Villacidro, con i suoi oltre 14.000 abitanti, è oggi il centro più popoloso del Medio Campidano e uno dei poli urbani più dinamici dell’entroterra sud-occidentale della Sardegna. La cittadina, di origine antica, si sviluppa alla bocca della valle di Castangias, dove il nucleo storico – situato nella parte alta – ha dato origine, nel tempo, a un’estensione urbana che si è progressivamente adagiata lungo la conoide di deiezione.

Scheda informativa di Villacidro
Nome del paese: Villacidro
Origine del nome: probabilmente derivato da “villa” + “cedro” (dal latino cedrus), oppure interpretato come “villa citra”, cioè “la villa al di qua” del fiume
Nome degli abitanti: villacidresi (o anche “cidresi”)
Subregione di appartenenza: Medio Campidano
Provincia di appartenenza: Provincia del Sud Sardegna (SU)
Numero di abitanti: circa 13.000 abitanti
Economia: agricoltura (agrumi, ciliegie, olive, olio), allevamento, pastorizia, piccole attività artigianali e turismo naturalistico; importante anche il ruolo delle aree montane e delle acque del territorio
Siti turistici principali da visitare:
Le cascate del Monte Linas, tra cui Sa Spendula e Muru Mannu
Il centro storico con la chiesa di Santa Barbara e altri edifici storici
Le vallate e i boschi del massiccio del Linas, ricchi di sentieri e panorami

Sede prefettizia
La sua storia moderna testimonia un ruolo amministrativo di rilievo: durante il Regno di Sardegna, tra il 1807 e il 1821, Villacidro fu sede di una delle 15 prefetture sarde, confermando l’importanza strategica e istituzionale del territorio. Oggi questo passato prestigioso si riflette nell’identità cittadina, ricca di cultura, tradizioni e una posizione geografica che la rende crocevia naturale tra montagna e pianura.
Cosa visitare a Villacidro
Villacidro offre ai visitatori un patrimonio sorprendentemente ricco, diviso tra paesaggi naturali incontaminati, antiche testimonianze minerarie e un centro urbano che custodisce architetture storiche di grande valore. Grazie alla sua posizione ai piedi del massiccio del Monte Linas, la città rappresenta una meta ideale in ogni periodo dell’anno: d’inverno e in primavera per ammirare le cascate nel loro massimo splendore, d’estate e d’autunno per trekking, escursioni e visite culturali.
Tra i luoghi più significativi da non perdere figurano:
La Miniera di Canale Serci
Le cascate di Villacidro (Sa Spendula, Piscin’Irgas, Muru Mannu, Rio Linas)
Il Lavatoio Pubblico
Il Museo Archeologico Villa Leni
Gli eventi culturali del Premio Letterario Giuseppe Dessì
La Miniera di Canale Serci
La miniera di Canale Serci, oggi inattiva, è uno dei siti più affascinanti del territorio villacidrese. Situata a breve distanza dal lago artificiale del Monti Mannu, custodisce le tracce della stagione mineraria del primo Novecento.
Dal 1932 il giacimento fu affidato alla Società Anonima di Monti Mannu, che avviò l’estrazione di piombo, zinco, argento e stagno. L’attività proseguì fino al 1947, quando la miniera venne chiusa per la scarsa redditività. Oggi il sito fa parte di un percorso storico-naturalistico molto suggestivo, dove archeologia industriale e paesaggio montano creano un’atmosfera unica.

Le cascate di Villacidro
Il territorio di Villacidro è celebre per ospitare alcune delle cascate più spettacolari della Sardegna, incastonate in un ambiente protetto caratterizzato da fitti boschi di lecci, macchia mediterranea e gole granitiche.
Sa Spendula
Situata a solo 1 km dal centro abitato, Sa Spendula è la cascata simbolo di Villacidro. Rappresenta l’ultimo salto del Rio Coxinas e mantiene un flusso costante tutto l’anno, fatto raro in Sardegna.
Il suo fascino colpì anche Gabriele D’Annunzio, che la celebrò in un sonetto durante il suo viaggio del 1882. Sa Spendula è facilmente raggiungibile e circondata da un paesaggio scenografico, ideale per escursionisti, fotografi e famiglie.
- LEGGI ANCHE: LA CASCATA DE SA SPENUDLA, VILLACIDRO

Piscin’Irgas, Rio Linas e Muru Mannu
All’interno della foresta di Monti Mannu si trovano altre cascate straordinarie:
Piscin’Irgas – celebre per il salto incassato tra pareti verticali e meta amatissima dagli escursionisti;
Rio Linas – una cascata avvolta da un percorso naturalistico ricco di biodiversità;
Muru Mannu – la più alta della Sardegna, situata di poco oltre il confine, in territorio di Gonnosfanadiga, raggiungibile da itinerari villacidresi.
Queste cascate sono particolarmente suggestive tra l’autunno e la primavera, quando il volume d’acqua raggiunge il massimo livello.


Il Lavatoio Pubblico di Villacidro
Il Lavatoio Pubblico di Villacidro è una delle architetture più affascinanti della città e rappresenta una delle rare testimonianze sarde dello stile Liberty di fine Ottocento. Realizzato nel 1893, il lavatoio è considerato un vero gioiello dell’Art Nouveau, corrente artistica che tra il 1885 e il 1915 portò in Europa nuove forme decorative ispirate al naturalismo e al ritorno al classicismo.
In Sardegna esempi simili sono ormai rarissimi — tra i più noti il perduto Mercato Vecchio di Cagliari — e proprio per questo il lavatoio villacidrese costituisce un patrimonio di grande valore, perfettamente conservato e oggi valorizzato come luogo della memoria e simbolo dell’identità urbana.
Il progetto fu firmato dall’ingegnere Enrico Pani, che ideò una struttura elegante e funzionale: una copertura in lamiera sostenuta da 22 colonne in ghisa, sotto la quale trovano posto 36 vasche in trachite. A completare l’opera, una fontana arricchita da sculture marmoree raffiguranti un leone, una leonessa, due sirene e piccoli volti angelici — opere purtroppo trafugate nel dopoguerra.
Oltre al pregio estetico, il Lavatoio Pubblico portò una vera rivoluzione sociale. Per le donne del paese, allora responsabili delle attività domestiche, rappresentò un cambiamento epocale: non fu più necessario raggiungere il fiume per lavare i panni, né percorrere lunghi tratti per approvvigionarsi di acqua. Il lavatoio divenne così un luogo di lavoro, incontro e comunità, profondamente legato alla quotidianità villacidrese.
La struttura conquistò anche l’attenzione di Giuseppe Dessì, uno dei più importanti scrittori sardi del Novecento e autore di Paese d’ombre (Premio Strega 1972). Nel romanzo, Dessì descrive il lavatoio e attribuisce la sua realizzazione al sindaco Angelo Uras, trasfigurato nel personaggio letterario Giuseppe Pinna Curreli.
Oggi il Lavatoio Pubblico è uno dei monumenti più visitati di Villacidro: un luogo in cui architettura, storia sociale e cultura locale si intrecciano offrendo ai visitatori uno spaccato autentico del passato del paese.
- LEGGI ANCHE: IL LAVATOIO PUBBLICO DI VILLACIDRO

Il Museo Archeologico Villa Leni
Il Museo Archeologico Villa Leni è uno dei luoghi culturali più importanti di Villacidro. Ospitato nell’edificio storico dell’ex Monte Granatico (metà XIX secolo), rappresenta un punto di riferimento per la conoscenza della storia antica del Medio Campidano e dell’intera area del Monte Linas.
La visita offre un percorso completo attraverso migliaia di anni di storia, guidato da pannelli didattici che illustrano l’evoluzione del territorio dal Neolitico al VII secolo a.C.. Tra i reperti più significativi spiccano:
un modellino bronzeo di nuraghe quadrilobato, testimonianza della complessità architettonica nuragica;
il corredo funebre romano-imperiale della necropoli di Ruinas, che include uno spettacolare bicchiere in vetro soffiato;
utensili e strumenti litici provenienti dal sito di Cottega;
il celebre ripostiglio di lingotti ox-hide con lame votive da S’Acqua Cotta;
una olla nuragica con ollettina votiva in miniatura dal nuraghe Su Sonatori (Villasor);
ceramiche della Cultura di Ozieri e monili bronzei d’età tardoantica e bizantina.
La collezione include anche reperti provenienti dai comuni limitrofi — Serramanna, Mogoro, San Gavino, Vallermosa, San Nicolò Arcidano — offrendo uno sguardo d’insieme sul ricco patrimonio archeologico della zona.
Il museo si trova in Piazza Zampillo, 1 e propone visite guidate gratuite, attività didattiche per le scuole ed escursioni archeologiche e naturalistiche su prenotazione. L’intera struttura è priva di barriere architettoniche, garantendo una fruibilità totale.

Il Premio Letterario Giuseppe Dessì
Il Premio Letterario Giuseppe Dessì, fondato nel 1986 grazie alla collaborazione tra la Regione Sardegna e il Comune di Villacidro, è oggi uno dei più prestigiosi concorsi letterari italiani. Ogni anno, nel mese di settembre, la città celebra lo scrittore Giuseppe Dessì, autore di capolavori come Paese d’ombre (Premio Strega 1972), profondamente legato a Villacidro per origini familiari e per le atmosfere che ne ispirarono le opere.
La manifestazione si articola nelle due sezioni principali — Narrativa e Poesia — e richiama le più importanti case editrici nazionali (Einaudi, Mondadori, Garzanti, Sellerio, Feltrinelli, Adelphi e molte altre).
Dal 1999 l’organizzazione è curata dalla Fondazione Giuseppe Dessì, con sede nella casa-museo in cui lo scrittore visse con la sua famiglia, trasformata in centro culturale e archivio letterario.
Accanto ai premi principali, viene assegnato anche un prestigioso Premio Speciale della Giuria, conferito a personalità di grande rilievo nel panorama culturale, civile o scientifico italiano. Tra i nomi insigniti negli anni figurano: Luigi Pintor, Sergio Zavoli, Alberto Bevilacqua, Arnoldo Foà, Francesco Cossiga, Marco Pannella, Piero Angela, Mogol, Philippe Daverio, Toni Servillo, solo per citarne alcuni.
Il Premio Dessì è oggi non solo un evento letterario, ma un appuntamento identitario che rafforza il ruolo di Villacidro come capitale culturale del Medio Campidano.




































