Fortezza di Capo d’Orso: la fortificazione militare di Palau
A pochi metri dalla celebre Roccia dell’Orso, nei pressi di Palau, si erge la maestosa Fortezza di Capo d’Orso, una delle più imponenti fortificazioni militari del Mediterraneo. Realizzata in granito, la struttura domina l’Arcipelago della Maddalena e la costa di Arzachena, offrendo un panorama unico. Il complesso era accessibile tramite una strada militare e comprendeva otto casolari, un ponte d’ingresso con garitta e caponiera, oltre a una batteria dotata di piazzole per sei obici da 280 mm, quattro cannoni da 57 e mitragliatrici antiaeree da 25 mm. La fortezza ospitava anche caserme per ufficiali e truppe, polveriere, scuderie e, a quota 109 metri, un piazzale panoramico che ancora oggi testimonia l’importanza strategica di questa opera di difesa costiera in Sardegna.
Potrebbe interessarti anche:
- LEGGI ANCHE: LA MADDALENA

Fortezza di Capo d’Orso
Scheda Storica
La Fortezza di Capo d’Orso è una delle strutture militari più imponenti della Sardegna.
Costruita alla fine dell’Ottocento per difendere le Bocche di Bonifacio e l’Arcipelago della Maddalena,
fu utilizzata fino alla Seconda Guerra Mondiale. Oggi rappresenta un importante esempio di architettura militare in granito, in attesa di valorizzazione turistica e culturale.
Caratteristica | Dettaglio |
---|---|
Epoca di costruzione | 1887 (età sabauda) |
Materiali | Granito locale |
Armamenti | 6 obici da 280 mm, 4 cannoni da 57 mm, mitragliatrici antiaeree da 25 mm |
Funzione originaria | Difesa delle Bocche di Bonifacio e dell’Arcipelago della Maddalena |
Evento storico | Seconda Guerra Mondiale: affondamento dell’incrociatore Trieste |
Località | Capo d’Orso, Palau (SS), Sardegna |
Sardegna, chiave di dominio del Mediterraneo
La Fortezza di Capo d’Orso nacque per rispondere a un’esigenza ben precisa: difendere la Sardegna dal rischio di una possibile invasione francese, che nel corso dell’Ottocento aveva più volte minacciato l’isola. Già nel 1793, il giovane Napoleone Bonaparte aveva tentato con la sua flotta di colpire la costa maddalenina, ma fu respinto dall’indomito ammiraglio sardo Domenico Millelire, che divenne un eroe nazionale.
Non a caso, l’ammiraglio inglese Horatio Nelson riconobbe pubblicamente il valore strategico della Sardegna, affermando che per il controllo del mare era persino più importante di Malta. A rafforzare questa convinzione vi era la presenza di quello che Nelson stesso definì “il più bel porto del Mediterraneo, quello della Maddalena”.

Gli Inglesi, i Savoia e le strategie difensive della Fortezza di Capo d’Orso
Nel 1803, l’ammiraglio Horatio Nelson scelse la costa di Capo d’Orso, in Sardegna, come base militare inglese. Il potenziamento del sistema difensivo ricalcava le antiche strategie già adottate in epoca nuragica e poi dagli spagnoli: difendere la costa, più esposta agli attacchi, lasciando l’entroterra come naturale barriera. Successivamente, per il generale Verani dei Savoia, il forte di Capo d’Orso doveva sorvegliare il golfo di Arzachena e l’Arcipelago della Maddalena.
La svolta di fine Ottocento
Fu però solo nel 1887 che i Savoia investirono seriamente nelle fortificazioni. La Fortezza di Capo d’Orso venne ingrandita e resa più moderna, con strutture in muratura di granito locale e un sistema di artiglieria capace di colpire le navi alle lunghe distanze. Le nuove postazioni, perfettamente mimetizzate nella macchia mediterranea, rappresentarono l’apice strategico della fortezza, che divenne uno dei presidi militari più importanti delle Bocche di Bonifacio e del Mediterraneo.

Una fine ingloriosa per la Fortezza di Capo d’Orso
Il destino della Fortezza di Capo d’Orso non seguì le aspettative dei Savoia e degli strateghi militari. Nessuna invasione interessò infatti questo tratto di Sardegna e, persino durante la Prima Guerra Mondiale, il sito rimase ai margini delle operazioni. La sua unica e drammatica parentesi bellica avvenne nella Seconda Guerra Mondiale, quando cannoni e mitragliatrici non riuscirono a difendere l’incrociatore Trieste dai bombardamenti alleati. La nave affondò e centinaia di marinai persero la vita.
Dopo quel tragico episodio, la fortezza conobbe un rapido declino: dismessa progressivamente, passò dalla Marina Militare allo Stato e poi alla Regione Sardegna. Gli americani, arrivati durante la Guerra Fredda, la giudicarono ormai obsoleta e la abbandonarono. Oggi la Fortezza di Capo d’Orso, straordinario esempio di architettura militare ottocentesca, attende ancora una piena valorizzazione turistica e culturale, mentre la macchia mediterranea continua a riprendersi i suoi spazi.
- Guarda anche il sito del Museo Etnografico di Palau






