Le credenziali ambientali ci sono tutte, quelle tecniche per la plausibilità della scelta della piscina della Pelosa come location dove ambientare le gare di vela delle Olimpiadi 2024 pure. Ciò che manca è il verdetto finale. Come ad ogni competizione di livello che si rispetti, anche per la candidatura alle Olimpiadi bisogna vincere la concorrenza di avversari agguerriti e preparati.
L’INCOGNITA DEL TERZO INCOMODO
Dopo la rinuncia del Sudafrica a proporsi come sede dei Giochi Olimpici 2024 ora, Stati Uniti (Boston) e Italia (Roma) sembrano essere gli unici sfidanti per la vittoria finale. Se è vero, che ancora è possibile l’inserimento in gara di un terzo concorrente, è vero anche che il Bel Paese ha dalla sua una storia sportiva di tutto rispetto ed è in grado di offrire strutture (con una buona dose di anticorpi anti corruzione) e ambienti adatti alla realizzazione delle varie manifestazioni sportive. Il quadro della candidatura italiana pare si stia completando, mettendo sul piatto anche la carta della Sardegna. Una carta che non è un due di picche, ma forse, il vero jolly che potrebbe rivelarsi vincente per l’ottenimento dell’ambito ruolo di sede dei Giochi Olimpici. La Sardegna, dal canto suo, avrebbe un’infinità di proposte tutte valide e a cinque stelle. Ma quando si parla di mare, di vela e di infrastrutture ricettive, la scelta, non può che ricadere su Stintino e il circondario che comprende tutta la costa del Golfo dell’Asinara più, Alghero e Sassari, da preziosi supporter. Al momento le probabilità di questo successo, si aggira attorno ad una percentuale del 50%, sufficiente perché amministratori, cittadini e imprenditori del Nord Sardegna, si attrezzino per formalizzare la loro proposta.