Il romanico in Sardegna rappresenta una delle testimonianze artistiche e architettoniche più affascinanti dell’isola. La loro origine risale al Medioevo, in particolare a partire dal X secolo, periodo in cui numerosi ordini religiosi provenienti da diverse regioni italiane e dalla Francia portarono stili e tecniche costruttive nuove. Queste influenze — pisane, lombarde e provenzali — si fusero con l’opera di maestranze arabe e iberiche, già attive in Sardegna, dando vita a edifici dal carattere unico e inconfondibile.
Ogni cattedrale romanica sarda custodisce elementi stilistici differenti, rendendo ciascun edificio un piccolo tesoro da ammirare. Per questo motivo, costruire un itinerario alla scoperta delle cattedrali romaniche in Sardegna è un’esperienza culturale e turistica di grande fascino, ideale soprattutto nei periodi in cui il clima dell’isola è più mite, come la primavera e l’autunno.
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📖 Romanico in Sardegna
Caratteristiche principali
⏳ Periodo e contesto
- Sviluppo tra XI e XIII secolo, con fasi tardo-romaniche a cavallo del Gotico.
- Influssi pisani, lombardi (maestranze comacine) e provenzali, innestati su tradizioni locali.
- Committenze di ordini monastici e capitoli cattedrali; intensi scambi nel Mediterraneo medievale.
Materiali e tecniche
- Uso di basalto, trachite, calcare e arenaria a conci regolari.
- Tipica bicromia (chiaro/scuro) su facciate e campanili, specie nel Logudoro.
- Talvolta riuso di elementi antichi (spolia) in muratura e decorazione.
🏛️ Impianto architettonico
- Piante basilicali a tre navate con abside semicircolare; varianti ad aula unica.
- Transetto non sempre presente; campanile a canna quadrata addossato o isolato.
- Coperture con capriate o volte; in alcuni casi cupole su trombe/pendentivi in area pisana.
🎯 Facciate e partiture
- Facciata a capanna, talora preceduta da portico/protiro.
- Archetti pensili, lesene, loggette e cornici a denti di sega.
- Oculi e rosoni sobri; finestre strombate.
🗿 Decorazione scultorea e pittorica
- Capitelli figurati con motivi fitomorfi, zoomorfi e apotropaici.
- Fasce e peducci scolpiti; tracce di pittura murale in alcune absidi.
- Iconografie evangeliche e simboliche, spesso didattiche.
🔀 Influssi e continuità
- Contaminazioni gotiche nel tardo XIII secolo (archi acuti, slanci verticali).
- Adattamento alle maestranze locali e ai materiali del territorio.
📍 Esempi emblematici
- SS. Trinità di Saccargia (Codrongianos)
- Cattedrale di San Pantaleo (Dolianova)
- San Pietro di Zuri (Ghilarza)
- Santa Maria del Regno (Ardara)
- San Nicola (Ottana) · San Pietro di Sorres (Borutta)
Romanico in Sardegna: un patrimonio unico
Le cattedrali romaniche in Sardegna rappresentano un patrimonio architettonico e artistico di straordinario valore. Ogni edificio racconta la storia di un’epoca di transizione, tra influssi pisani, lombardi, provenzali e gotici, mescolati con l’abilità delle maestranze locali. Tra i monumenti più significativi troviamo la Cattedrale di San Pantaleo a Dolianova, la Basilica di Saccargia a Codrongianos e la Chiesa di San Pietro a Zuri.
La Cattedrale di San Pantaleo a Dolianova
Nel centro storico di Dolianova, nel Cagliaritano, si erge la Cattedrale di San Pantaleo, realizzata interamente in pietra arenaria e completata sul finire del XIII secolo. La chiesa, in stile romanico con influssi gotici, conserva sotto il presbiterio una vasca battesimale di epoca paleocristiana.
La facciata, l’abside e il campanile sono decorati con lesene, archi pensili e sculture raffiguranti figure geometriche, animali mitologici e motivi antropomorfi. All’interno, le tre navate sono divise da colonne i cui capitelli scolpiti narrano episodi evangelici come la Natività e l’Adorazione dei Magi.
La Basilica di Saccargia a Codrongianos
Spostandoci nel Sassarese, a Codrongianos, si incontra la celebre Basilica di Saccargia, edificata nel 1116 sopra le rovine di un antico monastero. Capolavoro della scuola pisana, si distingue per l’imponente campanile e per gli affreschi dell’abside centrale, unica testimonianza di pittura murale romanica ancora visibile in Sardegna.
Le pitture raffigurano momenti salienti della vita di Cristo, dall’Ultima Cena alla Crocifissione, mentre il portico con tetto a capanna, ornato da sette archi e pilastri decorati, custodisce enigmatiche figure mostruose alate.
La Chiesa di San Pietro a Zuri (Ghilarza)
Nella provincia di Oristano, a Zuri, frazione di Ghilarza, sorge la Chiesa di San Pietro, costruita nel XIII secolo secondo lo stile romanico lombardo, ma con evidenti influssi gotici.
La facciata presenta sculture di pregio, tra cui spicca la scena biblica di Daniele nella fossa dei leoni, mentre l’interno, semplice ed essenziale, è caratterizzato da un’unica navata che termina in una particolare abside semiesagonale, rara nell’architettura medievale sarda.
Un itinerario tra il romanico in Sardegna
Questi tre esempi sono solo una parte del vasto patrimonio di architettura romanica in Sardegna. Le cattedrali, distribuite in tutte le province, offrono ai visitatori la possibilità di scoprire antichi tesori architettonici, testimonianza dell’incontro tra culture e tradizioni diverse. Visitare queste chiese significa intraprendere un vero e proprio viaggio nella storia medievale dell’isola.
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