La Casa nella roccia di Sedini è ciò che rimane oggi di un’antica necropoli risalente al III millennio a.C. quando nella Sardegna prenuragica (neolitico recente) era prassi, tra le popolazioni indigene stanziate nell’isola, seppellire i morti in tombe ricavate scavando le rocce.
Nei dintorni,
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La Domus de janas di Sedini
A Sedini (1240 abitanti), piccolo centro dell’Anglona, in provincia di Sassari, la domus de janas che simboleggia il paese è stata ricavata all’interno di un enorme masso di roccia calcarea a cui in origine si accedeva dal lato sud dove un tempo poggiava, all’esterno, un altro masso, più piccolo, che faceva da preingresso esterno. Quest’ultimo oggi non è più in quella posizione, ma è rotolato giù a valle per cause naturali.
Necropoli prenuragica
Le ricostruzioni storiche e archeologiche hanno tuttavia permesso di risalire al fatto che la struttura venisse usata come un piccolo cimitero, una necropoli, dove venivano ospitate le salme dei defunti.
Struttura in parte stravolta
La necropoli all’interno si presenta con una spettacolare rete, quasi labirintica, di piccoli ambienti scavati a mano o con piccoli attrezzi rudimentali. Gli spazi sono state in parte stravolti da interventi successivi a quelli preistorici, in quanto l’area è passata di mano in mano alle successive generazioni di abitanti.
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Sedini,
domus de janas unica in Sardegna
L’esempio di Sedini è unico in Sardegna per la grandiosità del masso su cui è stata ricavata la necropoli e perchè la versatilità della roccia ha consentito nei secoli il suo riadattamento per altri scopi, come ad esempio, in ordine cronologico possiamo elencare:
- ricovero per animali;
- carcere;
- abitazione privata;
- negozio;
- sede di partito politico.