Informati Sardegna
  • SPIAGGE
    • Tutti
    • Fiori e piante dei litorali sardi

    Sa Curcurica

    Cala Ginepro

    Cala Fighera, Cagliari

    Cala Fighera

    Platamona

    Platamona

  • MARE
    Golfo di Orosei, tratto di costa di Baunei

    Baunei e il Golfo di Orosei

    Scogliera di Santu Bainzu Ischabizzaddu

    Scogliera di Santu Bainzu Ischabizzaddu

    Punta Molentis, Villasimius

    Il complesso di Punta Molentis

    S'Abba Meica, Cala Gonone

    S’Abba Meica

  • MONTAGNA
    • Tutti
    • Botanica Sardegna
    • Cascate di Sardegna
    • Foreste della Sardegna
    • Insetti di Sardegna
    • Tacchi d'Ogliastra
    • Trekking
    Foto di Rajnish Kumar Singh su Unsplash

    Baco da Seta

    Gennargentu. Foto: Rosa Maria Dore

    Gennargentu

    Cascate di Lequarci, Ulassai

    Cascate di Lequarci

    Giunturas, Urzulei. Foto: Peppino Mascia

    Giunturas

  • LOCALITÀ
    • Tutti
    • Antichi villaggi
    • Barbagia di Ollolai
    • Borghi Autentici
    • Città di Fondazione
    • Città regia
    • Mandrolisai
    • Sud Sardegna
    • Turismo in Sardegna
    Sorradile e il lago Omodeo

    Sorradile

    Osidda

    Osidda

    Posada, centro storico

    Posada

    Oliena

    Oliena

  • LUOGHI
    • Tutti
    • Chiese della Sardegna
    • Geografia della Sardegna
    • Monumenti naturali
    • Monumenti storici
    • Opere pubbliche
    • Rioni identitari
    • Ruderi in Sardegna
    Diga Santa Chiara

    Diga Santa Chiara

    Locherie, Onifai

    Locherie

    Tasso di Neul’a coro, Urzulei

    Tasso di Neul’a coro

    Pischina Urtaddala, Urzulei

    Pischina Urtaddala

  • STORIA
    • Tutti
    • 14-18 in Sardegna
    • Animali estinti
    • Banditismo sardo
    • Castelli di Sardegna
    • Età Nuragica
    • Fenicio-punico
    • Ferrovie storiche della Sardegna
    • Medioevo sardo
    • Ottocento in Sardegna
    • Prenuragico
    • Sardegna romana
    • Sardegna vandalica
    • Seconda Guerra Mondiale
    • Sessantotto in Sardegna
    • Ventennio fascista
    Graziano Mesina

    Graziano Mesina

    Ardara - Reperto

    Giudicati sardi

    Disegno di Caralis secondo il cartografo tedesco Georg Braun (1572)

    Giudicato di Caralis

    Cagliari. Primo piano del centro storico dell'antica Caralis

    Karalis

  • CULTURA
    • Tutti
    • Agroalimentare sardo
    • Architettura della Sardegna
    • Artigianato Sardo
    • Carnevali di Sardegna
    • Castelli di Sardegna
    • Chiese di Sardegna
    • Costumi sardi
    • Memorie Maestranza
    • Pittura di strada
    • Ricerca scientifica
    • Urbanistica in Sardegna
    Sant'Efisio di Nora

    Sant’Efisio di Nora

    Cineteatro Cavallera

    Cineteatro cavallera

    Palazzo del Comando Legione Carabinieri Sardegna

    Palazzo del Comando Legione Carabinieri Sardegna

    Basilica di San Gavino, Porto Torres

    Dionigi e Flavio Scano

  • GASTRONOMIA
    • Tutti
    • Condimenti
    • Dolci sardi
    • Frutta di Sardegna
    • Gelati sardi
    • Prodotti Alimentari
    Foto di Lama Roscu su Unsplash

    Cosa è il gelato

    Miele di ciliegio

    Miele di ciliegio

    La raccolta delle more selvatiche tra luglio e agosto

    La raccolta delle more selvatiche tra luglio e agosto

    Kaki di Sardegna

    Kaki di Sardegna

  • Chi siamo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • SPIAGGE
    • Tutti
    • Fiori e piante dei litorali sardi

    Sa Curcurica

    Cala Ginepro

    Cala Fighera, Cagliari

    Cala Fighera

    Platamona

    Platamona

  • MARE
    Golfo di Orosei, tratto di costa di Baunei

    Baunei e il Golfo di Orosei

    Scogliera di Santu Bainzu Ischabizzaddu

    Scogliera di Santu Bainzu Ischabizzaddu

    Punta Molentis, Villasimius

    Il complesso di Punta Molentis

    S'Abba Meica, Cala Gonone

    S’Abba Meica

  • MONTAGNA
    • Tutti
    • Botanica Sardegna
    • Cascate di Sardegna
    • Foreste della Sardegna
    • Insetti di Sardegna
    • Tacchi d'Ogliastra
    • Trekking
    Foto di Rajnish Kumar Singh su Unsplash

    Baco da Seta

    Gennargentu. Foto: Rosa Maria Dore

    Gennargentu

    Cascate di Lequarci, Ulassai

    Cascate di Lequarci

    Giunturas, Urzulei. Foto: Peppino Mascia

    Giunturas

  • LOCALITÀ
    • Tutti
    • Antichi villaggi
    • Barbagia di Ollolai
    • Borghi Autentici
    • Città di Fondazione
    • Città regia
    • Mandrolisai
    • Sud Sardegna
    • Turismo in Sardegna
    Sorradile e il lago Omodeo

    Sorradile

    Osidda

    Osidda

    Posada, centro storico

    Posada

    Oliena

    Oliena

  • LUOGHI
    • Tutti
    • Chiese della Sardegna
    • Geografia della Sardegna
    • Monumenti naturali
    • Monumenti storici
    • Opere pubbliche
    • Rioni identitari
    • Ruderi in Sardegna
    Diga Santa Chiara

    Diga Santa Chiara

    Locherie, Onifai

    Locherie

    Tasso di Neul’a coro, Urzulei

    Tasso di Neul’a coro

    Pischina Urtaddala, Urzulei

    Pischina Urtaddala

  • STORIA
    • Tutti
    • 14-18 in Sardegna
    • Animali estinti
    • Banditismo sardo
    • Castelli di Sardegna
    • Età Nuragica
    • Fenicio-punico
    • Ferrovie storiche della Sardegna
    • Medioevo sardo
    • Ottocento in Sardegna
    • Prenuragico
    • Sardegna romana
    • Sardegna vandalica
    • Seconda Guerra Mondiale
    • Sessantotto in Sardegna
    • Ventennio fascista
    Graziano Mesina

    Graziano Mesina

    Ardara - Reperto

    Giudicati sardi

    Disegno di Caralis secondo il cartografo tedesco Georg Braun (1572)

    Giudicato di Caralis

    Cagliari. Primo piano del centro storico dell'antica Caralis

    Karalis

  • CULTURA
    • Tutti
    • Agroalimentare sardo
    • Architettura della Sardegna
    • Artigianato Sardo
    • Carnevali di Sardegna
    • Castelli di Sardegna
    • Chiese di Sardegna
    • Costumi sardi
    • Memorie Maestranza
    • Pittura di strada
    • Ricerca scientifica
    • Urbanistica in Sardegna
    Sant'Efisio di Nora

    Sant’Efisio di Nora

    Cineteatro Cavallera

    Cineteatro cavallera

    Palazzo del Comando Legione Carabinieri Sardegna

    Palazzo del Comando Legione Carabinieri Sardegna

    Basilica di San Gavino, Porto Torres

    Dionigi e Flavio Scano

  • GASTRONOMIA
    • Tutti
    • Condimenti
    • Dolci sardi
    • Frutta di Sardegna
    • Gelati sardi
    • Prodotti Alimentari
    Foto di Lama Roscu su Unsplash

    Cosa è il gelato

    Miele di ciliegio

    Miele di ciliegio

    La raccolta delle more selvatiche tra luglio e agosto

    La raccolta delle more selvatiche tra luglio e agosto

    Kaki di Sardegna

    Kaki di Sardegna

  • Chi siamo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Informati Sardegna
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati

Home » Montagna » Insetti di Sardegna » Baco da Seta

Baco da Seta

Tessitura

di Redazione
in Insetti di Sardegna
Tempo di lettura: 5 minuti
Foto di Rajnish Kumar Singh su Unsplash

Foto di Rajnish Kumar Singh su Unsplash

Bombyx mori è la specie di farfalla, originaria dell’Asia centro-orientale, la cui larva è conosciuta come “baco da seta” ( baco = Primo stadio di insetti lepidotteri soggetti a metamorfosi. Stadio detto di larva). La bachicoltura è l’allevamento del baco da seta per scopi industriali.

  • LEGGI ANCHE: Su Lionzu e il costume di Orgosolo 

Palestra Moffeti Dorgali
Palestra Moffeti Dorgali

Che cos’è la seta

La seta è il prodotto di scarto, formato soprattutto da proteine, escreto da alcune ghiandole dette “seritteri”. Il composto chimico fuoriesce attraverso due orifizi (dette “bavelle”) corrispondenti a ciascuna ghiandola e, attraverso l’aria, si raggruma in un unico filo detto “bava“.

Oltre al baco da seta, altre fibre, provenienti da altri insetti, appartengono alla categoria della seta. Essi sono: coleotteri, ditteri, imenotteri, lepidotteri, neurotteri, rincoti, diaspini, tricotteri.

Anche questi entomi costruiscono con la seta ooteche, bozzoli, nidi o protezioni del corpo. Lo stesso baco da seta utilizza la bava per confezionare il bozzolo che, nell’arco di 70 ore circa, viene completamente chiuso, dopo di che, all’interno, l’insetto, compie le altre fasi della metamorfosi fino allo stato di farfalla.

La fibra tessile a filamento continuo che si ottiene dal bozzolo del baco da seta, è il materiale di lavorazione per l’ottenimento dei tessuti in seta. La seta si presenta di colore giallo o marrone-oro e assume lucentezza particolare a seconda delle caratteristiche chimiche. La lunghezza della bava arriva fino 700-800 metri e ha la peculiarità , rispetto ad altre fibre, di legarsi ai coloranti con un’affinità superiore.

Foto di James Wainscoat su Unsplash
Foto di James Wainscoat su Unsplash

La forza dell’acciaio

A dispetto della sua leggerezza e della sua morbidezza, la seta è la fibra naturale più resistente: un filo di seta, a parità di diametro, ha una resistenza paragonabile al filo d’acciaio. In più, è completamente anallergica; è igroscopica quanto la lana, cioè ha un’eccellente capacità di assorbimento dell’acqua, indicativamente intorno al 30% del suo peso.


Bioreattore

Il baco da seta, di recente, è stato studiato come bio-reattore per la produzione di proteine: introducendo geni esogeni nel genoma del baco, è infatti possibile far sintetizzare dall’insetto la proteina voluta. Queste scoperte hanno avuto ricadute importanti in ambito farmaceutico (produzione di alfa-interferone umano) e veterinario (proteine ricombinanti per combattere infezioni di cani e gatti).

  • La seta ottenuta dalla filatura dei bozzoli del baco domestico (Bombyx mori) è un biopolimero le cui proprietà chimiche, fisiche, meccaniche e strutturali, possono essere utilizzate in numerose applicazioni biomedicali e biotecnologiche.
  • La forza meccanica della seta ad esempio la si sfrutta in ambito medico-chirurgico come filo di sutura non riassorbibile in chirurgia, mentre, attraverso la coltura cellulare su “scaffold” di seta è possibile riprodurre, sia in vitro sia in vivo, tessuti di cartilagini, legamenti o ossa. Alcuni studi stanno infine battendo la “via della seta” per la formazione di membrane cornee, protesi vascolari, bendaggio per le ferite, matrici di farmaci a rilascio lento. Sempre sul filone biomedico si sta sviluppando il settore dei materiali compositi seta-idrossiapatite da impiegare nelle protesi osseo rigenerative, nelle garze per le ustioni e nei tessili bioattivi antimicrobici.

L’industria della seta

Con l’avvento della meccanizzazione industriale, il settore tessile, da alcuni secoli, utilizza la seta nella produzione di abbigliamento di lusso: biancheria, cravatte, tappezzeria.

Alcuni capi (camiceria di alta gamma) o tessuti presentano un misto di seta, lana e/o fibre artificiali.

Foto di hani izza su Unsplash
Foto di hani izza su Unsplash

Storia dell’industria della seta 


Origine e diffusione

L’industria della seta ha origini antichissime e, secondo le ricostruzioni storiche ufficiali, è nata in Cina quando le grandi civiltà europee (Greci e Romani) identificavano il paese dell’Estremo Oriente proprio come il “Paese della Seta”. La seta, sin dalle prime epoche commerciali, ha avuto un ruolo determinante nel confronto tra conoscenze e culture altrimenti isolate dalle enormi distante.

Cina ed Europa (in particolare l’Impero Romano) si scambiarono le merci attraverso la conosciutissima “Via della Seta”, il collegamento, articolato in un complesso reticolo stradale che si snodava per oltre 8.000 km, tra itinerari terrestri, marittimi e fluviali. Questo fondamentale sistema di comunicazione, denominato per la prima volta nel 1877, collegava Xi’an (Cina) con Bisanzio (Medio Oriente).

I tragitti erano vari: a Nord si snodavano sulle sponde del Mar Nero (Crimea) e accedevano alle pianure russe; in mezzo, si estendevano sui territori del Vicino e del Medio Oriente, l’India e la Corea. Verso Sud invece erano interessate le tratte marittime sul Mar Rosso, l’Oceano Indiano, i porti arabi e africani, l’India, la Thailandia, il Vietnam e il Giappone.

Le antiche vie della seta. Grafica - NASA Goddard Space Flight Center
Le antiche vie della seta. Grafica – NASA Goddard Space Flight Center

La seta nell’economia europea

Per lungo tempo s’importava la seta solo attraverso prodotti finiti (tessuti già confezionati) che, in epoca romana, diventarono ben presto di uso e consumo delle classi più abbienti, identificandosi come bene di lusso.

Ma affinché la lavorazione della seta iniziasse anche in Occidente bisognerà aspettare il 552 quando, due monaci, furono inviati in Cina da Giustiniano per cercare di conoscere il segreto di tale procedimento.

Al loro rientro i religiosi portarono in Europa i bozzoli e fu così che poté iniziare la sericoltura mediterranea, ovvero la filiera che legava l’allevamento del baco da seta (bachicoltura) alla lavorazione della seta vera e propria, la quale, si concludeva con la realizzazione del prodotto finito: i pregiati tessuti in seta. Contribuirono alla diffusione di questa economia in Europa anche gli Arabi che divennero specialisti nella coltivazione del gelso bianco, la varietà di gelso le cui foglie furono utilizzate nell’allevamento del baco da seta.


Foto di David Clode su Unsplash
Foto di David Clode su Unsplash

1146 e la sericuoltura italiana

In Europa l’arte serica cominciò ad Atene e a Corinto, mentre, quella italiana, iniziò di rimbalzo solo nel 1146, in Sicilia. Nei paesi della ex Magna Grecia tuttavia si svilupparono maestranze e ed economie legate alla seta che raggiunsero il primato europeo dal 13° al 17° secolo.

All’Italia, nello scenario mondiale della produzione di tessuti in seta, seguirono la Francia, l’Olanda e l’Inghilterra e, nell’arco di alcuni secoli, l’intera filiera europea poteva contare di produttori della materia prima (paesi mediterranei che usufruivano di un clima temperato necessario all’allevamento dell’insetto, come Italia e Spagna) e di realizzatori di prodotti finiti (Inghilterra e Olanda).

 

 

 


La prima globalizzazione europea

Dopo alcuni secoli dalla sua introduzione la tessitura della seta nel Vecchio Continente si sviluppò con un’industria che poteva contare di una filiera paneuropea. Le aree geografiche si erano specializzate in alcune fasi ed altre in altre ancora. I paesi a clima temperato (Spagna, Italia e Grecia) divennero soprattutto produttori di seta grezza, mentre, i paesi nordici (Inghilterra e Olanda) divennero esperti della manifattura. In seguito, dopo che, in pieno ‘800, il picco di produzione europea fu raggiunto in Inghilterra con oltre 100.000 telai battenti, l’abolizione dei dazi d’importazione, le grandi guerre del secolo successivo e le nuove politiche agricole che preferirono puntare su altre colture, determinò, per la seta, la perdita di centralità come materia prima nella realizzazione di tessuti.


Il sintetico raddoppia il valore commerciale del naturale

Ad oggi, per i prodotti in seta rimane un ruolo di nicchia esclusiva per articoli di grande prestigio in grado di coprire solo qualche frazione di punto percentuale sul consumo totale di fibre tessili. Vestiti, lenzuola, complementi tessili di arredamento sono realizzati utilizzando fibre tessili.

Il 2009, per l’ONU, è stato l’anno internazionale delle fibre naturali. Esse però rappresentano appena il 40% del totale della produzione mondiale di fibre tessili, mentre, solo nel 1960, erano il 78%.

Con la diffusione delle fibre manmade, artificiali e sintetiche, la quota delle fibre tessili è scesa drasticamente senza però intaccare al ribasso il valore assoluto delle fibre naturali.

Anzi, con l’ingresso sul mercato del sintetico, per contraccolpo, il valore commerciale del naturale è raddoppiato rispetto agli anni ’50 del ‘900, perché la pregiatezza in termini di salubrità e qualità intrinseca dei prodotti da esso derivato non è mai stato raggiunto dalle nuove lavorazioni tecnologiche.

Foto di Aditya Wardhana su Unsplash
Foto di Aditya Wardhana su Unsplash

Fibra naturale e cibo

Secondo la FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), le fibre tessili naturali oltre ad essere prodotto di nicchia dell’industria tessile, è una fondamentale fonte di reddito per gli agricoltori dei paesi in via di sviluppo: cotone per l’Africa occidentale, la juta per il Bangladesh e l’India, il sisal per la Tanzania e il Brasile.


La seta non la produce più nessuno o quasi

Dal 2000 la seta, su scala mondiale rappresenta appena una produzione che si aggira intorno alle 135 mila tonnellate annue. La Cina è il primo produttore mondiale con oltre il 70% del totale, seguono, con piccole quantità , altri Paesi dell’Asia Orientale come l’India, il Vietnam e la Thailandia, dell’Asia Centrale, come il Turkmenistan e l’Uzbekistan, mentre, l’unico produttore significativo non asiatico è il Brasile.

 

CondividiInviaCondividi

Nelle stesse categorie

Ameles Africana
Insetti di Sardegna

Ameles Africana

Insetti sardi
Crematogaster scutellaris. Foto Elia Nalini
Insetti di Sardegna

Le formiche sarde

Insetti di Sardegna
Prossimo articolo
Tempi verbali in inglese

Tempi verbali in inglese

Reportage sulla Sardegna

Apri tutto | Chiudi tutto

Moffeti – Scienze Motorie Applicate

Apri tutto | Chiudi tutto

Approfondimenti

Apri tutto | Chiudi tutto

Tag

Aritmetica Attualità Barbagia Biologia Botanica Cagliari Cala Gonone Chiese di Sardegna Costa Occidentale Sarda Costa Orientale Sarda Cultura Domus de janas Dorgali Fiori Gallura Gastronomia Golfo dell'Asinara Golfo di Orosei Islamismo Israele Località Mare Matematica Medioevo Medioriente Montagna Nord Sardegna Nuraghe Nuraghi Nuragici Ogliastra Olbia Orosei Palestina Preistoria della Sardegna Primavera Provincia di Oristano Scuola Primaria Scuola Secondaria Spiagge Storia Storia della Sardegna Sud Sardegna Sulcis Iglesiente Villasimius

Sponsor

Moffeti - Scienze Motorie Applicate

INFORMATI SARDEGNA

INFORMATI SARDEGNA portale di approfondimenti, reportage, divulgazione e opinione.
Vico Enrico Fermi, 2 – 08022 Dorgali (NU).
Informati Sardegna non rappresenta una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicità.
Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della Legge n. 62 del 7/03/2001

SEGUI INFORMATI SARDEGNA

 

Facebook

Youtube

SOSTIENI INFORMATI SARDEGNA!

INFORMATI SARDEGNA è un portale di approfondimenti, reportage, divulgazione e opinione.
SE TI PIACE QUESTO PROGETTO EDITORIALE PUOI SOSTENERLO ANCHE CON UNA DONAZIONE

Clicca qui per fare la tua donazione

© 2010-2024 | INFORMATI SARDEGNA | Tutti i diritti riservati | redazione@informati-sardegna.it

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • SPIAGGE
  • MARE
  • MONTAGNA
  • LOCALITÀ
  • LUOGHI
  • STORIA
  • CULTURA
  • GASTRONOMIA
  • Chi siamo