Le origini del primo ospedale di Nuoro
Il Vecchio Ospedale San Francesco di Nuoro nacque nel 1900 in località Sa Marine, grazie all’impegno della Pia Opera San Francesco, del Comune di Nuoro, della Congregazione di Carità e di alcune famiglie benestanti che contribuirono con una donazione complessiva di 35 mila lire. Il progetto fu realizzato su disegno dell’architetto Pietro Nieddu.
Il nuovo ospedale divenne operativo nel 1904 e nel 1933, grazie a un ampliamento, raggiunse la capienza di 50 posti letto, offrendo assistenza chirurgica, ostetrica e medica. In quello stesso anno, il 21 aprile, fu inaugurato ufficialmente alla presenza delle autorità civili e religiose, con la partecipazione del Presidente del Consiglio Benito Mussolini, che ne aveva sostenuto l’ampliamento.
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📜 Scheda · Vecchio Ospedale San Francesco (Nuoro)
Un edificio Art Decò simbolo della storia sanitaria nuorese, tra Ottocento e Novecento.
📍 Localizzazione
Nuoro, quartiere Sa Marine – primi nuclei tra via Brigata Sassari, via Demurtas e via Deffenu.
⏳ Storia
- 1900 – avvio lavori su progetto dell’arch. Pietro Nieddu (donazioni: 35.000 lire).
- 1904 – apertura del primo ospedale cittadino.
- 1933 – ampliamento a 50 posti letto; inaugurazione ufficiale.
- 1940–1965 – nuovi corpi di fabbrica, cortile e collegamenti.
- 1970–1980 – raccordi finali e progressiva dismissione a favore del nuovo ospedale di Biscollai.
🏛️ Architettura (Art Decò)
- Linguaggio sobrio con elementi Art Decò su volumi semplici e funzionali.
- Impianto a corpi separati collegati nel tempo (padiglioni e raccordi).
- Materiali e finiture tipiche del primo Novecento; valore documentario per la storia della sanità sarda.
🔎 Contesto e curiosità
- Esigenza nata dopo le emergenze di colera (1855–56) e vaiolo (1860).
- Presìdi sanitari provvisori prima della costruzione (magazzini e locali ecclesiastici).
- Segnalato tra i beni da salvare per il suo valore storico-architettonico (attenzione FAI).
Cronologia dello sviluppo edilizio
L’edificio dell’ospedale venne ampliato progressivamente fino agli anni ’70, quando fu sostituito dal nuovo complesso di Biscollai. Le principali tappe costruttive furono:
- 1900 – primo fabbricato in via Brigata Sassari;
- 1930 – secondo fabbricato in via Demurtas con corpo di collegamento;
- 1940/48 – realizzazione del cortile;
- 1950 – corpo d’angolo tra via Deffenu e via Demurtas;
- 1960/65 – fabbricato in via Deffenu;
- 1970/80 – raccordi tra i vari corpi di fabbrica.

L’ospedale in stile Art Decò
Il Vecchio Ospedale di Nuoro rappresenta oggi un importante esempio di architettura Art Decò in Sardegna. La sua sobria eleganza, unita al valore storico e sociale, lo ha reso oggetto di segnalazione da parte del FAI – Fondo Ambiente Italiano, che lo considera un bene da tutelare e valorizzare come parte del patrimonio culturale della città.
L’odissea sanitaria dell’Ottocento
La costruzione dell’ospedale rispondeva a un’esigenza che si era manifestata con forza già nell’Ottocento. Nuoro fu infatti colpita da gravi epidemie:
-
colera (1855-1856), con 43 vittime;
-
vaiolo (1860), che a Lollove decimò quasi metà della popolazione.
In quel periodo le emergenze erano affrontate da pochissimi medici (massimo due in tutta la città), che operavano in presidi sanitari improvvisati, spesso ricavati in locali messi a disposizione dalla chiesa o addirittura in magazzini. I costi elevati impedirono a lungo la costruzione di una struttura ospedaliera stabile: nel 1860, ad esempio, adattare un magazzino a “ospedaletto” richiedeva quasi 15 mila lire, quando il Comune poteva coprirne appena un quinto.
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Visitare il Vecchio Ospedale di Nuoro
Il Vecchio Ospedale San Francesco di Nuoro non è oggi una struttura sanitaria attiva, ma resta una delle architetture più significative del Novecento in Sardegna. Inserito tra i beni da salvare dal FAI – Fondo Ambiente Italiano, rappresenta un importante esempio di Art Decò e custodisce la memoria delle grandi sfide sanitarie che segnarono la città tra Ottocento e Novecento. Pur non essendo visitabile come museo, è facilmente riconoscibile nel tessuto urbano nuorese e merita una sosta per comprenderne il valore storico e architettonico.
