Lavare i denti con l’uso del dentifricio è una prassi igienica ormai consolidata nella mentalità delle persone comuni: esiste una vera e propria macchina mediatica di condizionamento al consumo che ha convinto milioni di persone all’uso di questo prodotto ritenendolo fondamentale per la pulizia dei denti. Rinforza denti e gengive si dice. Eppure, secondo alcuni studi le cose non stanno sempre così.
STUDI INDIPENDENTI
L’EPA (Agenzia per la Protezione Ambientale americana) classifica il Triclosan – componente base del dentifricio comune – come un pesticida e lo considera una sostanza tossica per l’uomo e inquinante per l’ambiente. Sempre in America, varie università internazionali in grado di produrre studi indipendenti dalle lobby commerciali (come la Yale University) sostengono che gli effetti negativi del fluoro – altro componente chiave del dentifricio (oltre che dell’acqua potabilizzata) e ostentato massicciamente nelle campagne pubblicitarie – produce vari danni per l’organismo. Tra essi citiamo: osteoporosi, gozzo, malattie alla spina dorsale, danni ai reni, diminuzione della resistenza e della elasticità delle ossa.
Il triclosan è in commercio da oltre 30 anni, e, se prima veniva usato come potente antibatterico nelle strutture sanitarie con effetti importanti anche a livello antimicotico e antivirale, oggi, è massicciamente usato sia nella composizione dei dentifrici che dell’acqua potabilizzata. Da un punto di vista molecolare (5-chloro-2-(2,4-dichlorophenoxy)phenol) è molto simile alla diossina e infatti, accumulandosi nei tessuti adiposi dell’organismo provoca pesanti effetti cancerogeni. Associato poi al cloro dell’acqua potabile genera cloroformio, diventando tossico per reni, fegato e sistema nervoso. Il triclosan oltre ad essere introdotto nell’acqua potabilizzata e nei dentifrici, si usa pure in cosmetica, come nei deodoranti, causando micosi cutanee.
IL COMITATO SCIENTIFICO PER I PRODOTTI COSMETICI DELLA COMMISSIONE EUROPEA
L’organo che si occupa, a livello europeo, di disciplinare l’uso di prodotti cosmetici in Europa si pone in una posizione diversa sull’uso del triclosan, rispetto all’Epa americana. Secondo il comitato europeo, il triclosan creerebbe solo dermatiti e/o irritazioni cutanee in caso di contatto diretto e prolungato della sostanza con la pelle. Si tratta di una posizione più “morbida” rispetto a quella d’oltreoceano e che l’uso del triclosan, nelle dosi presenti nei dentifrici commerciali, se limitato al consumo per effettuare l’igiene orale, è sicuro.