Il frate Luca Bartolomeo de Pacioli (Borgo San Sepolcro 1445-1517) è ritenuto l’inventore della Ragioneria.
- Che cosa è la Ragioneria
La Ragioneria, detta anche Economia aziendale, è la disciplina economica che studia gli aspetti organizzativi, amministrativi e gestionali di un’azienda. Attraverso la Ragioneria è possibile rilevare i fenomeni aziendali attraverso criteri razionali.
Il Ragioniere usa una disciplina, la Contabilità, con cui annota, classifica, interpreta e comunica i fatti economici dell’azienda.
- Chi è Luca Bartolomeo de Pacioli
Luca Bartolomeo de Pacioli era un frate francescano, docente di matematica, che insegnò in vari comuni dell’Italia centro settentrionale, tra cui Perugia, Firenze, Venezia, Pisa, Milano, Roma e Bologna.
La sua carriera di insegnante e di studioso di matematica applicata all’economia si incrociò, tra gli altri, anche con il genio Leonardo da Vinci, quando egli si trasferì a Milano (1497-1499) per rispondere all’invito di Ludovico il Moro.
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L’opera più nota di Pacioli è il “Summa de arithmetica, geometria, proportioni et proportionalita” del 1494, dove focalizzò l’attenzione, a fianco ai vari argomenti di matematica e geometria, sull’aspetto della Partita Doppia, il metodo di scrittura contabile che fotografava con precisione le dinamiche di entrata, uscita e bilanci delle operazioni aziendali. La Partita Doppia, a differenza della Partita Semplice, utilizzava un sistema a due serie di conti (“dare-avere”) che consentiva una rilevazione simultanea di due informazioni diverse.
LA NASCITA DELLA PARTITA DOPPIA
Questo perfezionamento della contabilità aziendale fu innovativo per tutto il settore mercantile europeo che in breve venne adottato quasi ovunque si svolgessero operazioni commerciali complesse.
L’Europa infatti, in quel periodo, assisteva alla nascita del capitalismo primitivo che coinvolse diverse realtà politiche del continente, dai Comuni dell’Italia centro settentrionale, alle Repubbliche Marinare, ai porti delle Fiandre.
Il sistema di partita doppia era già stato abbozzato dai contabili delle città mercantili italiane del ‘300, ma ancora mancava il rigore di metodo e di forma definito dal Pacioli, che consentiva un controllo più preciso e veloce dell’economia aziendale. Con questo sistema si superò definitivamente l’approssimazione contabile della Partita Semplice che portava ad annotazioni su più libri e a una difficoltà di rilevamento dei dati.
Oltre a Luca Pacioli, contribuirono a questa innovazione della contabilità pure altri studiosi italiani, come Bartolomeo Fontana, Domenico Manzoni, Giovanni Antonio Tagliente o Alvise Casanova.