L’origine della città di Karalis (o Caralis, oggi Cagliari) risale al 240 a.C., quando fu fondata da coloni romano-italici a est dell’antico centro fenicio di Santa Igia, in un’area corrispondente all’attuale piazza del Carmine.
Durante l’epoca fenicia e la fase preromana, le due città – Santa Igia e Carali – vissero una fase di convivenza parallela, fino a entrare in conflitto: Santa Igia divenne una città punica sotto il controllo cartaginese, mentre Carali si consolidava come colonia romana.
Nel 238 a.C., con la sconfitta di Cartagine nella Prima Guerra Punica, la Sardegna passò sotto dominio romano. In questo contesto, le due città vennero unificate sotto il nome di Caralis (o Karalis), usato al plurale per indicare l’unione di due nuclei urbani distinti.
Lo sviluppo urbano si estese lungo il profilo costiero, tra i rilievi di Tuvixeddu e Castello, che ancora oggi caratterizzano il paesaggio della città.
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🕰️ Da Santa Igia a Karalis: l’evoluzione storica di Cagliari
🏺 IX secolo a.C. (ca. 1000 a.C.) – L’arrivo dei Fenici
I Fenici giungono in Sardegna e fondano la colonia di Santa Igia, nell’ambito della loro espansione commerciale nel Mediterraneo occidentale. Non si trattò di un’invasione, ma di un processo graduale di colonizzazione culturale ed economica.
🛡️ VI secolo a.C. (ca. 600 a.C.) – Il controllo cartaginese
I Cartaginesi sostituiscono i Fenici e prendono il controllo della Sardegna. A Santa Igia impiantano presidi amministrativi e militari sotto l’autorità diretta di Cartagine, che diventa la nuova potenza dominante.
🏛️ 240 a.C. – Fondazione della colonia di Carali
Coloni romano-italici si stabiliscono a est di Santa Igia e fondano la nuova colonia di Carali, alleata di Roma e destinata a diventare un centro urbano strategico.
🏺 238 a.C. – Fusione tra Carali e Santa Igia
A seguito della sconfitta di Cartagine nella Prima Guerra Punica, Roma prende il controllo della Sardegna. Le città di Santa Igia e Carali vengono unificate sotto il nome di Caralis (o Karalis, in latino), con declinazione al plurale per indicare l’unione dei due insediamenti.
⚔️ 472 d.C. – L’arrivo dei Vandali
I Vandali invadono e conquistano la Sardegna. Caralis diventa la residenza della famiglia reale vandala, mantenendo il suo ruolo centrale nel Mediterraneo occidentale.
🏛️ 534 d.C. – Dominio bizantino
L’Impero Bizantino sconfigge i Vandali e assume il controllo dell’isola. Karalis continua ad essere il principale centro amministrativo bizantino in Sardegna.
⚖️ 1000–1258 d.C. – L’età giudicale
Con la fine del dominio bizantino, nasce il Giudicato di Cagliari (Caralis). La capitale si sposta a Santa Igia, che diventa il centro politico e giudiziario del regno sardo meridionale.
🔚 1258 d.C. – Caduta di Santa Igia
La Repubblica di Pisa conquista e distrugge Santa Igia. Il potere viene trasferito nella zona fortificata di Castello, parte dell’antica città romana di Karalis. Qui sorgerà il futuro centro urbano di Cagliari medievale e moderna.
Nota: Dell’antica Santa Igia oggi non restano strutture visibili, perché l’area è stata completamente urbanizzata. I moderni quartieri di Sant’Avendrace e Stampace sorgono sopra il sito dell’antica città fenicia.
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🛡️ La conquista romana della Sardegna
Nel 238 a.C., durante le fasi finali della Prima Guerra Punica (264–241 a.C.), il console romano Tiberio Sempronio Gracco approfittò della ribellione dei Sardi al dominio cartaginese, ormai in declino, per lanciare un attacco militare decisivo sull’isola.
La spedizione romana culminò con la conquista della Sardegna, che passò ufficialmente sotto il controllo della Repubblica di Roma, diventando una delle prime province d’oltremare.
Tra i primi insediamenti romani creati in seguito alla conquista vi fu l’agglomerato di Carali (futura Caralis), situato a est della città punica di Santa Igia. La zona fu subito oggetto di fortificazioni, per difendersi da eventuali contrattacchi e consolidare la presenza romana nella parte meridionale dell’isola.
Nora → Santa Igia → Karalis → Carales → Cagliari
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🏛️ Il primo insediamento romano di Karalis
Il primo insediamento romano di Carali sorse nell’area corrispondente all’attuale piazza del Carmine, nel cuore della moderna città di Cagliari. Si trattava del nucleo originario della futura Caralis, fondato subito dopo la conquista romana della Sardegna nel 238 a.C.
Da questo punto strategico, lo sviluppo urbano si estese progressivamente:
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verso est, seguendo il profilo costiero,
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e verso l’interno, fino a comprendere le alture degli attuali quartieri di Stampace e Castello, che divennero la zona dell’acropoli cittadina.
Il foro romano rimase nel sito originario della fondazione, cioè l’odierna piazza del Carmine, attorno alla quale sorsero:
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impianti termali, localizzati tra viale Trieste e largo Carlo Felice,
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e templi romani, identificabili nell’area dell’attuale via Malta.

🏛️ Topografia della città romana di Caralis (Cagliari)
Elemento urbano | Posizione attuale |
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Primo nucleo romano | Piazza del Carmine |
Foro | Piazza del Carmine |
Mercato | Quartiere Marina |
Quartieri plebei | Quartiere Marina |
Ville patrizie | Corso Vittorio Emanuele, Via San Lucifero (presso San Saturnino) |
Acropoli | Quartieri di Stampace e Castello |
Terme romane | Viale Trieste, Largo Carlo Felice |
Fullonica (lavanderia) | Parrocchiale di Sant’Eulalia |
Cisterne | Sella del Diavolo, Orto dei Cappuccini, Cripta di Santa Restituta |
Templi | Via Malta, Viale Trento, Quartieri Stampace e Castello, S. Eulalia |
Anfiteatro romano | Via Sant’Ignazio da Laconi |
Carceri | Orto dei Cappuccini |

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Capitale di Sardegna e Corsica
🏛️ Caralis municipium romano: la città sarda alleata di Cesare
Durante la guerra civile tra Cesare e Pompeo (49–45 a.C.), la città sarda di Caralis si schierò con Giulio Cesare. In segno di riconoscimento, nel 46 a.C. Cesare concesse a Caralis il titolo di municipium, conferendo agli abitanti la cittadinanza romana e l’iscrizione nella tribù Quirina, una delle più prestigiose della Roma antica.
Questa elevazione sancì anche il ruolo di Caralis come capitale della provincia di Sardegna e Corsica, rafforzando la sua importanza politica e amministrativa.
🌟 Caralis: la più importante città romana della Sardegna
Durante l’età imperiale, Caralis (oggi Cagliari) raggiunse una popolazione stimata di 30.000 abitanti, affermandosi come la più grande e influente città romana dell’isola.
🛣️ Le strade romane: Caralis crocevia della Sardegna
Caralis amministrava direttamente il Campidano meridionale, spingendosi fino a Sanluri, e possedeva una rete stradale che la collegava efficacemente con tutto il territorio sardo:
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Verso ovest: collegamenti con Nora e il Sulcis Iglesiente
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Verso est: arterie che portavano verso la Gallura e Civita (Olbia)
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Verso nord: la grande dorsale interna, tracciata lungo il futuro asse della Carlo Felice, collegava Caralis a Turris (Porto Torres)

🚰 L’acquedotto romano e le cisterne puniche di Caralis
Per garantire un approvvigionamento idrico costante, la città romana di Caralis integrò le antiche cisterne puniche presenti sul territorio con un moderno acquedotto. L’acqua veniva convogliata da:
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Villamassargia (Caput Aquas)
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Domusnovas
Questa infrastruttura permise alla città di sostenere la sua espansione urbana e commerciale.
🏛️ Patrizi e plebei: la struttura urbana di Caralis
La città seguiva una pianificazione tipicamente romana, con la separazione tra classi sociali:
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I patrizi vivevano nel quartiere di Stampace, in lussuose ville lungo l’attuale corso Vittorio Emanuele e nei pressi della basilica di San Saturnino.
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I plebei, invece, abitavano nel quartiere Marina, vicino al porto e all’area mercantile.

🏛️ L’Acropoli a Karalis: tra potere e sacralità
Nella Roma antica, il concetto di acropoli aveva un significato meno centralizzato rispetto a quello greco. Tuttavia, anche nelle province romane esistevano aree elevate dove si intrecciavano funzioni religiose e politiche.
A Caralis, le acropoli sorsero nei quartieri di Stampace e Castello, collocati su punti naturalmente strategici e dominanti. Qui si concentravano:
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Templi (in via Malta e viale Trento)
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Edifici cerimoniali e politici
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Piazze per trionfi militari
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Punti di osservazione urbana
Questi luoghi rappresentavano il cuore simbolico della vita pubblica e religiosa di Caralis, nonché i vertici del controllo urbano e istituzionale.

🏟️ L’anfiteatro romano di Karalis
Come molte città dell’Impero romano, anche Caralis fu dotata di un anfiteatro, struttura pubblica dedicata agli spettacoli con una funzione sociale, culturale e politica centrale nella vita urbana.
Costruito nell’area oggi occupata da via Sant’Ignazio da Laconi, l’anfiteatro sfruttava la naturale conformazione del terreno per ospitare:
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Combattimenti tra gladiatori
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Lotte con animali feroci
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Esecuzioni capitali
Questi eventi continuarono anche dopo la caduta dell’Impero, fino all’affermazione del Cristianesimo, che ne determinò la progressiva scomparsa.
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⚰️ Le necropoli di Karalis
Con l’aumento della popolazione durante l’epoca romana, la città di Caralis ampliò le sue aree funerarie con la costruzione di tre nuove necropoli che si aggiunsero alla già esistente necropoli punica di Tuvixeddu.
Le principali necropoli romane della città erano:
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San Lucifero
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Viale Regina Elena
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Bonaria
Questi luoghi di sepoltura, posizionati fuori dal centro urbano secondo la normativa romana, testimoniano la crescita demografica e l’evoluzione delle pratiche funerarie nella Cagliari romana.

📜 La prima opera letteraria della Sardegna: la Grotta della Vipera
Accanto alla necropoli di Tuvixeddu sorge la Grotta della Vipera, un mausoleo funerario dedicato ad Attilia Pomptilla, decorato con versi poetici in greco e latino. È considerata la prima opera letteraria realizzata in Sardegna.
📖 Attilia Pomptilla fu moglie di Gaio Sulpicio Galba, futuro imperatore di Roma nel 68 d.C., e figura rilevante dell’aristocrazia romana.
⚒️ Economia di Karalis: sale, grano e pelle
Le principali risorse economiche di Caralis in epoca romana erano:
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🧂 Le saline tra Caralis e Quartu
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🌾 Il grano prodotto nel Campidano
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🐑 La concia delle pelli nei pressi del porto
Il commercio si concentrava nel quartiere della Marina, sede anche delle abitazioni popolari dei plebei.
La Fullonica di Sant’Eulalia
Vicino alla parrocchiale di Sant’Eulalia sorgeva la Fullonica, il laboratorio per il trattamento delle stoffe, collegato da una strada romana lastricata. È visitabile oggi nei sotterranei di viale Regina Margherita, dove si conserva un raffinato pavimento a mosaico.
