La Violaciocca (Matthiola incana) è una pianta erbacea tipica delle coste mediterranee, apprezzata per i suoi delicati fiori viola che sbocciano tra marzo e maggio. Diffusa su rupi calcaree e pendii costieri, può raggiungere i 60 cm di altezza ed è facilmente riconoscibile per le foglie pelose di colore grigio-cenere. Oltre al suo valore botanico e ornamentale, la violaciocca riveste anche un ruolo culturale: viene infatti citata da Grazia Deledda nel celebre romanzo Canne al vento, ambientato a Galtellì, a testimonianza del legame profondo tra la flora mediterranea e la tradizione letteraria sarda.
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Il nome Violaciocca deriva dal colore viola dei fiori e dalla forma compatta della pianta.
Il nome scientifico Matthiola incana omaggia il medico e botanico del Rinascimento Pietro Andrea Mattioli.

📌 Scheda informativa Violaciocca
🏛️ Nome in italiano: Violaciocca
🔬 Nome scientifico: Matthiola incana
🌿 Famiglia: Brassicaceae
🗓️ Fioritura: marzo – maggio
🗺️ Distribuzione: coste del Mediterraneo.
🌱 Habitat: suoli calcarei fino a ~600 m s.l.m.; scogliere costiere, rupi e pendii esposti sul mare.
Pianta erbacea perenne/annuale di portamento cespitoso, alta fino a 60 cm.
Foglie tomentose, grigio-cenere; fiori delicati di colore viola pieno o viola con sfumature bianche, riuniti in infiorescenze profumate.
La Violaciocca, insieme all’Euforbia, è tra le piante più citate da Grazia Deledda nel romanzo
Canne al vento, ambientato a Galtellì.
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Violaciocca e Grazia Deledda
La Violaciocca (Matthiola incana) non è solo una pianta tipica delle coste mediterranee, ma anche un elemento della cultura e della letteratura sarda. La scrittrice Grazia Deledda, premio Nobel per la Letteratura nel 1926, cita infatti la violaciocca insieme all’euforbia nel celebre romanzo Canne al vento, ambientato a Galtellì. In questo contesto, la presenza della violaciocca diventa un simbolo della natura aspra e suggestiva della Sardegna, capace di intrecciarsi con le vicende umane raccontate dalla scrittrice. Questo legame tra pianta e letteratura sottolinea come la flora locale sia stata fonte di ispirazione per la Deledda e come la violaciocca rappresenti un ponte tra la bellezza naturale della Sardegna e la sua eredità culturale.



