Il paese di Ploaghe, con poco più di quattromila abitanti, è uno dei centri storici più ricchi di testimonianze religiose e artistiche del Logudoro. Fu sede vescovile dall’XI secolo fino ai primi anni del XVI secolo, e l’eredità di questo prestigioso passato è ancora oggi visibile nel grande complesso religioso che domina il cuore del paese, in piazza San Pietro.
Su questo elegante slargo si affacciano tre importanti edifici sacri, disposti da nord a sud:
L’Oratorio del Rosario, unico nel suo genere in Sardegna, che custodisce lapidi scritte in logudorese e antichi simboli devozionali;
La Chiesa di San Pietro, già cattedrale della diocesi medievale di Ploaghe tra il 1090 e il 1503, monumento di grande valore storico e architettonico;
La Chiesa di Santa Croce, edificio antecedente al 1588, anno in cui era ancora dedicata a Santa Lucia, e che conserva un prezioso impianto tardo-rinascimentale.
Questo triangolo di fede e arte racconta la centralità di Ploaghe nella storia religiosa del nord Sardegna, un luogo dove si intrecciano architettura, lingua e spiritualità, offrendo ai visitatori un raro esempio di continuità culturale dal Medioevo ai giorni nostri.
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🔹 Le tre chiese di Ploaghe: un unicum in Sardegna
Nel cuore del paese di Ploaghe, in piazza San Pietro Salis, si trova uno dei complessi religiosi più sorprendenti della Sardegna. Le tre chiese si affacciano in successione, una accanto all’altra, lungo la piazza e l’omonima via che la delimita: una disposizione unica nell’isola, che testimonia la lunga storia ecclesiastica del paese e la stratificazione architettonica di oltre cinque secoli di fede e arte.
🕊️ Oratorio del Rosario
Situato sul lato sinistro della piazza, l’Oratorio del Rosario fu edificato dai Padri Domenicani e rappresenta uno dei luoghi di culto più identitari di Ploaghe.
Sulla facciata principale campeggia un’epigrafe in lingua logudorese che riporta l’anno di consacrazione: 1651, dettaglio che ne accresce il valore storico.
Dopo un lungo periodo di degrado, l’oratorio fu restaurato negli anni Ottanta del Novecento, riportando alla luce la purezza delle sue linee architettoniche e il fascino della pietra originaria. È considerato un raro esempio di edificio religioso con iscrizioni in sardo logudorese, un elemento di grande rilievo per la storia linguistica e culturale locale.

⛪ Chiesa di San Pietro
Al centro della piazza si erge la Chiesa di San Pietro, antica cattedrale della diocesi di Ploaghe e autentico gioiello dell’architettura tardo-gotica sarda.
Costruita nel XV secolo, presenta due navate principali, alle quali si aggiunse, alla fine del Seicento, una terza navata costruita in stile coerente con quello originario.
La chiesa conserva numerosi elementi decorativi di pregio e testimonia la vitalità artistica del Logudoro medievale e rinascimentale, periodo in cui Ploaghe rivestiva un ruolo religioso e politico di primo piano.

✝️ Chiesa di Santa Croce
Sul lato destro della piazza si trova la Chiesa di Santa Croce, più antica rispetto alla Chiesa di San Pietro e documentata come antecedente al 1587.
Pur essendo precedente, l’edificio comunica con la chiesa centrale tramite una porta interna aperta sul lato destro, un dettaglio architettonico unico che testimonia l’integrazione funzionale dei tre edifici.
L’interno della chiesa è a navata unica (25×8 metri) con volta a botte e pianta a croce latina. Ospita due cappelle laterali: una dedicata alla Madonna del Gonfalone, l’altra a Santa Lucia, a cui l’edificio era originariamente intitolato.
Nel corso dei secoli la chiesa è stata oggetto di diversi restauri:
nel 1707, il nobile Don Agostino Carta ne fece realizzare la volta;
nel 1871, il rettore Delrio ne rinnovò la pavimentazione con ardesia ligure, una pietra scistosa di colore grigio scuro, simbolo del gusto ottocentesco per i materiali nobili e durevoli.
Oggi la Chiesa di Santa Croce è una delle più amate dai ploaghesi e costituisce, insieme all’Oratorio del Rosario e alla Chiesa di San Pietro, un complesso architettonico unico in Sardegna, dove storia, arte e devozione convivono armoniosamente nel cuore del Logudoro.

🔹 Il furto durante la Seconda guerra mondiale
Durante l’ultimo conflitto mondiale, la Chiesa di Santa Croce di Ploaghe venne requisita e trasformata in presidio militare permanente, diventando una vera e propria caserma. Per diversi mesi ospitò decine di soldati che utilizzarono gli spazi sacri per esigenze logistiche e di alloggio.
Al termine della guerra, quando la comunità religiosa e civile di Ploaghe tornò in possesso dell’edificio, si scoprì che diversi reperti artistici di grande valore erano stati trafugati. Tra le opere scomparse figuravano i pannelli laterali dell’altare maggiore, realizzati nel Settecento e raffiguranti scene della Passione di Gesù, e due tele devozionali collocate sulle pareti del cappellone, raffiguranti l’Ultima Cena e il Discendimento di Cristo dalla croce.
A completare il difficile destino dell’edificio, nel 1969 la tribuna della chiesa fu colpita da un fulmine e, gravemente danneggiata, venne in seguito demolita.
Questi eventi, pur segnando un periodo drammatico, testimoniano la resilienza della comunità ploaghese, che nel tempo ha sempre saputo ricostruire e preservare il proprio patrimonio religioso come parte essenziale della memoria collettiva del Logudoro.
🔹 Il portale ligneo dell’Oratorio del Rosario
Uno degli elementi più caratteristici della Oratorio del Rosario di Ploaghe è il suo portale ligneo, un raffinato esempio di artigianato religioso sardo del periodo tardo-rinascimentale. Realizzato in legno massello, presenta pannellature incise e decorazioni a rilievo con motivi vegetali stilizzati, probabilmente foglie d’acanto o di quercia, simboli di forza e rinascita. Le proporzioni verticali slanciate, unite alla semplicità delle cornici, donano all’ingresso un’eleganza austera, perfettamente coerente con l’architettura sobria dell’edificio.
Sopra l’architrave si apre un timpano triangolare in pietra calcarea, al cui interno è incastonata una nicchia protetta da una grata metallica che custodisce una piccola statua votiva della Vergine Maria. Questo dettaglio, insieme alla cura per la simmetria e la solidità costruttiva, riflette la maestria delle maestranze locali del Logudoro e il profondo senso devozionale che caratterizza i luoghi di culto di Ploaghe.
L’intero portale, perfettamente integrato nella facciata in conci di pietra chiara, rappresenta un raro esempio di architettura religiosa sarda in cui l’austerità romanica si fonde armoniosamente con la grazia decorativa rinascimentale, creando un punto focale di grande fascino e valore storico.

🔹 La facciata monumentale e il portale principale della Chiesa di San Pietro
La Chiesa di San Pietro di Ploaghe, antica cattedrale della diocesi medievale, si presenta con una facciata monumentale in pietra calcarea chiara, tipica delle architetture religiose del Logudoro. La superficie, scandita da lesene e cornici marcapiano, culmina in un ampio timpano triangolare ornato da un rilievo araldico centrale, segno della committenza ecclesiastica che ne promosse l’ampliamento tra XVII e XVIII secolo.
Al centro spicca il grande portale ligneo, imponente e proporzionato, incorniciato da un ordine architettonico classico con colonne e architrave modanata. Le ante in legno massiccio, lavorate con pannellature geometriche e motivi floreali a rilievo, testimoniano l’abilità degli artigiani sardi del tempo e la cura riservata ai dettagli decorativi anche negli elementi funzionali. Sopra il portale, un timpano spezzato incornicia uno stemma lapideo con iscrizione latina, inserito tra eleganti volute barocche.
La parte superiore della facciata è movimentata da un’apertura centrale rettangolare, incorniciata e sormontata da un arco cieco, e da due quadranti orari simmetrici ai lati, che aggiungono ritmo e armonia alla composizione. Il contrasto tra la pietra dorata e il cielo terso del Logudoro rende questa chiesa uno dei migliori esempi di architettura sacra settecentesca della Sardegna, simbolo del profondo legame tra arte, fede e territorio.

🔹 Il portale della Chiesa di Santa Croce: equilibrio e simbolismo in pietra
Il portale principale della Chiesa di Santa Croce di Ploaghe è un pregevole esempio di architettura sacra tardo-medievale del Logudoro. Realizzato in pietra calcarea locale, si distingue per la precisione delle linee e la ricchezza simbolica della decorazione. La cornice modanata è scandita da motivi geometrici incisi — triangoli, croci e losanghe — che richiamano un linguaggio simbolico cristiano diffuso tra il XV e il XVI secolo.
Sopra l’architrave si imposta un timpano triangolare spezzato, leggermente arretrato, che dona slancio verticale all’intera composizione. Il profilo inferiore del timpano, elegantemente mosso e scolpito, introduce una nota dinamica di chiara ispirazione gotico-rinascimentale. Al centro dell’architrave è visibile una croce incisa, elemento apotropaico e devozionale, a testimonianza della funzione sacra dell’ingresso.
Il portone in legno rinforzato da borchie metalliche, dotato di due anelli battenti, conserva l’austerità delle porte ecclesiastiche sarde di età moderna, concepite per durare nel tempo e resistere agli agenti atmosferi










































