Il Parco fluviale di Padrongianus è un’oasi naturale e culturale situata nella zona meridionale della città di Olbia, dove natura, acqua e paesaggio si fondono armoniosamente. L’area verde si sviluppa lungo il corso del Fiume Padrongianus, che grazie al contributo di diversi affluenti scorre per circa 50 chilometri prima di sfociare nel mare con un suggestivo delta. Questo ambiente fluviale, tra i più significativi della Gallura, rappresenta un importante polmone ecologico per la città, offrendo scenari di grande bellezza e numerose opportunità per attività all’aria aperta.
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📜 Origine del nome “Padrongianus”
L’etimologia di “Padrongianus” non è univocamente documentata. Due le ipotesi più citate:
• una derivazione latina da un antroponimo (es. Patronius/Padronius) con suffisso -anus, tipico dei toponimi che indicano “il fiume/il fondo appartenente a…”
• un adattamento sardo dal termine padronu (“padrone”), in riferimento a possedimenti storici lungo il corso d’acqua.
In assenza di fonti definitive, il nome resta legato alla lunga continuità d’uso del territorio fluviale tra epoca romana, medioevo e età moderna.
Scheda informativa Parco Fluviale di Padrongianus
GEOGRAFIA
📌 Dove si trova: Margine sud di Olbia (SS), Gallura – Sardegna nord-orientale
🌐 Coordinate (centro parco): ≈ 40.881° N, 9.588° E
📏 Superficie: ~33 ettari di aree verdi, sponde e zone umide
🗺️ Idrografia: Fiume Padrongianus (≈50 km) con affluenti torrentizi (Su Lernu, La Castangia, Taroni, San Simone, Mannuri – invaso di Su Bacinu)
🌊 Foce: Delta nel Golfo di Olbia, di fronte al sistema costiero Tavolara–Molara
AMBIENTE
🌿 Habitat: Bosco ripariale/foresta a galleria, canneti, prati umidi e alvei secondari
🐟 Fauna ittica: Anguilla, cefali, sporadica trota – indicatori di buona qualità delle acque
🐦 Avifauna: Fenicottero rosa, falco di palude, albanella, martin pescatore; a monte folaga, germano reale, gallinella d’acqua, gruccione
🐢 Erpetofauna: Rospo smeraldino, raganella sarda, natrice, testuggine d’acqua dolce
STORIA E ARCHEOLOGIA
🏺 Preistoria/Nuragico: Fortificazioni e nuraghi (es. Nuraghe Torra) legati al controllo dell’approdo fluviale
🏛️ Età romana: Piana agricola del pratum olbianum; via d’acqua strategica anti-brigantaggio verso il porto di Olbia
⛪ Medioevo: Rete di villaggi rurali e chiese; controllo territoriale dal Castello di Pedres
FRUIZIONE
🚶 Accesso: ~5 km da Olbia sulla SS125 verso Murta Maria; svolta a destra dopo il ponte sul Padrongianus
🎯 Attività: Walking/bike, birdwatching, fotografia naturalistica, visite guidate archeologiche
🕒 Periodo consigliato: Tutto l’anno; primavera per massima biodiversità e portate del fiume
NOTE
🛡️ Area sensibile: rispettare sentieri, non disturbare fauna, non calpestare canneti e posidonia nei rami di foce
Parco Fluviale di Padrongianus: 33 ettari di acqua e verde
Il Parco fluviale di Padrongianus si estende per circa 33 ettari nella parte meridionale della città di Olbia, lungo il corso dell’omonimo Fiume Padrongianus. Si tratta di uno dei polmoni verdi più importanti della Gallura, un’area in cui si intrecciano tre elementi chiave: natura, archeologia e storia. Lungo i suoi sentieri è possibile ammirare un ecosistema fluviale unico, scoprire testimonianze nuragiche e romane, e immergersi in un paesaggio modellato nei secoli dall’acqua e dall’uomo.
🏞️ L’ambiente naturale: un fiume e la sua biodiversità
Il Padrongianus nasce dall’unione di numerosi torrenti — tra cui Rio Su Lernu, Rio de La Castangia, Rio Taroni, Rio di San Simone e Rio Mannuri — che formano, nei pressi di Loiri, l’invaso artificiale di Su Bacinu. Dopo circa 50 chilometri di corso, sfocia nel Golfo di Olbia, quasi di fronte all’Isola di Tavolara, disegnando un delta di grande bellezza paesaggistica. Nonostante le trasformazioni subite nel Novecento, come la costruzione di argini e opere di deviazione, l’ambiente fluviale conserva un equilibrio ecologico notevole. Qui vivono ancora specie ittiche come l’anguilla linnaeus, i cefali e la rarissima trota, mentre lungo le sponde si sviluppa una ricca foresta a galleria, rigogliosa soprattutto nella parte a monte del parco.
🐦 Un rifugio per la fauna selvatica
La foce del fiume è un habitat prezioso per l’avifauna: le diramazioni del corso d’acqua creano un mosaico di zone umide ideali per uccelli migratori e stanziali. Grazie ai protocolli della Convenzione di Bonn e della Convenzione di Berna, l’area è oggi una zona di protezione speciale. Tra le specie più facilmente avvistabili vi sono fenicotteri rosa, falchi di palude, albanelle e martin pescatori, mentre più a monte dominano folaghe, germani reali, gallinelle d’acqua e gruccioni. Il parco ospita anche una ricca comunità di rettili e anfibi — tra cui rospo smeraldino, natrice, raganella sarda, biacco, geco, lucertola campestre e testuggine d’acqua dolce.
🏺 L’area archeologica: tracce nuragiche e romane
Il territorio attorno al Padrongianus fu abitato sin dalla preistoria: lo dimostrano i resti di fortificazioni a “Sa Chidade” e la presenza di nuraghi, tra cui spicca il Nuraghe Torra. La fertilità della pianura e la ricchezza ittica del fiume favorirono lo sviluppo di insediamenti nuragici e successivamente romani. Durante l’età romana la piana divenne una delle principali aree agricole del nord Sardegna, nota come pratum olbianum. Numerose fattorie sorgevano lungo il fiume, utilizzato anche come via di comunicazione alternativa alle strade, più sicura rispetto al brigantaggio dell’epoca. Il Padrongianus, navigabile per piccole imbarcazioni, collegava le zone interne al porto di Olbia.

⛪ Dal Medioevo all’età moderna: un territorio strategico
In epoca medievale l’area del parco era punteggiata da villaggi con le loro piccole chiese rurali, come testimoniano ruderi e documenti d’archivio. Con l’espansione del Castello di Pedres nel XIII secolo, l’area divenne punto strategico per il controllo del golfo di Olbia. Nel tempo, pur perdendo centralità economica, la piana del Padrongianus ha conservato un forte legame con la città e con la sua identità territoriale.

🚶♂️ Escursioni e visita del Parco Fluviale di Padrongianus
Il Parco fluviale di Padrongianus si trova a circa 5 km dal centro di Olbia. È raggiungibile percorrendo la Strada Statale 125 in direzione Murta Maria e svoltando a destra subito dopo il ponte sul fiume. L’area è ideale per escursioni a piedi o in bicicletta, birdwatching, fotografia naturalistica e visite guidate archeologiche. Grazie alla sua posizione, rappresenta una meta perfetta per chi vuole scoprire la Sardegna autentica a pochi minuti dalla città.
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