Con i suoi 2.900 abitanti, Osilo è un suggestivo borgo della Sardegna settentrionale, adagiato sulla vetta del Monte Tuffudesu (672 metri s.l.m.), la cima più alta del territorio sassarese. Situato ai confini con la periferia sud-orientale di Sassari, Osilo si distingue per il suo patrimonio storico, religioso e gastronomico che ne fa una meta di grande interesse culturale.
Dominato dal maestoso Castello dei Malaspina, simbolo del paese, Osilo custodisce oltre 30 chiese di diversi stili architettonici, testimonianza di una lunga e profonda tradizione religiosa. Passeggiando tra le sue vie, si respira l’atmosfera di un borgo medievale autentico, dove la storia convive con la vita quotidiana dei suoi abitanti.
Osilo è conosciuto anche per la produzione del celebre “Pecorino di Osilo”, uno dei più rinomati formaggi sardi, apprezzato per il suo gusto deciso e genuino, frutto di una secolare tradizione casearia che contribuisce a rendere questo borgo un punto di riferimento dell’enogastronomia del Nord Sardegna.

🏰 Scheda informativa: Osilo – Caratteristiche
- Località: Comune di Osilo (SS), Nord Sardegna – Area del Logudoro, ai confini con la periferia sud-orientale di Sassari
- Popolazione: ~2.900 abitanti
- Altitudine: 672 m s.l.m. (sommità del Monte Tuffudesu); posizione panoramica dominante sul Golfo dell’Asinara
- Territorio: colline e altopiani fertili; vallate agricole ricche d’acqua; pascoli e macchia mediterranea
- Clima: mediterraneo temperato; inverni freschi e ventosi, estati secche e ventilate
- Ambiente e paesaggio: dorsali collinari basaltiche e granitiche, muretti a secco, piccoli orti e uliveti; panorami estesi fino al mare
- Cenni storici: frequentazioni preistoriche e nuragiche; sviluppo medievale sotto i Malaspina (1259) con costruzione del castello; successivi domini Doria, Aragonesi e Giudicato d’Arborea
- Patrimonio architettonico: Castello dei Malaspina (XIII sec.), oltre 30 chiese di diversi stili (romanico, gotico-catalano, barocco)
- Chiese principali: Madonna del Rosario, San Maurizio, Nostra Signora di Bonaria (sul colle più alto del Tuffudesu, 796 m)
- Centro storico: vicoli in selciato basaltico, case in pietra a schiera, scalinate e dislivelli scenografici; tipico borgo medievale logudorese
- Prodotti tipici: Pecorino di Osilo (Presidio Slow Food), Ricotta Mustìa affumicata; olio, pane e dolci tradizionali
- Economia: pastorizia, agricoltura, artigianato caseario e turismo culturale–naturalistico
- Eventi e tradizioni: feste patronali (Sant’Andrea e Madonna del Rosario), fiere del pecorino, processioni religiose e sagre rurali
- Percorsi ed esperienze: visita al Castello dei Malaspina, trekking sul Monte Tuffudesu, itinerario delle chiese, degustazioni di formaggi tipici
- Come arrivare: da Sassari (10 km) tramite SS127; collegamenti con Porto Torres, Alghero e Tempio Pausania
- Periodo ideale: primavera–autunno per visite culturali e trekking; estate per eventi e degustazioni enogastronomiche
- Tratti distintivi: borgo collinare panoramico, tradizione pastorale millenaria, identità logudorese autentica
Il centro storico di Osilo: un borgo di pietra ai piedi del Castello dei Malaspina
Per conoscere l’anima autentica di Osilo, bisogna addentrarsi nel suo centro storico, il cuore più identitario e affascinante del borgo. Una volta entrati in paese, il percorso ideale inizia nei pressi della Chiesa della Madonna del Rosario: da qui si può parcheggiare l’auto e proseguire a piedi verso i quartieri alti, situati proprio sotto il Castello dei Malaspina, simbolo della storia medievale di Osilo.
Le case basse, costruite in pietra locale e disposte senza interruzione lungo i vicoli lastricati in basalto, creano un tessuto urbano armonioso e compatto. Le piazze sono poche e di piccole dimensioni, ma il fascino del luogo è dato dai dislivelli naturali, dalle scalinate in pietra, dai muretti a secco che delimitano le proprietà e dai piccoli orti che ancora punteggiano il panorama. Il verde spontaneo che cresce tra i sampietrini aggiunge un tocco di colore e vitalità, rendendo l’atmosfera del borgo rilassante e suggestiva.
- Leggi anche: Bosa e il castello dei Malaspina
Tra le vie del centro non mancano case abbandonate o diroccate, segno della diaspora delle nuove generazioni verso i centri urbani più grandi. Tuttavia, anche queste abitazioni raccontano un passato recente fatto di vita semplice e resiliente, quando, su una collina ventosa e fertile, era possibile vivere in armonia con la natura, lontani dal traffico e dai comfort moderni.
- Leggi anche: il castello dei Malspina di Osilo




Il Monte Tuffudesu: un’altura contesa fin dalle origini
Il Monte Tuffudesu, con i suoi 672 metri di altitudine, domina i territori circostanti di Osilo e offre una delle vedute panoramiche più ampie del Nord Sardegna. Dalla sua sommità, nelle giornate limpide, si può scorgere persino l’intero Golfo dell’Asinara, rendendolo un punto di osservazione naturale di straordinaria importanza.
Questa posizione strategica ha reso il Tuffudesu un luogo conteso sin dall’antichità: la sua altitudine garantiva un evidente vantaggio difensivo rispetto alle popolazioni che vivevano a valle. Non a caso, i primi insediamenti umani di Osilo sorsero proprio su queste alture, dove le comunità potevano controllare il territorio e difendersi più facilmente dagli attacchi nemici.
Nel corso dei secoli, il Monte Tuffudesu è rimasto un simbolo identitario del borgo di Osilo, testimone silenzioso della sua storia millenaria e del legame profondo tra l’uomo e il paesaggio sardo.
- Guarda anche: Osilo su SardegnaTurismo




I Malaspina e la nascita di Osilo medievale
A dare la fisionomia definitiva al territorio di Osilo furono i Malaspina, potente famiglia di origine toscana che, nel 1259, edificò il celebre Castello dei Malaspina di Osilo. Prima di allora, l’area era popolata da piccoli villaggi sparsi — tra cui quello di Tilikennor — che non riuscivano a costituire un centro stabile e organizzato.
Con la costruzione del castello, l’insediamento assunse un ruolo centrale nel controllo del territorio circostante. Attorno al maniero si sviluppò progressivamente il borgo medievale di Osilo, abitato dalle genti di montagna, dedite principalmente alla pastorizia e all’agricoltura nelle zone più basse e fertili, dove l’acqua abbondante garantiva campi rigogliosi.
Nel corso dei secoli, le famiglie dei militari e dei guardiani del castello si insediarono nei pressi del maniero per assicurare la protezione e la sorveglianza del luogo. Dopo i Malaspina, il dominio passò successivamente ai Doria, alle truppe del re d’Aragona e al Giudice di Arborea, a testimonianza della lunga e complessa storia politica di Osilo.
Le chiese di Osilo: 36 testimonianze di fede e arte
Oltre al castello e al centro storico, Osilo è celebre per il suo straordinario patrimonio religioso: 36 chiese disseminate nel borgo e nel territorio circostante.
Questi luoghi di culto rappresentano vere e proprie testimonianze storiche e artistiche, espressione delle diverse correnti culturali e architettoniche che si sono alternate nel corso dei secoli.
Le chiese di Osilo raccontano le vicende di un territorio conteso, segnato da guerre, dominazioni e rinascite, ma sempre legato alla fede e alle sue tradizioni popolari. Visitandole, si può ripercorrere l’evoluzione del borgo e scoprire i segni lasciati dal Romanico, dal Gotico e dal Barocco sardo, fusi in un’armonia tutta particolare che caratterizza il paese.



Le chiese più belle: tra fede, storia e panorami mozzafiato
Tra le chiese più interessanti di Osilo, dal punto di vista storico e architettonico, spicca senza dubbio la Chiesa della Madonna del Rosario.
Dedicata alla Vergine del Rosario, in passato era anche luogo di culto per San Narciso di Girona, venerato come protettore dell’agricoltura e invocato contro le invasioni di cavallette. La sua posizione, nel cuore del centro storico, la rende un punto di riferimento religioso e culturale per l’intera comunità osilese.
Un altro luogo di culto di grande fascino è la Chiesa di San Maurizio, costruita in stile gotico-catalano. Nonostante nel corso dei secoli abbia subito diversi rimaneggiamenti, conserva ancora elementi originali che testimoniano l’influenza dell’architettura catalana sull’arte religiosa del Nord Sardegna.
Infine, sul punto più alto del Monte Tuffudesu, a 796 metri di altitudine, si erge la Chiesa di Nostra Signora di Bonaria, meta di pellegrinaggi e tappa imperdibile per chi visita Osilo. Da questo colle panoramico si gode una vista spettacolare sul Golfo dell’Asinara e, nelle giornate limpide, persino sulle coste della Corsica. Un luogo di pace e contemplazione che unisce spiritualità e natura in un solo sguardo.
- Guarda anche: la chiesa del Rosario, gioiello del tardo barocco sardo nel nord Sardegna
Il Pecorino di Osilo
Osilo è da sempre un paese di pastori e agricoltori, dove la tradizione casearia rappresenta una parte fondamentale della vita quotidiana. Il celebre Pecorino di Osilo è oggi una delle eccellenze dell’agroalimentare sardo, riconosciuto come Presidio Slow Food per la sua autenticità e qualità artigianale.
Prodotto con latte ovino locale, il Pecorino di Osilo racchiude secoli di sapienza pastorale tramandata di generazione in generazione. Le famiglie osilesi, insieme a quelle dei centri vicini — Ploaghe, Nulvi, Codrongianos e Tergu — hanno custodito con cura le antiche tecniche di lavorazione del latte di pecora, mantenendo viva una cultura del formaggio che affonda le radici nel Medioevo.
Il risultato è un formaggio unico nel suo genere, dal gusto intenso e aromatico, che racconta la storia e l’identità di un intero territorio. Oggi il Pecorino di Osilo è molto apprezzato sia in Sardegna sia sul mercato nazionale e internazionale, simbolo autentico del legame tra uomo, natura e tradizione.

Eccellenza slow food
Il formaggio tipico di Osilo è un pecorino sardo che si distingue per le sue dimensioni più piccole rispetto al classico, ma con una forma più alta di scalzo. Esternamente presenta una crosta sottile di colore giallo dorato, mentre all’interno la pasta è morbida, dal sapore aromatico che richiama le erbe spontanee, il legno secco e la lana di pecora — profumi che esprimono il legame profondo con il territorio osilese.
Stagionato per circa sei mesi, il Pecorino di Osilo si differenzia dal pecorino sardo tradizionale per la forte pressatura a cui è sottoposto, una tecnica che gli conferisce una consistenza più compatta e pastosa e un gusto persistente. Questo formaggio è oggi considerato una vera eccellenza Slow Food, simbolo dell’identità agro-pastorale del Nord Sardegna.

La Ricotta Mustìa: la chicca affumicata
Accanto al famoso pecorino, Osilo vanta anche un altro prodotto d’eccellenza: la Ricotta Mustìa, detta anche ricotta affumicata osilese. Si ottiene dal siero del latte di pecora e viene lavorata fino a formare una piccola pagnotta casearia dal colore ambra intenso. La ricotta viene poi affumicata lentamente, sviluppando un gusto delicato ma deciso, con note di fumo e latte fresco che la rendono irresistibile.
La Ricotta Mustìa di Osilo è molto apprezzata sia come antipasto tradizionale sia come ingrediente in cucina, ideale per condire paste tipiche sarde, accompagnare verdure di stagione o completare secondi piatti di terra. È facilmente reperibile negli agriturismi e ristoranti del Sassarese, dove viene servita come simbolo della gastronomia genuina e artigianale del territorio.





































