Cabras è un vivace centro di circa 9.000 abitanti nella provincia di Oristano, affacciato sulla riva sinistra dello stagno di Mari Pontis, uno degli ecosistemi lagunari più importanti del Mediterraneo. Il suo territorio comprende oltre 30 chilometri di litorale lungo la Penisola del Sinis, includendo anche i due isolotti disabitati di Mal di Ventre e del Catalano, mete naturalistiche di grande pregio.
L’area di Cabras è abitata sin dal Neolitico, come dimostrano i ritrovamenti del villaggio di Cuccuru is Arrius, e conosce un forte sviluppo in epoca nuragica, testimoniato dalla presenza di ben 75 nuraghi censiti nel territorio comunale. A questo straordinario passato si aggiunge la scoperta delle celebri statue dei Giganti di Monte Prama, risalenti alla prima metà del I millennio a.C. e rinvenute negli anni Settanta: un complesso scultoreo monumentale unico nel Mediterraneo e simbolo dell’arte nuragica.
Nei dintorni:
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Scheda informativa di Cabras
Nome del paese: Cabras
Origine del nome: (non è del tutto chiara) il toponimo appare in documenti storici propri della zona del Campidano in Sardegna; potrebbe essere legato alla morfologia del territorio o nomi antichi di insediamenti stagionali.
Nome degli abitanti: cabraresi
Subregione di appartenenza: Campidano di Oristano (zona centro-occidentale della Sardegna)
Provincia di appartenenza: Provincia di Oristano (OR)
Numero di abitanti: circa 8.800 abitanti (dato recente)
Economia: pesca e allevamento ittico nello stagno omonimo; produzione tipica della “bottarga” di muggine; turismo costiero (spiagge, natura, archeologia)
Siti turistici principali da visitare:
La penisola del Sinis e le spiagge di Is Arutas, Mari Ermi, San Giovanni di Sinis
Il sito archeologico di Tharros (città fenicio-punica/romana)
Lo stagno di Cabras, zona umida di grande valore naturalistico, con avifauna e pesca tradizionale

Da Tharros a Oristano, passando per Cabras
Cabras – insieme alla vicina Oristano – ha raccolto l’eredità storica di Tharros, la grande città fondata dai Fenici nell’VIII secolo a.C. e abitata senza interruzioni durante le epoche cartaginese e romana. Quando Tharros entrò in crisi a causa delle ripetute incursioni saracene lungo la costa, la popolazione si spostò progressivamente verso l’entroterra, favorendo lo sviluppo dei centri più sicuri: Oristano come polo urbano e politico, e Cabras come punto di riferimento per il territorio agricolo e lagunare del Sinis.
Il feudalesimo cabrarese
La storia medievale di Cabras è strettamente legata al suo antico castello, situato nei pressi dell’attuale chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, attorno al quale sorsero i primi insediamenti stabili. Durante il periodo giudicale, il castello fu utilizzato come residenza dalla corte del Giudicato di Arborea, confermando il ruolo strategico del borgo all’interno della pianura dell’alto Campidano e del sistema lagunare del Sinis.
Con il declino del Giudicato, Cabras entrò in un lungo periodo segnato dal feudalesimo, durante il quale la popolazione fu costretta a sopportare pesanti imposizioni e limitazioni economiche. Non mancarono episodi di ribellione e resistenza, testimonianza del forte carattere identitario della comunità cabrarese, che cercò più volte di opporsi ai poteri feudali per riaffermare il controllo sulle proprie terre e risorse.

Le riviere spagnole
Cabras, insieme a Santa Giusta e Riola Sardo, fa parte delle storiche “riberas”, termine derivato dallo spagnolo riviere, che indica i paesi situati ai margini della foce del Tirso, all’interno di una delle zone umide più importanti d’Europa. La storia del borgo è indissolubilmente legata a questo grande sistema lagunare, da secoli fondamentale per la sopravvivenza delle comunità locali. Ancora oggi lo stagno rappresenta una ricchissima fonte di sostentamento grazie alla presenza di anguille, muggini, carpe, spigole, oltre a crostacei e molluschi che alimentano una tradizione gastronomica profondamente identitaria.
La pesca tradizionale
Nello stagno di Cabras si pratica ancora la tradizionale pesca di peschiera, metodo antico che regola il flusso dei pesci durante le variazioni di marea. Testimone di questa tecnica è lo storico complesso di Mare Pontis, attivo sin dal Settecento: un sistema ingegnoso di camere di cattura che trattiene i pesci al sopraggiungere della bassa marea. Questo patrimonio tecnico e culturale rappresenta uno dei simboli più autentici della vita lagunare cabrarese.
Lo stagno di Cabras
Lo stagno di Cabras è la laguna più estesa della Sardegna e uno dei più importanti bacini d’acqua salmastra del Mediterraneo.
Caratteristiche principali dello Stagno di Cabras:
Estensione: 3.575 ettari (il più grande dell’isola)
Profondità media: 1,5 m
Profondità massima: 3 m
Volume complessivo: 37 milioni di m³ d’acqua
Ogni anno lo stagno regola circa 100 milioni di metri cubi d’acqua dolce provenienti dal vasto bacino imbrifero del Montiferru. L’acqua dolce si mescola a quella marina attraverso cinque canali naturali, originando un ambiente ricchissimo dal punto di vista biologico. L’asse della laguna si sviluppa soprattutto in direzione Nord-Sud, dove lo specchio d’acqua raggiunge la sua massima ampiezza.
Origine geologica dello stagno
Dal punto di vista geologico, lo stagno di Cabras segue l’antico tracciato della valle fluviale del Rio Mare Foghe, formata quando il livello del mare era circa 10 metri più alto rispetto a oggi. In quel periodo la laguna occupava un’area molto più vasta, separando quasi completamente il Sinis dal resto della Sardegna. Questo passato geologico spiega l’attuale morfologia del territorio e la straordinaria biodiversità che caratterizza il sistema lagunare.

La chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta
La chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta è il principale edificio religioso di Cabras e uno dei simboli storici del paese. Situata nel cuore del centro storico, sorge nei pressi dell’antico castello medievale attorno al quale si svilupparono i primi insediamenti del borgo. L’attuale struttura, ricostruita tra il XVII e il XVIII secolo, presenta uno stile architettonico sobrio e armonioso, tipico delle chiese campidanesi, con una facciata lineare dominata dal campanile a pianta quadrata e da eleganti cornici in stile tardo-barocco sardo.
Tardo barocco sardo
L’interno, a navata unica, custodisce numerose opere d’arte legate alla devozione popolare, tra cui statue lignee dei santi protettori, altari laterali finemente decorati e arredi sacri che raccontano la profonda spiritualità della comunità cabrarese. La chiesa è dedicata a Santa Maria Assunta, patrona di Cabras, e ospita le celebrazioni più importanti dell’anno liturgico, tra cui la suggestiva festa estiva che coinvolge l’intero paese e rafforza l’identità religiosa del luogo. Oggi, la parrocchiale rappresenta non solo un luogo di culto, ma anche una testimonianza preziosa della storia sociale e spirituale di Cabras.







































