Secondo una tradizione romantica, la Barbagia rappresenta il cuore selvaggio della Sardegna. Antica terra di pastori, questa rinomata subregione sarebbe abitata dai discendenti dei sardi che, in epoca antica, scelsero l’esilio tra le aspre montagne del Gennargentu pur di non sottomettersi ai dominatori, siano essi cartaginesi o romani. Furono proprio i romani a chiamarli “barbari”, termine usato in senso dispregiativo per indicare tutti i popoli che non avevano avuto la “grazia” di piegarsi al loro potere politico, economico e culturale.
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📗 Geografia della Barbagia
Regione storica della Sardegna · Area montuosa del Gennargentu
🗺️ Localizzazione
La Barbagia è quella parte della Sardegna che si estende su tutti i versanti alle falde del massiccio del Gennargentu, la catena montuosa più alta e imponente dell’isola.
📏 Estensione
1.300 km²
👥 Popolazione
Circa 120.000 abitanti
🌍 Confini geografici
- NORD: Baronia e Gallura
- EST: Oristanese e Valle del Tirso
- SUD: Sarcidano
- OVEST: Ogliastra (culturalmente affine)
Montagna
Barbagia
Sardegna
Storia della Barbagia
Secondo la storiografia ufficiale, i barbaricini sarebbero discendenti delle antiche popolazioni prenuragiche che si insediarono in diversi punti dell’area, tra cui il celebre sito della grotta Corbeddu di Oliena. Le particolari condizioni orografiche della Barbagia – caratterizzata da rilievi irregolari e scarsità di pianure coltivabili – imposero a queste comunità uno stile di vita difficile e fortemente adattato all’ambiente. Gli abitanti vivevano in gruppi isolati, con limitati contatti reciproci e con l’esterno.
Per gli invasori, la Barbagia rappresentò fin dall’inizio un ostacolo logistico e militare di difficile soluzione. È probabile, alla luce delle fonti più attendibili, che i popoli militarmente più organizzati che giunsero in Sardegna – in particolare Cartaginesi e Romani – non abbiano avuto un reale interesse strategico a conquistarla. I Cartaginesi si concentrarono soprattutto sulle coste e sui traffici commerciali, mentre i Romani non considerarono quegli aspri territori montani, nel cuore dell’isola, una risorsa tale da giustificare un ingente impiego di forze militari.

A Fordongianus, i tavoli delle trattative
Entrando nel campo della tradizione e della mitologia storica, si racconta che i primi a non riuscire a penetrare stabilmente in Barbagia furono i Cartaginesi, i quali si limitarono a presidiare i confini, riuscendo solo a instaurare deboli scambi commerciali con le popolazioni locali.
Successivamente giunsero i Romani che, pur disponendo di una struttura militare più avanzata, incontrarono le stesse difficoltà. Il centro di Forum Traiani – l’attuale Fordongianus – fu scelto come sede d’incontro per le trattative diplomatiche tra le due parti, nel tentativo di ridurre la conflittualità e favorire rapporti commerciali. I risultati, tuttavia, arrivarono soltanto nel lungo periodo.
Le Civitates Barbariae, ossia le comunità che abitavano il territorio compreso tra il Bittese e il sud del Gennargentu, e dal Marghine-Goceano fino al golfo di Orosei, resistettero infatti con tenacia a ogni tentativo di romanizzazione, preservando lingua, usi e autonomia per secoli.
📗 Barbagia — Paesi e città
Elenco indicativo per aree storiche (confini variabili nelle diverse fonti)
🏔️ Barbagia di Nuoro (Ollolai)
- Nuoro, Oliena, Orgosolo, Mamoiada
- Gavoi, Fonni, Lodine, Ollolai, Ovodda
- Olzai, Orani, Oniferi, Sarule, Tiana
🏛️ Barbagia di Belvì
- Aritzo, Belvì, Desulo
- Gadoni, Tonara
⛰️ Barbagia di Seulo
- Seulo, Seui, Sadali, Esterzili
🍇 Mandrolisai (area contigua, spesso associata)
- Sorgono, Atzara, Meana Sardo, Ortueri
Barbagia di Nuoro
Belvì
Seulo
Mandrolisai
Nota redazionale: alcune fonti includono/ escludono singoli comuni (es. confini con Ogliastra e Sarcidano).

📗 Barbagia — Scheda sintetica
Regione storica della Sardegna · Versanti del Gennargentu
🗺️ Localizzazione
Area che abbraccia tutti i versanti alle falde del Gennargentu, il massiccio più alto dell’isola.
📏 Estensione
~ 1.300 km²
👥 Popolazione
~ 120.000 abitanti
🌍 Confini
- N: Baronia, Gallura
- E: Oristanese, Valle del Tirso
- S: Sarcidano
- O: Ogliastra (affinità culturale)
👣 Ceppi storici (età romana)
- Iliensi / Iolei: Goceano → Alà dei Sardi; fino all’Ogliastra.
- Nurritanenses: Orotelli e Nuorese.
- Parati · Acconiti · Sossinati: Monte Albo (Siniscola, Lula, Lodè).
- Cunusitani: Fonni.
- Celsitani: Gennargentu.
- Gallilensi: basso Flumendosa.
Barbagia
Antropologia
Sardegna

Diodoro e la resistenza dei Barbaricini
Secondo lo storico siceliota Diodoro Siculo, dopo l’invasione cartaginese gli Iliensi/Iolei abbandonarono coste e pianure rifugiandosi nelle montagne del Gennargentu. Qui organizzarono insediamenti ipogei, vivendo di latte, formaggi e carne grazie al bestiame allevato in quota. La morfologia aspra e gli “inestricabili sotterranei” resero imprendibile l’area: i Cartaginesi — pur con forze consistenti — non riuscirono a ridurli in schiavitù; in seguito, neppure i Romani, “per quanto potenti”, riuscirono a soggiogarli con la sola forza militare.
- Guarda anche il sito del Museo Archeologico di Nuoro Giorgio Asproni

Latinizzazione e nuove divisioni sociali
Sardegna romana · Struttura agraria · Tensioni tra pastori e agricoltori
📜 La svolta
La latinizzazione avvenne con l’introduzione del latifondo e l’assegnazione di terreni delimitati a membri dei clan più influenti.
⚖️ Due mondi a confronto
- Pastori – Nomadi, dediti alla transumanza.
- Agricoltori – Stanziali, legati alla coltivazione della terra.
Le tensioni sociali furono attenuate solo con l’arruolamento di molti sardi nell’esercito romano come mercenari.
🌍 Un esempio
I Nurritanenses, dal II secolo d.C., prestarono servizio militare in Mauretania Cesariense (attuali Algeria occidentale, parte del Marocco e Mauritania settentrionale).
Barbaricini
Sardegna romana
Nurritanenses
