La Scorzobianca (Tragopogon porrifolius), conosciuta anche come Scorzonera bianca, è una pianta erbacea della famiglia delle Asteraceae, diffusa in gran parte d’Italia e caratterizzata da una radice carnosa e chiara da cui deriva il nome comune. Cresce spontaneamente nei campi incolti e ai bordi delle coltivazioni, fiorendo tra maggio e luglio con capolini di grandi dimensioni che possono raggiungere i 7 cm di diametro. Oltre al valore botanico, la scorzobianca è apprezzata anche per le sue proprietà commestibili, motivo per cui è stata tradizionalmente raccolta e utilizzata in ambito rurale.
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Il termine Tragopogon deriva dai vocaboli greci trágos (“caprone”) e pógon (“barba”),
in riferimento al pappo che ricorda la barba di una capra.
Il nome comune Scorzobianca richiama invece il colore chiaro della radice carnosa.

📌 Scheda informativa Scorza bianca
🏛️ Nome in italiano: Scorzobianca o Scorzonera bianca
🔬 Nome scientifico: Tragopogon porrifolius
🌿 Famiglia: Asteraceae
🗓️ Fioritura: maggio – luglio
Il genere Tragopogon unisce i termini greci trágos (“caprone”) e pógon (“barba”),
in riferimento al pappo che ricorda la barba di una grande capra.
Il nome comune Scorzobianca richiama il colore chiaro della radice carnosa.
Distribuzione (Italia): presente su quasi tutto il territorio nazionale, con esclusione di Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta; rara in Abruzzo.
Habitat: predilige campi incolti, margini e bordi dei campi.
Periodo: da maggio a luglio.
Impollinazione: entomofila, soprattutto ad opera di farfalle e altri insetti.
Fusto eretto alto 20–60 cm.
Radice carnosa e chiara (da cui il nome “scorzobianca”).
Capolino florale ampio, con diametro fino a 6–7 cm.
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Proprietà e usi tradizionali della Scorzobianca
La Scorzobianca (Tragopogon porrifolius) non è soltanto una pianta spontanea diffusa nei campi e ai bordi delle coltivazioni, ma anche una specie conosciuta per le sue proprietà alimentari e officinali. La radice carnosa e bianca, da cui deriva il nome, è stata storicamente utilizzata nelle campagne come alimento povero ma nutriente, cucinata bollita o in zuppe rustiche. In passato le venivano attribuite anche virtù depurative e digestive, motivo per cui era presente nelle pratiche erboristiche tradizionali. Oggi la scorzobianca è rivalutata come pianta commestibile tipica della biodiversità italiana, legata a un uso popolare che unisce botanica, alimentazione e tradizione contadina.
