🍊 Il Pistiddu di Dorgali: il dolce simbolo della tradizione sarda
Il Pistiddu è un dolce tradizionale di Dorgali, unico nel suo genere e parte integrante del patrimonio gastronomico della Sardegna centrale.
È composto da due sfoglie di pasta frolla (chiamata in sardo “pasta de tzambella”) oppure di pasta di semola con strutto (“pasta suitta”), sovrapposte e farcite con un ricco strato di marmellata di vincotto e scorza d’arancia.
Il nome del dolce deriva proprio dal suo ripieno, chiamato in sardo “su pistiddu”, termine che identifica la confettura scura e profumata a base di mosto cotto, aromatizzato con agrumi e spezie locali.
Il risultato è un dolce croccante fuori e morbido dentro, dal gusto intenso e leggermente caramellato, che racconta la storia e l’identità dolciaria dorgalese.
Tradizionalmente preparato in occasione delle feste religiose e dei matrimoni, il pistiddu rappresenta uno dei dolci più antichi e autentici della Sardegna, simbolo della sapienza artigianale tramandata di generazione in generazione.
Degli stessi argomenti:
- LEGGI ANCHE: LE ORULLETTAS, LA RICETTA
- LEGGI ANCHE: I FUOCHI DI SANT’ANTONIO E DI SAN SEBASTIANO A DORGALI

👩🍳 Una preparazione tradizionale
La preparazione del Pistiddu è un’arte che richiede tempo, pazienza e abilità artigianale. È un dolce complesso e raffinato, la cui lavorazione è tramandata di generazione in generazione dalle donne dorgalesi, vere custodi della tradizione.
Oggi, accanto alle preparazioni domestiche, anche le migliori pasticcerie di Dorgali continuano a produrre il pistiddu seguendo le tecniche originali e utilizzando materie prime locali, come lo strutto, la semola e la marmellata di vincotto.
La forma del pistiddu non è solo una scelta estetica, ma anche funzionale: il dolce si presenta infatti in una forma circolare con bordo seghettato, che ne facilita la porzionatura e il consumo, quasi come uno “snack” della tradizione sarda.
Sulla superficie vengono spesso realizzate decorazioni floreali o geometriche, ispirate ai motivi artistici tipici di Dorgali, a testimonianza del legame profondo tra arte, territorio e gastronomia.
🍷 Dolce d’inverno e un bicchiere di vino
Il Pistiddu è il dolce tipico dell’inverno dorgalese, consumato soprattutto in occasione delle feste di Sant’Antonio Abate (17 gennaio) e di San Sebastiano (19 gennaio).
Durante queste celebrazioni, il priore – ovvero l’organizzatore della festa – incarica alcune donne del vicinato o della famiglia di preparare in casa diverse forme di pistiddu.
Il dolce viene poi servito il “giorno del fuoco”, momento centrale della festa, accompagnato da un bicchiere di vino Cannonau, spesso prodotto artigianalmente in casa.
Questo abbinamento rappresenta non solo un gesto conviviale, ma anche un rito identitario, che rafforza il senso di appartenenza alla comunità dorgalese.
🔥 Distinguersi dagli altri
A Dorgali, il vino e il pistiddu sono molto più che semplici alimenti: sono simboli di identità e orgoglio familiare.
Durante le feste, ogni famiglia cerca di distinguersi attraverso la qualità del proprio vino e del proprio dolce, che diventano veri e propri marcatori sociali della produzione domestica rispetto a quella commerciale.
In questo modo, il Pistiddu continua a rappresentare un ponte tra passato e presente, mantenendo vivo il valore della gastronomia locale come espressione culturale e comunitaria.
- Guarda anche: la ricetta de Su Pistiddu sul sito Cuore della Sardegna







































