Origini del Filindeu: i “fili di Dio”
Il Filindeu, che in sardo significa “i fili di Dio”, è una pasta tipica della tradizione nuorese ed è considerata la pasta più rara e preziosa del mondo. La sua origine è legata alla devozione per San Francesco di Lula e al pellegrinaggio che ogni anno conduce i fedeli da Nuoro al santuario campestre. Questa preparazione straordinaria, tramandata da pochissime famiglie, rappresenta un esempio unico di cultura gastronomica sarda.
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Ingredienti semplici, arte complessa
Nonostante la sua fama, la ricetta del Filindeu si basa su soli tre ingredienti: semola di grano duro, acqua e sale. Ciò che lo rende unico è la tecnica di lavorazione, estremamente complessa e frutto di grande abilità manuale. L’impasto viene infatti tirato più volte fino a ottenere fili sottilissimi, quasi impalpabili, che vengono intrecciati a mano in un reticolo perfetto.
La tecnica di lavorazione: un patrimonio segreto
Realizzare il Filindeu di Nuoro è un’arte che richiede forza, pazienza e sensibilità. I fili di pasta vengono allungati e piegati in modo da moltiplicarsi ad ogni passaggio, fino a diventare sottili come capelli. Successivamente, vengono disposti in tre strati incrociati su un supporto circolare, dando vita a un intreccio che ricorda un tessuto. Una volta essiccata, questa “trama di pasta” viene spezzata e conservata in piccoli riquadri.
La preparazione tradizionale del piatto
Il Filindeu non si consuma come una pasta comune, ma viene cucinato in occasione della novena di San Francesco di Lula, dal 1° al 10 maggio. I pezzi essiccati vengono cotti in brodo di pecora e conditi con abbondante formaggio pecorino fresco grattugiato. Il risultato è una zuppa dal sapore intenso, che unisce la rusticità della cucina pastorale alla raffinatezza di un piatto unico al mondo.
Il valore culturale e identitario
Oltre a essere una ricetta, il Filindeu di Nuoro è un simbolo identitario della comunità sarda. La sua preparazione è stata tramandata in forma quasi esclusivamente familiare, custodita da poche donne che, di generazione in generazione, hanno preservato la tradizione. Questo lo rende non solo un piatto raro, ma anche un vero e proprio patrimonio culturale immateriale.
Il riconoscimento internazionale del Filindeu
Negli ultimi anni, il Filindeu ha conquistato l’attenzione dei media e dei grandi chef, che lo hanno definito la “pasta più rara del mondo”. Documentari, servizi televisivi e articoli su riviste internazionali hanno contribuito a far conoscere questa eccellenza sarda, che rimane però profondamente radicata nelle celebrazioni religiose e popolari di Nuoro e Lula. Gustare il Filindeu significa dunque assaporare un frammento autentico della cultura millenaria della Sardegna.
Guarda anche l’articolo del sito Cuore della Sardegna sul Filindeu, l’antica minestra nuorese


