Il Mammuthus lamarmorae, noto come mammut sardo, è una specie estinta di mammut endemico delle isole di Sardegna e Corsica, vissuta nel Pleistocene, periodo compreso tra 2,58 milioni e 11.700 anni fa. Deve il suo nome al generale Alberto La Marmora, esploratore e studioso della Sardegna. La sua origine è legata a fenomeni di nanismo insulare, un adattamento evolutivo comune nei grandi mammiferi confinati in ambienti isolati come le isole.
📖 Origine ed etimologia della parola “mammut”
Il termine “mammut” deriva probabilmente dalla lingua manciù o da un’antica lingua siberiana, ed è stato adottato nelle lingue europee a partire dal XVII secolo.
Secondo una delle teorie più accreditate, la parola proviene dal russo мамонт (mamont), che a sua volta deriverebbe dalla lingua evenchi (un popolo della Siberia), dove indicava un “animale scavante”, riferendosi al mito secondo cui il mammut viveva sotto terra e moriva se esposto alla luce del sole.
Il nome scientifico del mammut sardo, Mammuthus lamarmorae, è un omaggio al naturalista e geografo Alberto La Marmora, che esplorò e studiò la Sardegna nel XIX secolo.
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📚 Scheda storica – Mammuthus lamarmorae
- Nome scientifico: Mammuthus lamarmorae
- Nome comune: Mammut sardo
- Periodo: Pleistocene (2,58 milioni – 11.700 anni fa)
- Altezza al garrese: 150 cm
- Diffusione: Sardegna e Corsica
- Principali ritrovamenti: Alghero (Tramariglio), Capo San Marco (Sinis), Funtana Morimenta (Gonnesa)
- Museo consigliato: Museo PAS, Carbonia (via Campania 61 – tel. 0781 662199)
📏 Dimensioni ridotte, un caso di nanismo insulare
A differenza dei suoi imponenti antenati come il Mammuthus trogontherii, che raggiungevano i 5 metri al garrese, il mammut sardo era un pachiderma di dimensioni ridotte, alto appena 1,5 metri al garrese. Si trattava quindi di un vero e proprio “nano” tra i mammut, ben adattato agli ambienti insulari, poveri di risorse e di predatori. Questo lo rende un esempio perfetto di adattamento evolutivo nelle isole mediterranee.
🗺️ Dove sono stati ritrovati i resti del Mammut sardo
I resti fossili del Mammuthus lamarmorae sono stati ritrovati in diversi siti della Sardegna: ad Alghero, in località Tramariglio; nella penisola del Sinis, nei pressi di Capo San Marco; e a Gonnesa, nella zona di Funtana Morimenta. Quest’ultimo sito, scoperto tra fine ‘800 e inizio ‘900, ha restituito i reperti più significativi: porzioni di arti, mandibola, vertebre, bacino e costole.
🏛️ Il Museo PAS di Carbonia
Molti dei reperti fossili del mammut sardo sono stati ricostruiti in calchi e oggi sono esposti al Museo PAS di Carbonia, in via Campania 61. Il museo rappresenta un importante centro di divulgazione scientifica per la paleontologia sarda, offrendo un’occasione unica per conoscere da vicino uno dei giganti preistorici dell’isola, seppur in versione “miniatura”.
Il mammut sardo nella catena evolutiva
Il Mammuthus lamarmorae è considerato un discendente del Mammuthus trogontherii, il cosiddetto mammut delle steppe. Questo animale raggiunse la Sardegna probabilmente grazie a fenomeni di dispersione da popolazioni europee. In un ambiente isolato e privo di grandi predatori, sviluppò caratteristiche fisiche peculiari: corpo compatto, bassa statura e apparato dentale adattato alla vegetazione locale.

📖 Perché è importante studiare il Mammut sardo
Studiare il Mammuthus lamarmorae permette di comprendere non solo l’evoluzione della fauna in Sardegna, ma anche i meccanismi di adattamento animale alle isole e ai cambiamenti climatici. La sua storia affascina paleontologi, studenti e appassionati di natura, e costituisce una parte significativa del patrimonio preistorico sardo, oggi valorizzato anche in ambito turistico e didattico.
🔍 Curiosità sul Mammut Sardo
- Il Mammuthus lamarmorae è uno dei pochissimi mammut nani conosciuti in Europa.
- Viveva in un ambiente senza grandi predatori, fattore che ha favorito la riduzione della taglia.
- Il primo ritrovamento ufficiale avvenne a fine ‘800 nei pressi di Gonnesa.
- Il nome scientifico lamarmorae è un omaggio a Alberto La Marmora, esploratore e naturalista piemontese.
- I denti fossili del mammut sardo sono simili a quelli degli elefanti africani moderni, ma molto più piccoli.
- Il suo caso è studiato nelle università per capire i processi evolutivi insulari.