Tanca Manna
Il nuraghe nel cuore della città di Nuoro che risalirebbe al periodo formativo della civiltà nuragica. La torre e il villaggio circostante (150 capanne) mettevano sotto controllo un'importante via di transumanza della Sardegna centrale.
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Il nuraghe nel cuore della città di Nuoro che risalirebbe al periodo formativo della civiltà nuragica. La torre e il villaggio circostante (150 capanne) mettevano sotto controllo un'importante via di transumanza della Sardegna centrale.
È probabile che la prima migrazione umana in Sardegna avvenne dal continente nero, sospinta dalla caccia all'elefante nano e alla lontra gigante. A Dorgali, nel 1955, furono scoperti i primi resti di cibarie umane risalenti al Paleolitico Inferiore.
Scoperta nel '38, oggi è in ottima forma, con corte, vestibolo e pozzo ben conservati. Il sito si trova a pochi passi dall'abitato e offre ai visitatori una puntuale cartellonistica multilingue.
L'unico mammuth endemico d'Italia ha fatto parte della fauna sarda, quando, in epoca preistorica, banchettava nelle foreste dell'isola. Si trattava di un vicino parente degli attuali elefanti.
Il masso in trachite più famoso del mediterraneo. Per i locali era già "Sa Pedra Pertunta", ma il Benetti la battezzo "Roccia dell'Elefante" per la sua somiglianza ad un enorme pachiderma in posizione seduta.
Scoperto negli anni '50, dopo essere stato scambiato per un nuraghe, la realtà riportò alla luce un monumento prenuragico unico in Europa e nel Mediterraneo, paragonabile solo alle piattaforme cultuali sovrapposte, ancora oggi presenti in Iran e nel Turkmenistan.
Uno sconosciuto quadrilobato dalle dimensioni imponenti (80 metri di diametro). Dopo l'abbandono fu riutilizzato dai romani come granaio e per lo stoccaggio di sughero e fave. Era uno dei nuraghi più importanti della costa orientale sarda. Da visitare
Sulla costa cuglieritana tra S'Archittu e Santa Caterina di Pittinuri si trovava il porto dell'importante centro punico
Edificato sul finire dell'epoca nuragica, fu riutilizzato dai romani e dai locali fino all'arrivo dei saraceni. Il nome del nuraghe si riferisce all'uso che se ne è fatto al momento del censimento: "pagliaio".
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