La caduta nel judo è un elemento fondamentale per garantire la sicurezza degli atleti durante la pratica e il combattimento. Si chiama “ukemi” (受け身), che significa “arte di cadere” o “tecnica di caduta”. Viene insegnata fin dalle prime lezioni per minimizzare il rischio di infortuni.
Tipi principali di ukemi
- Mae Ukemi (caduta in avanti):
- Si cade in avanti mantenendo il mento vicino al petto, con le braccia che assorbono l’impatto toccando il tatami.
- Importante mantenere il corpo rilassato.
- Ushiro Ukemi (caduta all’indietro):
- Si cade all’indietro arcuando leggermente la schiena, con il mento sempre verso il petto per evitare di battere la testa.
- Le braccia battono il tatami parallelamente ai fianchi per dissipare l’impatto.
- Yoko Ukemi (caduta laterale):
- Si cade su un fianco con il braccio corrispondente che assorbe il colpo. L’altro braccio resta vicino al corpo.
- La testa è protetta mantenendo il mento verso il petto.
- Zenpo Kaiten Ukemi (caduta con rotolamento in avanti):
- Una caduta avanti in cui si rotola sul tatami lungo una diagonale del corpo (spalla opposta verso il fianco).
- Utilizzata per cadere da tecniche più alte o dinamiche.
Perché imparare a cadere?
- Sicurezza: Riduce il rischio di lesioni durante i combattimenti e gli allenamenti.
- Fluidità: Permette di continuare l’allenamento senza interruzioni anche dopo una proiezione.
- Confidenza: Aiuta a sviluppare fiducia nel praticare tecniche di judo che prevedono proiezioni elevate o veloci.