Il Fico degli Ottentotti, detto anche Unghia della strega (o Carpobrotus) è una pianta erbacea, succulenta perenne, facente parte della famiglia delle Aizoaceae.
PIANTA ALLOCTONA
Originaria delle zone desertiche del Sud America, del Nord America (specialmente in California e Oregon) e del Sudafrica, alla fine dell’800 è stata introdotta anche nelle aree a clima mite dell’Europa, in particolare nei paesi costieri del Mediterraneo e dell’Atlantico (Portogallo) con lo scopo di frenare i processi erosivi dei terreni sottoposti ad eccessiva desertificazione. Il carpobrotus è infatti un ottimo moderatore del processo di erosione delle spiagge. L’effetto collaterale di questa operazione è stato che le veloci capacità di propagazione della pianta aliena ha soffocato quella locale determinando un’alterazione dell’equilibrio ecologico iniziale con notevole danno alla biodiversità.
** pianta succulenta = pianta dotata di tessuti capaci di immagazzinare notevoli quantità d’acqua e consentire così la sopravvivenza in ambienti desertici o aridi.
CARATTERISTICHE DELLA PIANTA
In botanica sono state censite circa 25 specie di carpobrotus e in Sardegna è presente la caprobrotus acinaciformis che ha foglie carnose a sezione triangolare, lunghe fino a 8 centimetri, che hanno un andamento ricurvo proiettato verso l’alto. I fiori hanno un diametro che può arrivare fino a 12 centimetri, con petali di colore che varia dal fucsia, all’arancio, al giallo chiaro, al bianco. In Sardegna il fico degli ottentotti è molto diffuso nel nord, nelle coste dell’alta Gallura, da Olbia a Costa Paradiso, ma anche lungo le coste del Golfo dell’Asinara fino a Porto Torres e a Stintino, dove è diventato una specie infestante. Per questo motivo è vietato introdurre nuove specie ed è sconsigliato, oltreché dannoso per l’ecosistema sardo, tentare nuovi impianti travasando la pianta dai giardini domestici, dove anzi, deve essere tenuta sotto controllo vista la sua eccezionale capacità espansiva.
In Sardegna il carpobrotus è chiamato anche” Bella ‘e die” o “Gravellu de seda“
L’USO DEL CAPROBROTUS
Oltre al fiore la pianta produce anche un frutto commestibile. Del carpobrotus è infatti possibile mangiare sia il frutto che le foglie, il loro sapore è leggermente acidulo. Spremuto, il succo del frutto di carpobrotus allungato con acqua è una bevanda che ha effetti positivi sulle pareti dello stomaco, è un rimedio a dissenteria, diarrea o crampi allo stomaco. Il succo è anche usato come lenitivo contro punture di insetti, irritazioni da contatto con meduse, piante urticanti, bruciature ed eritemi. Anche sul cavo orale fare dei gargarismi con acqua e succo di carpobrotus riduce gli stati di infiammazione dovuti a mal di gola, laringiti, infezioni.
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ORIGINE DEI NOMI
- Carpobrotus – E’ una parola greca composta da “karpo”, che vuol dire “frutto” e “brotus” che significa “edule” o “mangereccio”, cioè che “si può mangiare”.
- Fico degli Ottentotti – “Ottentotto” era il nomignolo che i coloni olandesi dettero agli indigeni che conobbero durante i primi insediamenti in Sud Africa. Queste popolazioni pare avessero l’abitudine di consumare regolarmente il frutto e le foglie del carpobrotus.
- Unghia della strega – La velocità di propagazione del carpobrotus è metaforicamente associata alla “lunghezza” delle unghie di una strega.
- Bella ‘e die – E’ il nome in lingua sarda che viene dato al carpobrotus perché il fiore al calare del sole si chiude per riaprirsi al mattino dopo.