Ad aprile e maggio, in gran parte della Sardegna, è ancora in corso la raccolta delle fave, una delle leguminose più rappresentative della tradizione agricola isolana.
Nell’isola, la coltivazione delle fave interessa oltre 1.300 ettari di superficie e garantisce una produzione annuale di circa 107 mila quintali (dati ISTAT).
La fava sarda è apprezzata per il suo sapore deciso e la sua versatilità in cucina, ma anche per la sua importanza storica e culturale: la sua presenza in Sardegna risale a tempi antichissimi, quando fu introdotta dai popoli del Medio Oriente e dell’India attraverso i primi scambi commerciali dei protosardi.
Oggi, la coltivazione è diffusa in quasi tutta l’isola, in particolare nelle zone a clima temperato e nei terreni argillosi e fertili, ideali per la crescita di questa leguminosa.
Le fave fresche rappresentano un ingrediente cardine della cucina contadina sarda, dove vengono consumate in minestre, zuppe o accompagnate da pecorino e pane carasau, simbolo autentico della primavera isolana.
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🌾 Le Fave in Sardegna: eccellenza agricola del Sud
La coltivazione della fava in Sardegna è diffusa praticamente ovunque, ma una delle zone più rinomate si trova nel Sud-Ovest dell’isola, tra Capoterra, Sarroch, Villa San Pietro e Pula.
In quest’area, la pianta della fava beneficia di un microclima unico, ideale per la crescita e la maturazione dei baccelli.
Le colline retrostanti, coperte da macchia mediterranea e lecceti, proteggono i campi dai venti più freddi, mentre la presenza di grandi stagni costieri mantiene un corretto livello di umidità nell’aria.
I terreni argillosi e ben drenati completano le condizioni perfette per una coltivazione naturale e di qualità.
Queste caratteristiche rendono il territorio di Pula e del Campidano meridionale una delle aree più vocate alla produzione della fava sarda, riconosciuta per la sua dolcezza e consistenza tenera.
🍲 La fava come piatto unico della tradizione sarda
Seminata tradizionalmente alle porte dell’inverno, la fava giunge a maturazione già tra marzo e aprile, diventando una primizia molto attesa nelle tavole sarde.
In questa parte dell’isola, infatti, la fava fresca è considerata un piatto unico, grazie al suo potere nutriente e alla versatilità in cucina.
Da sempre protagonista della cucina contadina e pastorale, la fava è oggi rivalutata anche dal consumo moderno, che ne apprezza le proteine vegetali e i benefici nutrizionali.
Gli agriturismi sardi, custodi della tradizione gastronomica locale, la ripropongono nei menù stagionali, spesso accompagnata da pecorino sardo, olio extravergine e pane carasau, come vuole la consuetudine.
Questa riscoperta ha reso la fava simbolo di equilibrio tra tradizione e alimentazione sana, capace di raccontare il legame profondo tra l’uomo e la terra in Sardegna.
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🌿 La Fava di Sardegna: una pianta generosa e preziosa per l’agricoltura
🌱 La generosità di Madre Natura
La pianta della fava è una delle più prolifiche e resistenti dell’agricoltura sarda. È facile da coltivare, anche per chi ha poca esperienza, e offre rese elevate rispetto ad altre colture.
La fava è infatti una pianta da sovescio, capace di arricchire il terreno grazie alla fissazione dell’azoto e al rilascio di sostanze organiche preziose. Per questo motivo è considerata un’alleata naturale dell’agricoltura sostenibile e biologica.
🌸 Caratteristiche botaniche
La fava (Vicia faba L.) è una pianta erbacea annuale con radice a fittone e numerose ramificazioni laterali che migliorano la struttura del suolo.
Il fusto, cavo e robusto, può raggiungere un’altezza compresa tra 50 cm e 1 metro.
La fecondazione avviene grazie all’opera di api e bombi, fondamentali per la produzione dei legumi.
Il frutto è un baccello lungo tra 10 e 30 cm, di forma cilindrica e leggermente appiattita, contenente da 5 a 10 semi ovoidali di colore verde brillante.
Il tessuto interno bianco e spugnoso protegge i semi fino alla maturazione, rendendo la fava un alimento ricco e genuino.
☀️ Esigenze climatiche
La fava predilige climi temperati e si adatta perfettamente all’ambiente sardo.
Resiste bene al freddo fino a -4°C, ma non sopporta temperature inferiori a -6°C.
Durante lo sviluppo teme le piogge prolungate e i ristagni idrici, che possono danneggiare le radici, mentre durante la fioritura è sensibile alla siccità.
Per ottenere un buon raccolto, è importante scegliere terreni ben drenati, argillosi o sabbiosi, e garantire un’irrigazione controllata nei periodi più secchi.
🌾 Tecnica colturale
La fava è considerata una delle migliori piante da avvicendamento agronomico, specialmente con le graminacee come orzo e frumento, poiché migliora naturalmente la fertilità del suolo.
L’aratura ideale non deve superare i 35 cm di profondità.
🌰 Semina
In Sardegna, la semina avviene tra settembre e fine autunno, interrando i semi a 4-5 cm di profondità.
La distanza tra i filari varia da 7 a 35 cm, a seconda della densità desiderata.
💧 Irrigazione
La fava non richiede molta acqua, ma è importante intervenire con irrigazioni mirate in caso di siccità durante la fioritura, fase cruciale per la formazione dei baccelli.
Raccolta
La raccolta avviene manualmente, quando i baccelli hanno raggiunto la giusta maturazione e i semi sono di dimensioni medie.
Questo metodo tradizionale garantisce qualità e integrità del prodotto.
🌻 Coltivare la fava è facile
Coltivare la fava sarda rappresenta un’attività agricola a basso costo e ad alto rendimento, ideale sia per le aziende sia per gli orti familiari.
Grazie alla sua capacità di fertilizzare naturalmente il terreno, viene spesso impiegata come coltura di sovescio, migliorando la resa delle coltivazioni successive.
In Sardegna, la coltivazione tradizionale della fava segue ancora metodi simili a quelli biologici, basati su rotazioni e ridotto uso di concimi chimici.
Tuttavia, a causa della diffusione del favismo (patologia genetica legata al consumo di fave fresche), in alcuni comuni i Sindaci emanano ordinanze specifiche per regolamentarne la coltivazione.
Questo equilibrio tra tradizione, sicurezza e sostenibilità fa della fava un simbolo autentico della cultura agricola sarda.





































