La città di Cagliari custodisce tracce antiche che raccontano la sua lunga storia, dalle civiltà nuragiche ai fenici e cartaginesi. Tra i luoghi più affascinanti vi è il Tempio punico di Astarte, che secondo le fonti storiche sorgeva sul Promontorio di Sant’Elia, nel punto più elevato della celebre Sella del Diavolo.
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Tempio punico di Astarte (Cagliari)
Scheda Informativa
Voce | Dettaglio |
---|---|
Divinità | Astarte (dea fenicio-punica della fertilità e della guerra) |
Epoca | Periodo punico-cartaginese; successiva continuità d’uso in età romana |
Posizione | Promontorio di Sant’Elia, punto più elevato della Sella del Diavolo (~135 m s.l.m.) |
Resti visibili | Grande cisterna punica (~27 m x 4,5 m di profondità) e cisterna romana a sezione tronco-conica |
Valore storico | Testimonianza del culto fenicio-punico nel territorio di Cagliari e della continuità d’uso dell’area sacra; punto panoramico dominante sul Golfo degli Angeli. |
📜 Un tempio dedicato ad Astarte
Il tempio era dedicato ad Astarte, divinità fenicio-punica legata alla fertilità, alla guerra e agli astri celesti. La presenza di un culto ad Astarte a Cagliari conferma l’importanza strategica e religiosa che il capoluogo sardo ebbe nel Mediterraneo, soprattutto durante il periodo cartaginese.
La posizione dominante, a 135 metri di altitudine, permetteva al santuario di essere un punto di riferimento visibile sia dal mare che dall’entroterra. Non a caso, molti templi punici venivano eretti in luoghi panoramici e simbolici, collegando il culto religioso alla funzione difensiva e identitaria del territorio.
✨ Astarte: la dea fenicio-punica venerata a Cagliari
Astarte era una delle principali divinità del pantheon fenicio-punico, associata alla fertilità, all’amore, alla guerra e agli astri celesti. Il suo culto, diffuso in tutto il Mediterraneo orientale, giunse anche in Sardegna con l’arrivo dei Fenici e dei Cartaginesi, che la veneravano come protettrice delle comunità costiere e dei commerci marittimi. A Cagliari, il tempio punico di Astarte sul promontorio di Sant’Elia testimoniava l’importanza della dea come simbolo di potere religioso e politico. La sua collocazione in un punto panoramico dominante sul Golfo degli Angeli non era casuale: richiamava infatti il legame della dea con il cielo e il mare, elementi fondamentali per le popolazioni antiche della Sardegna.
🏺 Le testimonianze archeologiche
Oggi del tempio punico di Astarte restano poche tracce materiali. La più importante è la grande cisterna di epoca punica, lunga circa 27 metri e profonda 4,5, che serviva probabilmente a raccogliere l’acqua piovana per il culto e per la vita della comunità. Accanto a essa si trova una seconda cisterna di epoca romana, a sezione tronco-conica, che testimonia la continuità d’uso dell’area sacra nei secoli successivi.
Questi resti, pur non spettacolari come un tempio in piedi, hanno un alto valore storico e archeologico, poiché attestano la presenza di un insediamento religioso punico sul promontorio.

🌍 Il contesto: il Promontorio di Sant’Elia
Il tempio sorgeva nel cuore del Promontorio di Sant’Elia, un’area che ha sempre avuto un ruolo centrale nella storia di Cagliari. Qui si sovrappongono tracce di diverse epoche: insediamenti preistorici, culti punici, strutture romane e, in tempi più recenti, torri difensive spagnole e fortini sabaudi.
Questa stratificazione rende il promontorio un vero e proprio museo a cielo aperto, dove natura, leggenda e archeologia si intrecciano.
✨ Tempio di Astarte: tra mito e identità
Oltre all’aspetto religioso, il Tempio di Astarte si lega anche alle leggende locali. La sua collocazione presso la Sella del Diavolo ha alimentato nei secoli racconti popolari sul contrasto tra sacro e profano, tra forze divine e infernali.
Oggi il tempio non è più visibile nella sua forma originaria, ma le sue tracce continuano a testimoniare il profondo legame tra Cagliari e il Mediterraneo antico, facendo della città un crocevia di popoli, culti e civiltà.
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