Sa Serra è una splendida località collinare situata nei dintorni di Orune, lungo la Strada Provinciale 389 che collega Bitti a Nuoro. Inserita nel cuore dell’altopiano del Goceano meridionale, questa zona è caratterizzata da una fitta vegetazione mediterranea sempreverde, sorgenti d’acqua pura e scorci panoramici che si aprono verso il Supramonte e la Baronia. Grazie alla sua posizione elevata e alla ricchezza ambientale, Sa Serra rappresenta una meta ideale per escursioni, passeggiate naturalistiche e giornate all’aria aperta, soprattutto nelle stagioni intermedie, quando i colori del bosco sono particolarmente vividi e suggestivi.
Nei dintorni:
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La provinciale 389
La Strada Provinciale 389, nel tratto che collega Bitti a Nuoro passando per Orune, è uno dei percorsi panoramici più affascinanti della Sardegna interna. In poco meno di 38 chilometri, questa strada attraversa l’altopiano più meridionale del Goceano, immergendo il viaggiatore in un paesaggio boschivo tipico sardo, fitto e sempreverde. Un ambiente naturale ricco di acqua e colori, dove le querce da sughero crescono in competizione per la luce, dando vita a diramazioni spettacolari e forme scultoree uniche.
Le altimetrie, comprese tra 800 e 900 metri, favoriscono lo sviluppo di una vegetazione rigogliosa che nasconde un ricchissimo humus, ideale per la crescita di funghi e specie endemiche di grande interesse naturalistico. L’abbondanza d’acqua, sia in superficie che nel sottosuolo, garantisce alla zona una notevole capacità di resistenza alla siccità estiva, mantenendo viva la freschezza e i colori del paesaggio anche nei mesi più caldi.
Dal punto di vista storico-linguistico, Orune rappresenta un interessante crocevia: pur essendo oggi considerato un paese barbaricino, in epoca aragonese fece parte della Contea del Goceano. Questa appartenenza è testimoniata anche dalle affinità linguistiche con il sardo logudorese, riconoscibili nelle desinenze in -di, -da e -de.
Le altimetrie de Sa Serra
Le altimetrie, comprese tra 800 e 900 metri, favoriscono lo sviluppo di una vegetazione rigogliosa che nasconde un ricchissimo humus, ideale per la crescita di funghi e specie endemiche di grande interesse naturalistico. L’abbondanza d’acqua, sia in superficie che nel sottosuolo, garantisce alla zona una notevole capacità di resistenza alla siccità estiva, mantenendo viva la freschezza e i colori del paesaggio anche nei mesi più caldi.

Tra Nuorese e Goceano
Dal punto di vista storico-linguistico, Orune rappresenta un interessante crocevia: pur essendo oggi considerato un paese barbaricino, in epoca aragonese fece parte della Contea del Goceano. Questa appartenenza è testimoniata anche dalle affinità linguistiche con il sardo logudorese, riconoscibili nelle desinenze in -di, -da e -de.
Un viaggio nel cuore della Sardegna interna
La Strada Provinciale 389 rappresenta molto più di un semplice collegamento stradale: è un vero e proprio viaggio esperienziale nel cuore della Sardegna. Percorrerla significa attraversare territori incontaminati, dove la natura domina ancora sul costruito e dove i panorami cambiano continuamente, alternando boschi fitti, vallate ampie e altopiani che si estendono a perdita d’occhio. Lungo il tragitto, i tornanti offrono scorci suggestivi sull’altopiano del Goceano e sulle montagne della Barbagia, ideali per chi ama la fotografia e l’escursionismo.

Una strada storica e strategica
Questo tratto stradale ha avuto, nel tempo, un’importanza strategica notevole. In epoca moderna ha favorito i collegamenti tra il Nuorese e il Goceano, ma la sua funzione di “cerniera geografica” tra le subregioni è molto più antica. Da qui infatti passavano antiche vie pastorali e percorsi di transumanza, lungo i quali si spostavano pastori e greggi tra i pascoli montani e le pianure. Ancora oggi, percorrendo la SP389, non è raro imbattersi in greggi al pascolo o in mandrie che attraversano la carreggiata, ricordando l’anima agropastorale di questi luoghi.
Il regno delle querce da sughero
Uno degli elementi naturalistici più caratteristici lungo la SP389 è la quercia da sughero (Quercus suber). In questa zona le querce crescono fitte e vigorose, grazie alle condizioni climatiche favorevoli e all’altitudine costante. Il sughero ha rappresentato per secoli una delle principali risorse economiche dell’area, con attività di estrazione tradizionale ancora oggi praticate. Gli alberi, con i tronchi scortecciati e le chiome possenti, offrono un colpo d’occhio unico e sono il simbolo di un paesaggio che unisce economia rurale e bellezza naturale.
Sa Serra: un ecosistema ricco di biodiversità
La SP389 attraversa un ambiente naturale estremamente ricco e variegato. Oltre alle querce da sughero, si trovano boschi di leccio, corbezzoli, eriche, cisti e una moltitudine di piante aromatiche tipiche della macchia mediterranea. Il sottobosco ospita funghi pregiati e numerose specie endemiche, rendendo la zona molto amata dagli appassionati di botanica e micologia. La fauna è altrettanto interessante: volpi, martore, donnole e numerose specie di rapaci popolano questi ambienti tranquilli e poco disturbati dalla presenza umana.
Trekking e cicloturismo lungo la SP389
Negli ultimi anni, la Strada Provinciale 389 è diventata una meta sempre più apprezzata dagli amanti del trekking e del cicloturismo. Il suo andamento ondulato, la scarsità di traffico e la ricchezza paesaggistica la rendono ideale per escursioni a piedi o in bicicletta. Lungo il percorso si possono individuare numerosi punti panoramici dove sostare per ammirare la natura e scattare fotografie, ma anche deviazioni verso sentieri che portano a sorgenti, boschi interni e piccoli borghi ancora autentici. La primavera e l’autunno sono i periodi migliori per intraprendere queste escursioni, grazie alle temperature miti e ai colori vivaci del paesaggio.
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