel rigido schema di sottomissione.
La sottocultura contemporanea
Ovviamente i legami tra sessismo (che espone alla deriva femminicida) e violenza sulle donne possiamo trovarli anche:
- nell’indottrinamento cattolico;
- nel berlusconismo;
- nell‘ignoranza di massa;
- nella pornografia;
- nella distruzione della scuola come agenzia educativa;
- nel rimbambimento genitoriale a colpi di decenni di televisione spazzatura.
Sgarbi il Sottosegretario alla Cultura
più misogino e volgare della storia repubblicana
In Italia, attualmente (luglio 2023), vi è un Sottosegretario alla Cultura che va sotto il nome di Vittorio Sgarbi, il quale ha scalato le posizioni della notorietà grazie alla sua volgarità in televisione.
Tale notorietà, sommata alle sue doti di esperto critico d’arte e ai legami stabiliti negli ambienti politici del centro destra italiano, gli hanno consentito di intrapprendere una lunga carriera politica sia di parlamentare che di amministratore locale.
Vittorio Sgarbi, venerdì 30 giugno 2023, è stato ospite di punta all’inaugurazione dell’Estate al Maxxi, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma e questo è stato il suo intervento, criticato da molti per il sessismo e la volgarità (fonte: Il Corriere della Sera):
Dosi da cavallo di educazione civica e sessuale per tutti
Con un politico di punta, al vertice delle istituzioni di questo Paese, come Vittorio Sgarbi Sottosegretario alla Cultura, non è dunque possibile aspettarsi dai governanti attuali (2023) un’inversione di rotta nelle politiche che investano concretamente sull’Educazione sessuale e sull’Educazione civica nelle scuole, nonché la diffusione di una Cultura del Rispetto e della Tolleranza alle diversità tra i generi a tutti i livelli sociali e culturali, tali da risollevare da questi bassifondi della violenza un Paese altrimenti destinato ad allontanarsi sempre più dalla civiltà, dalla democrazia e dalla modernità.