L’architettura romanica a Saccargia rappresenta uno degli esempi più significativi del Medioevo sardo. La basilica colpisce immediatamente per la sua facciata bicroma, ottenuta dall’alternanza di blocchi di basalto scuro e calcare chiaro, soluzione tipica delle maestranze pisane. La pianta a croce commissa, con navata unica e transetto triabsidato, conferisce monumentalità e armonia all’edificio, mentre l’alto campanile ne esalta la verticalità. Questo insieme di elementi architettonici rende la chiesa di Saccargia un punto di riferimento imprescindibile nello studio del romanico in Sardegna.
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Basilica della
Santissima Trinità di Saccargia
Scheda Tecnica
Romanico pisano · XII secoloLogudoro · Codrongianos (SS)
Dati generali
- Denominazione: Basilica della Santissima Trinità di Saccargia
- Luogo: Campagna del Logudoro, Comune di Codrongianos (Sassari)
- Contesto: isolata in area rurale, emergenza architettonica paesaggistica
- Cronologia: consacrazione 1116; ampliamenti tra XII e XIII secolo
- Committenza: Giudice Costantino I di Torres e Marcusa
- Ordine monastico: Camaldolesi (abbazia annessa, oggi scomparsa)
- Funzione: chiesa abbaziale (origine); luogo di culto e visita (oggi)
- Stato di conservazione: buono; restauri e consolidamenti in età moderna/contemporanea
La Basilica della Santissima Trinità di Saccargia, situata nel territorio di Codrongianos (provincia di Sassari), è uno dei monumenti romanici più famosi e fotografati della Sardegna. Eretta nel XII secolo dai monaci camaldolesi, la basilica è celebre per il suo suggestivo paramento bicromo in basalto nero e calcare bianco, che la rende riconoscibile da lontano.
Storia e origini dell’architettura romanica a Saccargia
La basilica fu edificata nel 1116 per volontà del giudice Costantino I di Torres e di sua moglie Marcusa de Lacon, come ex voto ai monaci camaldolesi. Secondo la tradizione, la coppia fece erigere l’edificio in ringraziamento per la nascita di un erede. Con il tempo, la chiesa subì ampliamenti e modifiche in stile pisano, con l’allungamento della navata, la nuova facciata e l’alto campanile che ancora oggi domina il paesaggio.
Per secoli, la basilica e l’abbazia annessa furono un importante centro religioso e monastico, punto di riferimento per la vita spirituale e culturale del Logudoro.
Architettura e materiali
L’edificio rappresenta uno degli esempi più completi di architettura romanica in Sardegna. Ciò che colpisce immediatamente è il contrasto cromatico creato dall’alternanza di basalto nero e pietra calcarea bianca, che conferisce alla facciata e al campanile un effetto scenografico unico.
La pianta è a croce commissa, con una navata unica, transetto e tre absidi coperte da volte a crociera. Lo stile richiama l’influenza delle maestranze toscane e pisane che operarono sull’isola nel XII secolo.

Interni e affreschi
L’interno della Basilica di Saccargia è sobrio ma custodisce un tesoro raro: il ciclo di affreschi romanici che decora l’abside. Risalenti al XII secolo, sono tra i pochissimi esempi di pittura medievale ancora visibili in Sardegna. Tra le raffigurazioni più celebri spicca il Cristo in mandorla, accompagnato da scene della Passione, figure di santi e decorazioni a motivi geometrici e vegetali.
Leggende e tradizione
Il nome “Saccargia” deriva da una leggenda popolare. Si narra che, in questo luogo, una vacca pezzata si inginocchiasse ogni giorno davanti alla chiesa, da cui il nome sardo s’acca argia (vacca chiazzata). Questa immagine rimase profondamente radicata nell’immaginario collettivo, rendendo la basilica un punto di devozione e di pellegrinaggi.
Per secoli, le celebrazioni religiose furono accompagnate dal canto dei gosos, antiche lodi in lingua sarda che ancora oggi fanno parte della tradizione.
Un simbolo nel paesaggio del Logudoro
La basilica sorge in una posizione suggestiva, immersa nella campagna del Logudoro. Le sue linee geometriche e il campanile alto e slanciato risaltano tra i campi e le colline circostanti, rendendola visibile da grande distanza. Questo scenario la rende non solo un monumento storico, ma anche un’icona paesaggistica della Sardegna.
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Un capolavoro medievale nel nord Sardegna
La Basilica della Santissima Trinità di Saccargia è un capolavoro che unisce storia, arte e leggenda. Simbolo del romanico pisano in Sardegna, custodisce affreschi preziosi e testimonianze di fede che hanno attraversato i secoli. Visitare Saccargia significa compiere un viaggio nel cuore del Medioevo sardo, in uno dei luoghi più affascinanti e suggestivi dell’isola.

Complesso monastico di Saccargia
Sul fianco sinistro della Basilica della Santissima Trinità di Saccargia sono ancora visibili
le strutture superstiti dell’originario complesso monastico: tracce del chiostro e dei corpi di fabbrica
del monastero camaldolese, testimonianza del ruolo abbaziale medievale come centro religioso e comunitario del Logudoro.


📏 Dimensioni della Basilica di Saccargia
- Lunghezza: 21 m
- Larghezza: 7 m
- Altezza: 14 m

🏛️ Pianta architettonica
La Basilica di Saccargia presenta una pianta a croce commissa, cioè riprende la forma della croce con l’asse trasversale posto alla sommità di quello longitudinale.
Questo la distingue dalla croce latina, in cui l’asse trasversale è collocato a circa tre quarti di quello longitudinale, e dalla croce greca, in cui i due assi si incontrano esattamente a metà.
A nord-est si sviluppa un transetto triabsidato, elemento tipico del romanico pisano in Sardegna.
✦ Il transetto triabsidato
Nella zona nord-est la Basilica di Saccargia presenta un transetto triabsidato,
formato da tre absidi affiancate che si aprono verso l’interno della chiesa.
Questa soluzione architettonica, tipica del romanico pisano, conferisce all’edificio
un’impronta monumentale e sottolinea la centralità dello spazio liturgico.

Murature
Le strutture murarie della Basilica di Saccargia sono realizzate con
pietra vulcanica basaltica di colore scuro alternata a
conci di calcare chiaro. Questo accostamento bicromo, tipico del
romanico pisano, conferisce all’edificio il suo inconfondibile effetto a fasce orizzontali.


🏛️ Capitello romanico
Il capitello romanico della Basilica di Saccargia, come in molte chiese medievali,
si distingue per le forme semplici e robuste, concepite più come elementi strutturali che ornamentali.
Decorato con motivi geometrici e vegetali stilizzati, richiama la tradizione scultorea
toscana e pisana, sottolineando l’essenzialità e la forza espressiva tipica dell’arte romanica.


⛪ Interni della Basilica
L’interno della Basilica di Saccargia è caratterizzato da una
navata unica coperta da capriate lignee e da un ampio transetto triabsidato
con volte a crociera. La sobrietà delle strutture murarie esalta la verticalità degli spazi e
l’equilibrio delle proporzioni.







💧 Il pozzo dell’acqua
Al centro del cortile della Basilica di Saccargia, di fronte ai resti del monastero,
si trova l’antico pozzo dell’acqua. Da qui i monaci attingevano quotidianamente per
il rifornimento idrico del complesso abbaziale, elemento essenziale per la vita comunitaria e le attività del convento.




