La valutazione degli alunni è uno degli strumenti fondamentali per garantire trasparenza, equità e qualità nell’apprendimento scolastico.
Con l’entrata in vigore del D.Lgs. 13 aprile 2017, n. 62, il sistema di valutazione nel primo ciclo d’istruzione — ovvero scuola primaria e secondaria di primo grado — è stato riorganizzato per valorizzare la funzione formativa, certificativa e inclusiva del processo valutativo.
Questo decreto, emanato in attuazione della riforma della scuola, ha introdotto criteri e modalità uniformi, collegati al curricolo verticale e ai traguardi delle competenze previsti dalle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione.
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🧩 Finalità e principi della valutazione secondo il D.Lgs. 62/2017
🎯 Finalità della valutazione
La valutazione non è solo uno strumento per attribuire voti, ma serve a:
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sostenere e orientare il percorso di apprendimento dello studente;
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documentare i risultati raggiunti;
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garantire la trasparenza e la qualità dell’offerta formativa;
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certificare le competenze acquisite.
⚖️ Principi fondamentali
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Formativa: sostiene la crescita personale e culturale dell’alunno.
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Trasparente: i criteri devono essere chiari e condivisi con famiglie e studenti.
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Collegiale: la valutazione è deliberata dal team docenti o dal consiglio di classe.
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Equa e inclusiva: tiene conto delle specificità di ciascun alunno.
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Personalizzata: prevede strategie e strumenti adeguati ai bisogni educativi.
📊 Modalità di valutazione nel primo ciclo
🏫 Scuola primaria
Nella scuola primaria la valutazione:
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riguarda l’apprendimento, il comportamento e la partecipazione;
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si basa su giudizi descrittivi, coerenti con i traguardi per lo sviluppo delle competenze;
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è finalizzata a valorizzare i progressi e non solo i risultati.
🏫 Scuola secondaria di primo grado
Nella scuola secondaria di primo grado:
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la valutazione delle discipline è espressa in decimi;
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il comportamento è espresso attraverso un giudizio sintetico;
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le decisioni sugli scrutini e sull’ammissione sono prese collegialmente.
📄 Scrutini e ammissione
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Gli scrutini sono momenti ufficiali in cui i docenti valutano i risultati raggiunti e definiscono l’ammissione alla classe successiva.
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La non ammissione è prevista solo in casi eccezionali, motivata e deliberata in modo collegiale.
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In presenza di insufficienze, possono essere attivati interventi di recupero personalizzati.
🧾 Certificazione delle competenze
Una delle innovazioni più significative introdotte dal D.Lgs. 62/2017 è la certificazione nazionale delle competenze, rilasciata al termine della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado.
La certificazione:
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utilizza un modello unico nazionale;
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documenta i livelli raggiunti in ciascuna competenza chiave;
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prevede quattro livelli di padronanza: iniziale, base, intermedio, avanzato;
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accompagna l’alunno nel passaggio al ciclo scolastico successivo.
📝 Esame conclusivo del primo ciclo
Il decreto disciplina anche le modalità dell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo, che sostituisce l’esame di terza media nella sua forma precedente.
L’esame:
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tiene conto del voto di ammissione, attribuito dal consiglio di classe;
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comprende prove scritte di italiano, matematica e lingua inglese;
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prevede un colloquio orale, finalizzato a verificare le competenze maturate, incluse quelle di cittadinanza;
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valorizza il percorso complessivo dell’alunno e non solo la performance nelle prove.
🧠 Inclusione e personalizzazione
Il D.Lgs. 62/2017 dedica particolare attenzione agli alunni con disabilità e DSA:
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La valutazione tiene conto del Piano Educativo Individualizzato (PEI) o del Piano Didattico Personalizzato (PDP).
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Sono previste misure compensative e dispensative, per garantire pari opportunità.
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Le modalità di valutazione e certificazione vengono adattate alle necessità educative specifiche.
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Anche l’esame di Stato può essere personalizzato per assicurare l’effettiva partecipazione dell’alunno.
La valutazione del comportamento
La valutazione del comportamento — introdotta e disciplinata nel primo ciclo d’istruzione dal Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 62 — è una parte integrante della valutazione complessiva dell’alunno, al pari delle discipline e delle competenze.
Non riguarda “la buona educazione” in senso generico, ma ha valore educativo, formativo e civico.
🧭 Cos’è la valutazione del comportamento
📘 Definizione:
La valutazione del comportamento riguarda la partecipazione attiva, la responsabilità personale, il rispetto delle regole condivise e la capacità di collaborare nella comunità scolastica.
Serve a valorizzare l’impegno dell’alunno come cittadino in formazione, non solo come studente.
👉 È quindi strettamente legata allo sviluppo delle competenze di cittadinanza, previste dalle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione.
🧒 A cosa serve
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🏫 Valorizzare la crescita personale dell’alunno, oltre all’apprendimento disciplinare.
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📈 Favorire la partecipazione responsabile alla vita scolastica.
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🤝 Promuovere comportamenti rispettosi, collaborativi e costruttivi.
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⚖️ Contribuire a creare ambienti educativi positivi e inclusivi.
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📜 Rendere trasparenti le aspettative educative della scuola.
📊 Come si valuta il comportamento
Nel primo ciclo d’istruzione, la valutazione del comportamento:
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è espressa in forma di giudizio sintetico, non in voti numerici;
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è deliberata collegialmente dai docenti;
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tiene conto di comportamenti osservati nel tempo, non di singoli episodi;
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si basa su criteri definiti e resi pubblici all’interno del PTOF e del Regolamento d’Istituto.
📌 Alcuni indicatori comunemente utilizzati:
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Partecipazione attiva e interesse per le attività scolastiche
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Rispetto delle persone, delle regole e dell’ambiente scolastico
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Puntualità e frequenza
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Collaborazione con i compagni e con gli insegnanti
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Assunzione di responsabilità individuali e collettive
🧑🤝🧑 Comportamento e cittadinanza attiva
La valutazione del comportamento non è separata dall’apprendimento, ma:
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rafforza l’educazione alla convivenza civile, alla legalità e alla cittadinanza;
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contribuisce a sviluppare le competenze trasversali fondamentali per la crescita personale e sociale;
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è coerente con l’educazione civica, introdotta come disciplina trasversale con la Legge 20 agosto 2019, n. 92.
👉 In questo senso, il comportamento non è “giudicato”, ma valutato come parte del percorso formativo.
📚 In sintesi
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La valutazione del comportamento è una componente ufficiale della valutazione scolastica.
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Ha funzione educativa e formativa, non punitiva.
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Si basa su criteri trasparenti, condivisi e collegiali.
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Contribuisce allo sviluppo delle competenze di cittadinanza attiva, previste dalle Indicazioni nazionali.
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È espressa attraverso un giudizio sintetico che accompagna la valutazione disciplinare.