La Chiesa di San Francesco a Galtellì fu edificata nel 1612 ed è uno dei principali edifici religiosi del centro storico del borgo. Galtellì, situato nella Baronia settentrionale, conobbe il suo massimo splendore nel XII secolo, quando entrò a far parte del Giudicato di Gallura e divenne sede vescovile.
La chiesa, insieme ad altri importanti luoghi di culto, testimonia ancora oggi la centralità religiosa e culturale del paese, che ha saputo valorizzare il suo patrimonio architettonico con interventi di recupero e una forte vocazione turistica.
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Galtellì: un museo medievale a cielo aperto
Il centro storico di Galtellì è un vero e proprio museo medievale, in cui le chiese si trovano a poche decine di metri l’una dall’altra. Tra gli edifici più significativi:
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la Cattedrale medievale di San Pietro, con alcuni dei cicli di affreschi più importanti della Sardegna;
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la Chiesa del SS. Crocifisso, che custodisce una statua lignea del Cristo risalente al Trecento;
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la Chiesa di Santa Croce (XV secolo), oratorio dell’omonima confraternita;
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la Chiesa della Beata Vergine Assunta (XVI secolo), di fronte all’ex convento dei frati Mercedari (1611);
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la Chiesa di San Francesco (1612);
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le chiese campestri di Santa Caterina e Santa Itria, ai piedi del Monte Tuttavista.

📜 Scheda · Chiesa di San Francesco (Galtellì)
Edificio religioso del XVII secolo, tra i principali luoghi di culto del borgo medievale di Galtellì.
📍 Localizzazione
Situata nell’omonima piazza di Galtellì, lungo la via Beata Vergine Assunta (ex via Vittorio Emanuele), poco distante dalla Chiesa della Beata Vergine Assunta.
🏛️ Architettura
- Piantata a navata unica divisa in tre campate da archi a sesto ribassato.
- Facciata a capanna, semplice e sobria, con campanile a vela centinato.
- Portale ligneo con architrave, affiancato da sedili in muratura.
- Muri laterali rinforzati da tre contrafforti.
- Piccolo portale secondario e accesso al presbiterio con finestra rettangolare.
- Altare in muratura rivestito in marmo, con nicchia centinata contenente la statua di San Francesco.
⏳ Fondazione
La chiesa fu eretta nel XVII secolo grazie al contributo della famiglia Lutzu Mergis, che ottenne dall’arcivescovado lo Jus Patronatus e lo Jus Sepelliendi, estesi anche ai loro discendenti.
🔎 Curiosità
- Fa parte del ricco patrimonio religioso di Galtellì, considerato un “museo medievale a cielo aperto”.
- Si inserisce in un contesto urbano caratterizzato da numerose chiese storiche distanti pochi metri l’una dall’altra.
- È una delle tappe consigliate negli itinerari turistico-religiosi della Baronia.
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Ubicazione
La Chiesa di San Francesco si trova nell’omonima piazza di Galtellì, accessibile dalla via Beata Vergine Assunta (già via Vittorio Emanuele). La posizione la rende facilmente raggiungibile percorrendo il centro storico, a breve distanza dalla Chiesa della Beata Vergine Assunta o Madonna di Mesauto.
Architettura della chiesa
La chiesa presenta una pianta a navata unica, divisa in tre campate da due archi a sesto ribassato che poggiano su piastrini decorati con cornici alla toscana.
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Copertura: tetto a due spioventi.
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Facciata: semplice a capanna, priva di decorazioni, sormontata da un elegante campanile a vela centinato.
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Portale principale: in legno, con architrave ligneo, affiancato da due sedili in muratura.
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Muri laterali: rinforzati da tre contrafforti.
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Accessi secondari: sul lato sud si apre un piccolo portale con architrave lignea e l’ingresso al presbiterio, illuminato da una finestra rettangolare.
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Presbiterio: ospita un altare in muratura rivestito in marmo, con una nicchia centinata che custodisce la statua del santo.
Fondazione e patronato
La Chiesa di San Francesco di Galtellì fu edificata nel XVII secolo grazie al contributo della nobile famiglia Lutzu Mergis. In riconoscimento della loro generosità, l’arcivescovado concesse loro due privilegi:
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lo Jus Patronatus, ossia il diritto di patronato,
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lo Jus Sepelliendi, il diritto di sepoltura all’interno della chiesa.
Questi diritti furono estesi non solo ai fondatori, ma anche ai loro discendenti, consolidando il legame tra la famiglia e l’edificio sacro.


