🚉 Stazione ferroviaria di Cagliari: lo snodo principale della rete sarda
La stazione ferroviaria di Cagliari rappresenta il più importante scalo ferroviario della Sardegna.
Inaugurata nel luglio del 1879, la sua costruzione fu affidata alla Compagnia Reale delle Ferrovie Sarde, in anticipo di ben otto anni rispetto all’avvio ufficiale delle attività ferroviarie sull’isola, avvenuto nel 1887.
Fin dalla sua progettazione, la stazione fu pensata come stazione di testa: un punto di partenza strategico da cui si diramano tutte le principali linee ferroviarie sarde.
Situata nel cuore del capoluogo, la stazione di Cagliari ha avuto un ruolo centrale nello sviluppo dei collegamenti interni dell’isola e nel favorire la mobilità tra Cagliari, Oristano, Iglesias, Sassari e Olbia.
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📐 Stazione ferroviaria di Cagliari – Scheda tecnica e storica
📍 Posizione: Piazza Matteotti, quartiere Stampace, a pochi metri dal porto
🏗️ Inaugurazione: Luglio 1879
🎯 Funzione: Stazione di testa della dorsale ferroviaria sarda (Cagliari–Golfo Aranci)
🏛️ Progettazione iniziale: Ing. Luigi Polese (Alghero)
🛠️ Interventi successivi: Arch. Roberto Narducci (1926) – aggiunti due corpi laterali e piano sopraelevato
⚙️ Collegamenti storici: Bretella ferroviaria verso il porto (1893–1999)
⚔️ Eventi significativi: Bombardata il 13 maggio 1943 – numerosi ferrovieri uccisi nelle officine
🔧 Peculiarità: La copertura metallica originale fu rimossa durante la Seconda guerra mondiale per la produzione di armamenti
🚄 La dorsale sarda: la prima linea ferroviaria dell’isola
La prima linea ferroviaria attivata in Sardegna fu la cosiddetta dorsale sarda, che collega Cagliari a Golfo Aranci.
Si tratta della più estesa e strategica infrastruttura ferroviaria dell’isola, con una lunghezza complessiva di circa 300 chilometri.
Questa linea, inaugurata per tratte successive tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, ha rappresentato fin da subito l’asse principale dei collegamenti ferroviari della Sardegna, attraversando città come Oristano, Macomer, Chilivani e Olbia, fino a raggiungere il porto di Golfo Aranci, punto nevralgico per i collegamenti marittimi con la penisola italiana.

🚉 Il collegamento ferroviario tra Cagliari, Sassari, Olbia e Porto Torres
La Compagnia Reale delle Ferrovie Sarde, istituita nel XIX secolo, fu incaricata di realizzare il primo grande collegamento ferroviario della Sardegna.
L’obiettivo era strategico: mettere in comunicazione i tre principali porti dell’isola — Cagliari, Olbia e Porto Torres — con una rete ferroviaria moderna ed efficiente.
Il primo tronco ferroviario aperto al traffico fu quello tra Cagliari e Villasor, seguito rapidamente da nuove tratte.
Nel 1874 fu completata una diramazione a Chilivani in direzione Porto Torres, che consentiva anche il collegamento con Sassari, allora — come oggi — la seconda città della Sardegna.

A supporto del traffico minerario e industriale, una seconda diramazione fu realizzata tra Decimomannu e Iglesias, mettendo in comunicazione il Sulcis Iglesiente con il capoluogo.
L’intero progetto ferroviario fu ideato e supervisionato dall’ingegnere britannico Benjamin Piercy, figura chiave nella modernizzazione dell’isola.
I lavori si conclusero tra il 1871 e il 1883, segnando una svolta storica nella mobilità e nei trasporti sardi.



⚓ L’estensione della linea ferroviaria verso Golfo Aranci
La decisione di prolungare la linea ferroviaria oltre Olbia fino a Golfo Aranci fu presa per ragioni pratiche legate alla navigabilità del porto.
All’epoca, infatti, il porto di Olbia non era ancora attrezzato per l’attracco delle navi passeggeri, a causa della limitata profondità dei fondali.
Per garantire il collegamento tra la rete ferroviaria sarda e i trasporti marittimi verso la penisola, si decise di costruire un nuovo tratto fino a Golfo Aranci, ritenuto più adatto allo scopo.
Il prolungamento della tratta ferroviaria fu completato nel 1883, con due anni di ritardo rispetto alla scadenza prevista dal progetto originale.
Questa scelta rese Golfo Aranci un nodo strategico per il traffico merci e passeggeri, consolidando il ruolo della dorsale ferroviaria sarda come infrastruttura vitale per l’economia isolana.


🏙️ La stazione di Cagliari e il quartiere di Stampace
La stazione ferroviaria di Cagliari si trova oggi in piazza Matteotti, nel cuore del capoluogo sardo, a pochi passi dal porto e dalla centralissima via Roma.
La stazione sorge all’interno del quartiere storico di Stampace, uno dei rioni più antichi e vivaci della città, da sempre crocevia di scambi e attività commerciali.
Questa posizione strategica consente un collegamento diretto tra treno, porto e centro urbano, rendendo la stazione non solo un nodo ferroviario, ma anche un punto d’accesso privilegiato per chi arriva a Cagliari via mare o terra.
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⚓ Il collegamento tra la stazione di Cagliari e il porto
La scelta di costruire la stazione ferroviaria di Cagliari nei pressi del porto non fu casuale.
All’epoca, la zona di piazza Matteotti era aperta campagna, ma la sua vicinanza strategica allo scalo portuale risultava ideale per favorire lo scambio tra trasporto ferroviario e marittimo.
Nel 1893 fu inaugurata una bretella ferroviaria che collegava direttamente la stazione al porto di Cagliari, rendendo possibile il trasferimento rapido di merci e passeggeri.
Questo collegamento fu operativo per oltre un secolo, fino alla sua rimozione nel 1999 nell’ambito della riqualificazione urbana della via Roma e dell’intera area portuale.
🏛️ L’edificio della stazione: tra ingegneria e architettura
Il progetto originario della stazione fu firmato dall’ingegnere Luigi Polese, originario di Alghero.
Nel 1926, l’architetto Roberto Narducci, figura di spicco dell’architettura ferroviaria italiana del primo Novecento, ampliò l’edificio principale, aggiungendo due corpi perpendicolari e un piano sopraelevato, che conferirono alla stazione l’aspetto monumentale attuale.

🛠️ Copertura smontata e riutilizzata per scopi bellici
Durante la Seconda guerra mondiale, la copertura metallica della stazione ferroviaria di Cagliari — così come quella della stazione di Sassari — fu smontata per essere destinata alla produzione di armamenti militari.
In quegli anni, la crescente richiesta di metallo per l’industria bellica spinse le autorità a requisire materiali strutturali da edifici pubblici, infrastrutture e fabbricati ferroviari.
La stazione di Cagliari perse così la sua originaria pensilina in ferro, che non venne più ricostruita nella forma iniziale nel dopoguerra.
Questo episodio rappresenta un esempio concreto di come anche le infrastrutture civili venissero coinvolte nello sforzo bellico nazionale, con effetti visibili ancora oggi sulla fisionomia architettonica di molte stazioni italiane.

💣 La stazione ferroviaria di Cagliari bombardata nel 1943
Il 13 maggio 1943, durante uno dei più violenti bombardamenti alleati su Cagliari nella Seconda guerra mondiale, anche la stazione ferroviaria venne gravemente colpita.
Gli attacchi aerei danneggiarono interi quartieri del capoluogo, compresa l’area dello scalo ferroviario e le officine tecniche adiacenti.
Uno degli ordigni esplosi colpì direttamente le officine della stazione, provocando la morte di numerosi ferrovieri. L’episodio rappresenta una delle pagine più tragiche della storia del trasporto ferroviario in Sardegna durante il conflitto, con pesanti conseguenze non solo umane ma anche logistiche.
I danni strutturali furono estesi e gran parte della stazione — già privata della sua copertura metallica, smontata anni prima per scopi bellici — venne successivamente ricostruita nel dopoguerra, insieme ad altre infrastrutture della città.