L’Euforbia delle messi è una pianta erbacea della famiglia delle Euphorbiaceae, molto diffusa lungo le coste e le campagne del Mediterraneo. Conosciuta in Sardegna con nomi popolari come Cacalettu, Runtza e Lua burda, cresce nei prati incolti, ai margini dei campi e sulle rupi costiere, adattandosi bene agli ambienti soleggiati e aridi. La sua particolarità è il latice velenoso, caratteristica tipica delle euforbie, che la rende una specie affascinante ma al tempo stesso da osservare con cautela.
- LEGGI ANCHE: L’Euforbia arborea

Euforbia delle messi
Scheda Informativa
L’Euforbia delle messi (Euphorbia segetalis) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle
Euphorbiaceae, diffusa lungo le coste del Mediterraneo. In Sardegna è conosciuta con numerosi nomi tradizionali
come Cacalettu, Runtza, Lua burda e Battiùriga. Specie rustica e adattabile, cresce nei prati incolti, ai margini delle strade,
sulle rupi e nelle zone costiere, colorando il paesaggio con tonalità che variano dal verde al giallo fino all’arancio.
Caratteristica peculiare è la produzione di latice tossico, tipico delle euforbie.
Caratteristica | Dettaglio |
---|---|
Nome scientifico | Euphorbia segetalis L. |
Nomi in sardo | Cacalettu, Runtza, Lua burda, Battiùriga |
Nomi comuni | Euforbia dentata, camarruni, erba del diavolo, bavolle, dattalora |
Etimologia | Il nome “Euforbia” deriva da Euforbo, medico mauritano dell’epoca greca citato da Plinio, che per primo descrisse e catalogò la pianta riconoscendone alcune proprietà. |
Famiglia | Euphorbiaceae |
Distribuzione | Coste del Mediterraneo |
Distribuzione altitudinale | 0 – 500 m s.l.m. |
Habitat | Prati incolti, sottoboschi, coltivi, margini delle strade, rupi costiere. |
Fioritura | Da febbraio a giugno |
Descrizione | Pianta vascolare che assume tonalità variabili (verde, giallo, marrone, arancio). Produce latice velenoso. Le foglie, alterne e provviste di stipole, portano fiori unisessuali poco vistosi. |
L’Euphorbia segetalis è una pianta che unisce interesse botanico, valore simbolico e tradizione popolare. Nonostante la tossicità del suo latice, rimane una specie preziosa per la biodiversità mediterranea, capace di colorare il paesaggio con sfumature che vanno dal verde al giallo e all’arancio. In Sardegna, dove è conosciuta da secoli, l’Euforbia delle messi rappresenta un esempio di resilienza vegetale e un tassello importante del rapporto tra comunità locali e flora spontanea.





