Nell’attuale sistema scolastico italiano, due concetti assumono un ruolo centrale per garantire coerenza educativa e progettazione efficace: il curricolo verticale e il profilo dello studente.
Entrambi sono definiti all’interno delle Decreto Ministeriale 16 novembre 2012, n. 254, che stabilisce le Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione.
👉 Se il curricolo verticale rappresenta il percorso educativo,
👉 il profilo dello studente ne rappresenta la meta.
- Guarda anche Abrogazioni 2004 e 2007 e Decreto 16 novembre 2012
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🧭 Cos’è il curricolo verticale
Il curricolo verticale è l’insieme dei percorsi di apprendimento coerenti e progressivi che accompagnano lo studente dall’ingresso nella scuola dell’infanzia fino alla conclusione della scuola secondaria di primo grado.
Non si tratta di un programma rigido, ma di un percorso unitario, condiviso da tutto l’istituto comprensivo, che assicura continuità e coerenza educativa tra i diversi ordini scolastici.
🎯 Funzioni principali del curricolo verticale
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Garantire un percorso didattico senza fratture tra infanzia, primaria e secondaria.
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Favorire la costruzione graduale delle competenze.
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Coordinare le progettazioni dei diversi team di docenti.
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Evitare ripetizioni e dispersioni dei contenuti.
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Personalizzare i percorsi tenendo conto dei contesti territoriali e delle esigenze degli studenti.
📌 Esempio pratico:
Nel curricolo verticale di Italiano, un bambino:
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in infanzia sviluppa l’ascolto e la comprensione orale,
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in primaria impara a leggere, scrivere e produrre testi,
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in secondaria di primo grado consolida la capacità di argomentare e analizzare testi complessi.
Tutti questi passaggi fanno parte di un unico percorso coerente.
🧑🎓 Cos’è il profilo dello studente
Il profilo dello studente descrive il bagaglio di competenze, conoscenze, abilità e atteggiamenti che ciascun alunno dovrebbe possedere al termine del primo ciclo d’istruzione (fine della scuola secondaria di primo grado).
📘 È una sorta di “ritratto ideale” dello studente formato attraverso un percorso unitario e continuo, che integra competenze disciplinari, trasversali e civiche.
📌 Aree fondamentali del profilo dello studente
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Competenze linguistiche e comunicative (in italiano e in lingua straniera).
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Competenze logico-matematiche e scientifiche.
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Pensiero critico, autonomia e responsabilità.
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Competenze digitali e cittadinanza attiva.
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Collaborazione, rispetto delle regole e consapevolezza sociale.
📌 Esempio pratico:
Uno studente alla fine della terza media deve essere in grado di:
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comprendere e produrre testi complessi,
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ragionare in modo logico e risolvere problemi,
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utilizzare strumenti digitali in modo critico,
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partecipare responsabilmente alla vita scolastica e civile.
🧭 Il legame tra curricolo verticale e profilo dello studente
Curricolo verticale 🧭 | Profilo dello studente 🧑🎓 |
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Percorso educativo unitario | Traguardo finale del percorso |
Accompagna l’alunno per tutto il primo ciclo | Definisce competenze attese a fine percorso |
Costruito per traguardi progressivi | Ritratto delle competenze integrate |
Strumento operativo per i docenti | Obiettivo comune per la comunità scolastica |
👉 Il curricolo verticale rappresenta la strada che la scuola percorre,
👉 Il profilo dello studente rappresenta la meta condivisa da raggiungere.
📚 Riferimenti normativi principali
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📜 Decreto Ministeriale 16 novembre 2012, n. 254 — Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione.
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📜 Legge 107/2015 — rafforzamento dell’autonomia scolastica e della progettazione curricolare.
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📜 Legge 92/2019 — introduzione dell’educazione civica come disciplina trasversale.
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📜 Decreto Legislativo 62/2017 — valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo.
🧠 In sintesi
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Il curricolo verticale è la progettazione coerente e progressiva dell’intero percorso educativo.
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Il profilo dello studente definisce le competenze attese alla fine del primo ciclo.
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Entrambi sono strumenti essenziali per garantire unitarietà, qualità e inclusione nel sistema scolastico italiano.
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Si basano sulle Indicazioni nazionali 2012, che rappresentano tuttora la cornice normativa di riferimento per la scuola dell’infanzia e il primo ciclo d’istruzione.