Le Domus de Janas di Balai Vicino rappresentano una delle più affascinanti testimonianze della Sardegna prenuragica.
Questi antichi ipogei funerari, scavati nella roccia lungo la costa di Porto Torres, raccontano una storia di oltre cinquemila anni e mostrano il profondo legame che le prime comunità isolane avevano con la terra, la pietra e il mare.

Scheda informativa Domus de Janas di Balai Vicino
📍 Località: Balai Vicino, Porto Torres (SS), Golfo dell’Asinara
🕰️ Epoca: Neolitico finale / Eneolitico (IV–III millennio a.C.)
🏛️ Tipologia: Tombe ipogee scavate nella roccia (Domus de Janas)
Geologia/contesto: Falesia calcarea a picco sul mare; paesaggio costiero con cavità e piccoli ipogei
🔎 Caratteristiche: Ambienti scavati, nicchie, porte finte, piccole celle; tracce di modellazione della roccia
🌿 Valore culturale: Testimonianza della Sardegna prenuragica; forte connessione simbolica con la “casa” dei vivi e il culto dei defunti
🚶 Accesso: Passeggiata costiera in prossimità della chiesetta di Balai Vicino; terreno irregolare, prestare attenzione
⚠️ Conservazione: Visione principalmente dall’esterno; rispettare il sito, non entrare nelle cavità e non toccare le pareti
📅 Periodo consigliato: Primavera–autunno; luce radente ideale per osservare le superfici rocciose
Suggerimenti visita: Scarpe con buona aderenza; evitare giornate di mare agitato o forte vento
📜 Origine e funzione
Il termine domus de janas significa in sardo “case delle fate”.
Erano in realtà tombe scavate nella roccia dalle popolazioni del Neolitico (tra il IV e il III millennio a.C.), concepite per custodire i defunti e accompagnarli simbolicamente verso l’aldilà.
Le stanze, scolpite nella pietra con grande abilità, riproducevano la struttura delle abitazioni dei vivi: spazi suddivisi, soffitti a doppia falda, architravi e talvolta decorazioni simboliche incise o dipinte con ocra rossa.
Nel territorio costiero di Porto Torres, e in particolare presso Balai Vicino, queste tombe si distinguono per la vicinanza al mare, un elemento che conferisce al luogo un valore paesaggistico e spirituale unico.
Il contesto naturale e geologico
Le Domus de Janas di Balai Vicino sorgono su una falesia calcarea che si affaccia direttamente sul Golfo dell’Asinara.
La natura tenera della roccia ha favorito la realizzazione di ambienti ipogei e, al tempo stesso, ha permesso la conservazione di molti elementi originali.
Camminando lungo il sentiero costiero, si percepisce il legame fra paesaggio e spiritualità, dove la forza del mare si unisce alla quiete delle antiche dimore funerarie.
🏛️ Archeologia e testimonianze
Le Domus de Janas di Balai Vicino fanno parte di un ampio sistema di sepolture preistoriche presenti nel territorio di Porto Torres.
La loro realizzazione rispondeva non solo a esigenze pratiche, ma anche a credenze religiose: la roccia era considerata il grembo della Terra Madre, simbolo di rinascita e protezione.
Alcune cavità mostrano ancora tracce di modellazione manuale, con nicchie, porte finte e piccole celle interne che alludono al passaggio tra il mondo terreno e quello spirituale.

🌊 Un sito tra terra e mare
Il complesso ipogeo di Balai Vicino è un esempio straordinario di come gli antichi popoli della Sardegna integrassero i loro luoghi sacri con la natura circostante.
La vicinanza delle chiesette di Balai Vicino e Balai Lontano, dedicate ai Santi Martiri Turritani, dimostra come nel corso dei secoli il paesaggio sia rimasto un punto d’incontro tra culto, storia e natura.
Oggi, le Domus de Janas possono essere ammirate dall’esterno, immerse in uno scenario costiero di rara bellezza, dove il passato e il presente convivono in un equilibrio perfetto.
✨ Antica civiltà prenuragica
Le Domus de Janas di Balai Vicino rappresentano un incontro straordinario tra archeologia e natura: testimonianze di un’antica civiltà che scelse la pietra e il mare come custodi della memoria dei propri morti.
Nel silenzio delle rocce e nel fragore delle onde, il visitatore può ancora percepire l’anima arcaica della Sardegna preistorica, sospesa tra mistero, bellezza e spiritualità.
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