Tinnura: il borgo dei murales nell’Oristanese
Il piccolo comune di Tinnura, in provincia di Oristano, conta appena 272 abitanti ma rappresenta oggi una delle mete più sorprendenti dell’entroterra sardo. Fino a quindici anni fa questo borgo quasi non compariva nelle cartine stradali della Sardegna, ma una profonda riqualificazione urbanistica ha cambiato il suo destino. Grazie all’intervento di scultori e pittori di fama internazionale, Tinnura si è trasformato in un vero e proprio borgo artistico, famoso per i suoi murales e per le opere che raccontano la cultura e le tradizioni locali. Oggi è una tappa imperdibile per chi vuole scoprire l’Oristanese e le sue bellezze nascoste.
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Tinnura, tra identità e turismo
Nel cuore della Planargia, tra Bosa e Cuglieri, si trova il piccolo borgo di Tinnura, oggi noto come uno dei più affascinanti borghi artistici della Sardegna. Il centro abitato è unito senza soluzione di continuità con il vicino comune di Flussio e si sviluppa lungo la Strada Statale 292. Il nome “Tinnura” ha origine antica: deriva dal protosardo t(h)innàa / thinnàga, termine che indicava il giunco spinoso, pianta impiegata assieme all’asfodelo nelle tradizionali lavorazioni artigianali, come il celebre cestino di asfodelo.
Negli anni Duemila, per contrastare lo spopolamento tipico dei paesi dell’entroterra, il borgo avviò un ambizioso progetto di riqualificazione urbanistica e culturale. L’obiettivo era duplice: da un lato recuperare e valorizzare il patrimonio identitario legato alla vita contadina e all’artigianato; dall’altro aprirsi al turismo culturale, considerato una risorsa strategica per il futuro.
Un museo a cielo aperto
Dal 2008 il paese è entrato stabilmente negli itinerari turistici dell’Oristanese. Oggi, Tinnura è riconosciuto come una vera e propria galleria d’arte a cielo aperto. Passeggiando per le sue vie si incontrano murales monumentali che raffigurano scene di vita rurale, statue, piazze e fontane: opere firmate da artisti di fama nazionale e internazionale.
La parola passa all’arte
Le pareti delle case, un tempo semplici e anonime, sono state trasformate in spettacolari tele urbane. Gli artisti hanno avuto carta bianca e hanno dato vita a opere che fondono memoria storica e creatività contemporanea.
Tra i protagonisti più noti figurano:
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Carmine Piras, autore del Monumento alla Donna Sarda (S’iscrarionzu) in Piazza del Sole, dedicato al lavoro femminile e alla tradizione dell’asfodelo;
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Simplicio Derosas, creatore della spettacolare Fontana dello Zodiaco in via Fontana, con dieci bocchette in basalto che raffigurano i segni zodiacali;
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Pina Monne, eclettica muralista di Irgoli, autrice di numerose opere, tra cui il celebre ritratto di Giuseppe Garibaldi sulla via Nazionale;
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Pinuccio Sciola, Stefano Chessa, Giambattista Loi, Angelo Pilloni, Fernando Mussone e Francesco Del Casino, quest’ultimo già noto per i murales di Orgosolo.
Tinnura oggi
Il progetto di valorizzazione ha trasformato il borgo in una meta turistica di grande richiamo. Chi visita l’Oristanese non può non fermarsi a Tinnura, dove ogni angolo racconta una storia, ogni murales restituisce la memoria di un mondo contadino e ogni piazza diventa un’opera d’arte. Grazie alla forza dell’arte pubblica, questo piccolo paese è rinato e oggi rappresenta un punto di riferimento nel turismo culturale in Sardegna.
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