🕍 La nascita del Santuario della Vergine dei Martiri a Fonni
Nell’aprile del 1610, il terreno su cui oggi sorge la Basilica del Santuario della Vergine dei Martiri, nel centro storico di Fonni (Barbagia), venne donato dal fonnese don Stefano Melis al padre francescano Giorgio d’Acillara. Fu proprio quest’ultimo a voler realizzare un nuovo convento francescano e una chiesa dedicata alla Santissima Trinità, destinati a diventare un punto di riferimento spirituale per tutta la regione montana circostante.
I lavori di costruzione iniziarono poco dopo la donazione e durarono circa vent’anni, con frequenti interruzioni dovute alle difficoltà logistiche e alla povertà della comunità locale. La conclusione dei lavori avvenne nel 1633, consegnando a Fonni un complesso religioso di eccezionale importanza.
All’epoca, Fonni era ancora una piccola “villa” montana inserita nel feudo di Mandas — come testimonia ancora oggi lo stemma nobiliare con il melo e i frutti scolpito sopra il portale principale della basilica. Nonostante le dimensioni ridotte, la località stava già assumendo un ruolo politico e amministrativo centrale nella Barbagia, ruolo riconosciuto anche a livello ecclesiastico: la costruzione del santuario fu infatti un gesto di valorizzazione spirituale e culturale verso la comunità fonnese.
Oggi il Santuario della Vergine dei Martiri è uno dei più grandi e rappresentativi complessi religiosi della Sardegna centrale, simbolo della Fonni antica e moderna e meta di pellegrinaggi, celebrazioni e visite culturali durante tutto l’anno.
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📌 Scheda Informativa Basilica del Santuario della Vergine dei Martiri
Caratteristica | Dettaglio |
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Nome | Basilica del Santuario della Vergine dei Martiri |
Località | Centro storico di Fonni, Barbagia (NU) – Sardegna centrale |
Epoca di fondazione | 1610 (donazione del terreno) – costruzione conclusa nel 1633 |
Fondatore | Don Stefano Melis (donazione) – Padre Giorgio d’Acillara (francescano) |
Ordine religioso | Francescani |
Dedicazione | Santissima Trinità e Vergine dei Martiri |
Stile architettonico | Barocco sardo, con elementi francescani e successive aggiunte decorative |
Importanza | Uno dei complessi religiosi più importanti della Sardegna centrale, meta di pellegrinaggi e centro spirituale della Barbagia |
🕍 Architettura e arte del Santuario della Vergine dei Martiri di Fonni
Il Santuario della Vergine dei Martiri di Fonni, nel cuore della Barbagia, rappresenta uno dei complessi religiosi più importanti della Sardegna centrale. La sua architettura racconta oltre tre secoli di evoluzioni, ampliamenti e abbellimenti artistici, che ne fanno oggi un luogo di grande valore storico, culturale e spirituale.
🏗️ La pianta originaria: semplicità francescana
La prima chiesa venne realizzata con una pianta semplice, tipica degli edifici francescani seicenteschi. L’aula era a navata unica con volta a botte, affiancata da tre cappelle laterali e con un presbiterio sopraelevato, che ospitava il celebre quadro della Trinità realizzato dall’artista Antonio Todde.
Accanto alla chiesa sorgeva il convento francescano, costruito attorno a un chiostro centrale quadrilatero con celle per i frati e un pozzo scenografico al centro, che ancora oggi è uno degli elementi architettonici più suggestivi dell’intero complesso.
⛪ Il grande ampliamento del 1702: la nuova chiesa della Vergine dei Martiri
Nel 1702 padre Pacifico Guiso Pirella di Nuoro avviò un progetto ambizioso: costruire un nuovo corpo architettonico dedicato alla Vergine dei Martiri, innestandolo sull’edificio preesistente della Trinità.
I lavori furono affidati all’architetto milanese Giuseppe Quallio, con la collaborazione di Giovanni Battista Corbellini, Ambrogio Mutoni e Giovan Battista Reti. Il nuovo edificio, concluso nel 1706, comprendeva:
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una chiesa superiore con navata centrale e volta a botte;
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due cappelle semicircolari laterali;
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un presbiterio rialzato che ospitava l’altare della Madonna dei Martiri;
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una cupola ottagonale con alto tamburo illuminato da ampie finestre, che dava luce e slancio alla navata.
Le decorazioni furono affidate agli artisti Pietro Antonio e Gregorio Are, autori di opere pittoriche e scultoree di grande pregio, che impreziosirono il santuario con stucchi, affreschi e tele di scuola barocca sarda.
🕯️ Il Santuario sotterraneo: un luogo di profonda devozione
Sotto la chiesa superiore si trova il suggestivo Santuario sotterraneo, dedicato ai Padri della fede dei Barbaricini, in particolare Sant’Efisio e San Gregorio Magno. In origine era formato da due ambienti rettangolari separati da una grata; successivamente la divisione è stata rimossa per ottenere un unico spazio più ampio e funzionale al culto.
L’ambiente presenta una copertura a botte e cinque nicchie con i busti dei Santi francescani, realizzati da Ambrogio Mutoni e Giovanni Battista Corbellino in stucco policromo. Le decorazioni a tempera sono invece opera di Giorgio Are. Nella seconda sala si trovano altari e simulacri che testimoniano la ricchezza della tradizione devozionale barbaricina.
🕊️ L’Oratorio di San Michele Arcangelo
Accanto al santuario si trova l’Oratorio di San Michele Arcangelo, costruito nel 1759 utilizzando modelli architettonici tipici dell’Italia settentrionale, in particolare della Lombardia.
L’edificio si distingue per la cupola decorata a tempera (opera di Giorgio Are) e per la preziosa collezione di dipinti del Seicento e Settecento, realizzati da artisti come Antonio Todde, Giuseppe Lopez e Pietro Antonio Are. Questo oratorio rappresenta un’ulteriore testimonianza della vitalità artistica e spirituale che ha animato la comunità fonnese nel corso dei secoli.
Come arrivare al Santuario
Per arrivare al santuario, al centro del paese di Fonni, bisogna prima entrare nella via principale e proseguire fino a piazza Europa. Qui lasciare l’auto e addentrarsi a piedi nel complesso architettonico dei Minori Osservanti che comprende l’ampio piazzale delimitato da “cumbessias”. L’accesso è visibile e segnalato.
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